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"Genitori a noleggio"

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  "Genitori a noleggio" [Illuminazione teatrale soffusa, un microfono su un palco vuoto. Entra il comico, aria smarrita ma determinata.] Ragazzi, ci avete mai pensato? Affidarsi agli altri è come cercare genitori... ma tipo su Amazon. "Cerca genitori, Prime consegna entro due giorni. Disponibili in colori assortiti: severi, permissivi, o quelli che ti dicono 'fai tu' ma poi ti giudicano!" Ecco, io da piccolo non avevo genitori perfetti, quindi ora passo la vita a cercarli dappertutto. L’altro giorno ho chiesto al postino: “Mi puoi firmare la giustificazione per la vita?” Lui ha detto: “Io porto solo bollette.” Gli ho risposto: “E allora sei già più di mia madre, che le bollette non le pagava!” E poi l’incertezza, eh! L’incertezza è il nostro mostro sotto al letto. Ma a differenza del mostro vero, questo non scappa mai. Ho provato a dirgli: “Buh!” Niente, lui mi risponde: “Buh lo dici a tua madre, io sto qua.” E allora vai di genitori fittizi! Una volta mi s

Il patriarcato in Italia

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  [....] dando il potere all’uomo sulla donna lo convince che lui è importante e che la sua donna dominata e asservita non potrà mai abbandonarlo, in modo da avere una moglie-madre che finalmente lui può comandare sebbene sia rimasto bambino dentro di sé. Ebbene si, il potere dell’uomo sulla donna è l’agognato potere sulla madre che all’epoca non ebbe. Pertanto asserve la donna e si inchina al padre a cui si affida totalmente.Gabriella Tupini, Nella tana del lupo Il patriarcato in Italia è un sistema profondamente radicato che affonda le sue radici in tradizioni culturali, religiose e sociali che per secoli hanno modellato il ruolo dell'uomo e della donna. Questo modello di organizzazione sociale ha conferito all'uomo un potere dominante sulla donna, non solo nelle dinamiche familiari, ma anche nei contesti lavorativi, politici e sociali. Tuttavia, tale dominio non è soltanto una questione di privilegio maschile, ma rappresenta anche un meccanismo psicologico e culturale che as

IMMAGINA"Il Mi Piace della Vita" IMMAGINA LA SCENA IMMAGINA

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  IMMAGINA"Il Mi Piace della Vita" IMMAGINA LA SCENA IMMAGINA [Inizia parlando al pubblico, con un tono assorto ma ironico] Lo so, lo so… mettere un mi piace non equivale a una dichiarazione d’amore. È chiaro, no? Nessuno ha mai visto un matrimonio nascere da un doppio tap. Però, scusate, posso dire che a me piacerebbe che quel clic fosse una specie di codice segreto? Tipo il linguaggio delle api, ma digitale? Tu metti un mi piace e io capisco: "Ehi, guarda che mi piaci, e lo so che mi pensi, e sì, anche tu ti piaci un po'." Una roba così. [Sguardo complice al pubblico, pausa] Però poi mi chiedo… e se mi sto sbagliando? Magari quel mi piace non è per me, ma per… il colore del post! O peggio, per l’algoritmo! Avete presente quando l’algoritmo vi mette davanti quel reel di gatti con la musica triste? Ti piace per compassione, mica per i gatti. E io magari sto qui che analizzo il tuo like come un archeologo con un coccio, mentre tu non sai nemmeno che esis

"La Finestra Murata e la Faccina Confusa: Cronaca di un Amore Malinteso"

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    "La Finestra Murata e la Faccina Confusa: Cronaca di un Amore Malinteso" A Lecce in via Federigo d’Aragona, proprio all’incrocio con il vicoletto del Theutra, si trova un palazzo risalente all’800. Tra le cose da vedere a Lecce c’è un   piccolo volto di donna scolpito sull’angolo di quel palazzo che si affaccia su via Federigo D’Aragona. Fu commissionato da un ragazzo che aveva perso la sua amata. Ed ecco la sua storia.   C’era una volta un giovanotto che viveva in un palazzo un po’ sgangherato ma con un’ottima vista panoramica sulla casa della ragazza di cui si innamorò. Era un amore nato come nascono le bolle di sapone: leggero, poetico e destinato a scoppiare alla prima folata di vento. Ogni giorno i due innamorati si lanciavano sguardi languidi dalle finestre, creando un linguaggio segreto fatto di battiti di ciglia, smorfie e improvvisi starnuti dovuti all’umidità che impregnava le loro rispettive stanze. Si trattava di un amore platonico, che come ogni cos

