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Oscar Farinetti - La fortuna di nascere in Italia.

  Oscar Farinetti - La fortuna di nascere in Italia.      Io parto sempre dallo scenario cercando di capire dove viviamo e quindi, per me, questo cerchio è il mondo. Pensiamo due minuti al mondo: il mondo è nato 6 miliardi di anni fa. Non è neanche tanto vecchio: 6 miliardi! Chissà quanto durerà ancora, perché tutto ha un inizio e una fine. Noi umani, invece, siamo molto più piccoli: siamo nati 150 milioni di anni fa. Ieri! Abbiamo ancora una marea di strada da fare e un sacco di dimensioni da esplorare. In questo mondo ci abitano 7 miliardi e 300 milioni di persone. Pazzesco! Mai stata tanta gente così nel mondo. Pensate che nel 1969 eravamo 2 miliardi. 7 miliardi e 3. Siamo per il 45% gialli, siamo per il 20% bianchi, siamo per il 20% marroni. Siamo per il 15% neri. Siamo divisi in 194 stati. Parliamo 114 macro-linguaggi completamente diversi tra loro, più migliaia di linguaggi indigeni e idiomi. Ci sono 14 macro-religioni molto diverse da loro e che sp...

Porto Miggiano, 2 gennaio 2025,

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  Porto Miggiano, 2 gennaio 2025, un giorno d'inverno che sa di estate, lei, in bikini, come un sogno svelato, cammina sull'acqua, sospesa tra il cielo e la terra. Il mare, che d’inverno è un segreto, la abbraccia senza fretta, senza parole, le onde che si spezzano sotto i suoi piedi, non chiedono nulla, solo la sua grazia. È il silenzio che le parla, quello che si ascolta tra un respiro e l’altro, mentre il sole scivola piano, quasi vergognoso, tra le nuvole che si stendono sul mare. E lei, una visione di luce e di sale, porta con sé l’estate, anche se è gennaio, un segno di libertà, di purezza, di speranza, nel freddo che non sa resistere alla sua bellezza. Antonio Bruno 2 gennaio 2025 , Baia di Porto Miggjano, Santa Cesarea Terme ph. Claudio De Marco

C’era una volta

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  C’era una volta, in un tempo che sembra distante eppure vicinissimo, un’atmosfera che profumava di carbone e di speranza. Era il 1967, a Lecce, e la Befana non era solo una vecchia con le scarpe rotte, ma il simbolo di un’attesa, di una gioia semplice, di quei miracoli che sanno fare i bambini con i loro sorrisi. Non c’era Babbo Natale a San Cesario di Lecce. Nessun trono rosso nei centri commerciali, nessun "Ho ho ho" baritonale. C’era la Befana. Una vecchina discreta, quasi timida, che si muoveva tra bar e mercerie, tra le botteghe di quartiere e le vite di chi sapeva arrangiarsi. La Befana “te lu bar Scardinu”, che trovavi prima della farmacia Pasca, quella “te lu zziu Mimmi” lungo Via Dante, e poi c’era quella, particolare, di un appuntato in pensione che aveva fatto della sua vita un negozio di merceria in Via Unità d’Italia. Non so perché, ma allora sembrava che tutti gli appuntati finissero per diventare tabaccai o tenutari di negozi. Un destino, forse, o solo la mag...

Cambiare abitudini

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 Ciao ragazzi! 😊 Oggi voglio parlarvi di qualcosa di davvero interessante e importante: le abitudini . Sapete perché a volte è così difficile cambiare il modo in cui facciamo le cose? Beh, c’entra il nostro corpo! Il nostro corpo, infatti, si abitua a fare le cose in un certo modo, e questa “abitudine fisica” si chiama inerzia corporea . Non è una cosa negativa, anzi! Il corpo è il modo in cui viviamo e facciamo esperienza del mondo. È come il nostro “superpotere” per essere qui e ora. 💪✨ Ma allora, se è così, come facciamo a cambiare le abitudini? Ecco un’idea super importante: quando interagiamo con altre persone, qualcosa in noi cambia. È come se, ogni volta che stiamo insieme a qualcuno, imparassimo un pezzetto nuovo, grazie a quello che succede tra noi e l’altra persona. Gli scienziati, come Maturana (un tipo davvero sveglio!), hanno studiato questo e lo chiamano accoppiamento strutturale . In parole semplici, significa che quando ci relazioniamo con qualcuno, influenziamo i...

"La Befana a San Cesario: Tra Calze, Magia e Televisori in Bianco e Nero"

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  "La Befana a San Cesario: Tra Calze, Magia e Televisori in Bianco e Nero" La Befana, a San Cesario di Lecce, era una poesia che scivolava tra le strade e si annidava nei cuori, vestita di lana grossa e scarpe scalcagnate, ma con le mani colme di doni e la voce di un’antica filastrocca. Era un tempo in cui la magia non arrivava con pacchi perfettamente incartati, ma con calze appese a un filo, in bilico tra attesa e desiderio. Via Dante e Via Vittorio Emanuele II, vie anonime per chi non sa ascoltare, diventavano il teatro di un miracolo semplice, dove la Befana non era una figura astratta, ma una donna vera, forse la vicina di casa o la mamma di un amico, travestita per donare felicità. Ogni angolo del paese sembrava pulsare di una dolce frenesia: la vecchina in carne ed ossa copriva ogni spazio, quasi fosse una custode della tradizione. Le televisioni tedesche, quelle in bianco e nero con i loro tubi catodici che tremolavano come candele, portavano in casa un’eco lontana d...

Una vita da fenomeno: il prezzo del genio

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  Una vita da fenomeno: il prezzo del genio di Antonio Bruno Questa sera, mentre guardavo Maria, il film di Pablo Larraín, mi sono posto una domanda che forse in molti