"Inutile Pensare a Lui"

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  "Inutile Pensare a Lui" C’era un parcheggio. Lei, Francesca, con le mani ancora fredde del mattino e un occhiale scuro che le tagliava il volto in due, come una verità a metà. E c’era lui, sconosciuto eppure già familiare, uno che ti guarda e sembra leggerti le ultime tre righe della vita. Quello che non sai è che sono righe che hai scritto tu, senza accorgertene. Entrambi diretti allo stesso convegno, la sala carica di aria condizionata e troppe parole, ma l’unico spazio in cui si ritrovavano, davvero, era quel filo sottile di sguardi che andavano e venivano, come una marea timida. Quando lui entrò, lei sentì di averlo già aspettato per anni. Ecco, questo era il suo talento più segreto: trasformare minuti in attese lunghissime. Al parcheggio, alla fine, si scambiarono uno sguardo che era insieme una promessa e una domanda mai detta. Da quel giorno, la vita di Francesca divenne un ritmo lento, scandito da incontri mancati e carezze a metà. Lo rincontrò due settimane dopo,

Oltre le Righe del Silenzio: Un Amore Scritto in Lettere

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  Oltre le Righe del Silenzio: Un Amore Scritto in Lettere Avevo ricevuto la sua lettera, una lettera scritta con cura e passione. La carta sottile, impreziosita da una calligrafia ordinata e decisa, portava con sé il peso di parole che raccontavano di sentimenti profondi e di speranze infrante. Avevo aperto l'envelope con una leggera trepidazione, quasi fossi consapevole che le parole contenute avrebbero potuto cambiare il corso delle cose. La mia mano, titubante, si era avventurata nel contenuto della busta e aveva afferrato quel foglio candido, imparagonabile al peso che la mia coscienza si portava dentro. "Hai ricevuto la mia lettera, l’hai letta distrattamente e non sei giunta a leggere nemmeno sino alla fine. Eppure l’ho scritta breve, per essere certo che tu la leggessi. Sono stato schietto, sincero e delicato. L’ho conclusa con una domanda aperta. Ma non ti ho emozionata, sei rimasta indifferente, fredda ed io tutto sconsolato, ancora una volta mi vedo rassegnato a non

"Puglia: dove l'olio scorre, il mare comanda e il panzerotto esplode sempre"

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  Zampina "Puglia: dove l'olio scorre, il mare comanda e il panzerotto esplode sempre" La Puglia, dicono, è una terra di sole, mare e…  orecchiette . Ma i pugliesi, chi sono davvero? Ah, mio caro lettore, la realtà è ben più complessa. Ad esempio, è noto che in Puglia ogni bambino nasce già con una bottiglia di olio extravergine in mano, certificato DOP. Si dice che, durante il battesimo, invece di versare l'acqua benedetta, il parroco spruzzi un po' di olio sulle tempie e sussurri:  "Che ti venga bene il soffritto." E gli anziani? In qualsiasi paese pugliese ci sono almeno tre nonni per abitante. Non si sa come, ma anche se in famiglia hai solo due nonni, al mercato te ne ritrovi sempre uno in più che ti vuole regalare verdure spontanee che ha trovato "nel suo orto". Orto che, ovviamente, si estende fino alla Basilicata. Gli uomini pugliesi? Unici. Hanno il dono straordinario di saper discutere per ore su quale sia la migliore marca di  tarall

La politica italiana: una tragicommedia dell’unità perduta

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  La politica italiana: una tragicommedia dell’unità perduta  Dalle elezioni regionali di Umbria ed Emilia-Romagna arrivano due messaggi chiari come il fumo delle salsicce a una sagra: Quando il centro-sinistra riesce a smettere di litigare sul colore dei tovaglioli, può competere seriamente con le destre. Metà degli elettori preferisce stare a casa sul divano, dimostrando più fiducia nel telecomando che nella politica. Questi due messaggi, uno ottimista e l’altro più deprimente di un lunedì mattina, non vanno separati. Devono essere tenuti insieme come due cugini litigiosi a un pranzo di famiglia. Solo così l’opposizione può ribaltare i tavoli e i risultati delle prossime elezioni. Lezioni dall’Umbria e dalla Liguria: divisi si perde, uniti si litiga meglio In Liguria, Andrea Orlando ha perso per un soffio contro il centro-destra. Il motivo? Il caos interno del Movimento 5 Stelle, che è riuscito a scoraggiare più elettori di una fila al CAF in agosto. Risultato? Astensione sopra il 50

L’affluenza alle urne: un campanello d’allarme per la partecipazione democratica

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  L’affluenza alle urne: un campanello d’allarme per la partecipazione democratica La partecipazione elettorale è un tema centrale per qualsiasi democrazia, ma i dati recenti sollevano preoccupazioni significative. L'affluenza alle urne nelle elezioni regionali in Emilia-Romagna e Umbria è stata sorprendentemente bassa, attestandosi rispettivamente al 46,42% e al 52,30%. Questo fenomeno si scontra con il discorso politico di molti, che spesso rivendicano l'importanza della partecipazione popolare e dell'inclusione. L'Emilia-Romagna, storicamente considerata una roccaforte della sinistra, ha visto meno della metà degli elettori recarsi alle urne. Questo dato, il 46,42%, è indicativo di una crescente disaffezione verso la politica. La situazione in Umbria non è molto diversa: con il 52,30% di affluenza, più della metà dei cittadini aventi diritto ha scelto di non esercitare il proprio voto. Un silenzio strategico? Secondo alcuni osservatori, questi numeri riflettono una c

"Oltre le Parole, Dentro l'Anima"

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  "Oltre le Parole, Dentro l'Anima" Era una mattina di fine autunno quando Marco incontrò per la prima volta Anna. Il vento accarezzava le foglie cadute sui marciapiedi, e il cielo si vestiva di un grigio tenue, come se volesse rendersi complice di quell’incontro. Lei indossava un cappotto troppo grande, con le maniche che le nascondevano quasi le mani. Marco, con il suo solito libro sotto braccio, la notò mentre era intenta a sistemare un orecchino che continuava a cadere. Non fu un colpo di fulmine. Marco era un uomo che diffidava delle emozioni facili e immediate. Ma c’era qualcosa in lei – un modo particolare di inclinare la testa mentre ascoltava, o di sorridere senza preavviso – che lo catturava ogni volta. Presto iniziò a cercarla nel caffè dove lei passava le sue mattine a leggere. Lui non si sedeva mai troppo vicino, ma abbastanza da sentire il fruscio delle pagine che sfogliava, come una melodia segreta. Anna non era facile da capire. Le parole che diceva erano

Miti da sfatare: Patriarcati, maschilismi e alieni clandestini

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  Miti da sfatare: Patriarcati, maschilismi e alieni clandestini Il ministro Giuseppe Valditara ha recentemente annunciato, con la solennità di chi scopre l’acqua calda e si ustiona, che il patriarcato in Italia non esiste più dal 1975. È morto, finito, addio. Se ne è andato senza neanche un funerale, lasciando tutti a chiedersi: E allora chi è che mi dice sempre come devo vestirmi? Valditara ha spiegato che il problema non è il patriarcato, ma il maschilismo. Una distinzione fondamentale, un po’ come dire che il problema non è il traffico, ma i semafori. “Il maschilismo si combatte con i valori costituzionali,” ha dichiarato il ministro, ignorando che la Costituzione non ha mai preso a pugni nessuno, neanche per sbaglio. Poi è passato a criticare la sinistra, accusandola di "buttarla sempre in rissa". Ironico, considerando che lo ha detto mentre cercava di infilare il patriarcato in un bidone dell’umido gridando: “ECCO COSA SUCCEDE A CHI NON CREDE IN ME!”. Ma il capolavoro a

Confronto tra Humberto Maturana e Giuseppe Valditara sul patriarcato

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  Confronto tra Humberto Maturana e Giuseppe Valditara sul patriarcato Di Antonio Bruno Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un videomessaggio per la presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, ha ribadito la sua posizione sulla lotta alla violenza di genere, sottolineando l’importanza di un approccio concreto basato sui “valori costituzionali” piuttosto che su una “cultura ideologica”.   Valditara ha criticato la “sinistra” per le sue reazioni polemiche, invitandola a seguire l’esempio di Gino Cecchettin, padre di Giulia, che ha promosso un confronto pacato sulle idee. “Non si capisce perché la sinistra la butti sempre in rissa”, ha commentato il ministro. Riguardo al concetto di patriarcato, Valditara ha ribadito che in Italia, dopo la riforma del diritto di famiglia del 1975, non esiste più una società basata sul potere del padre. “Esiste il maschilismo contro cui si deve lottare mettendo al centro il valore di ogni persona”, ha precisato.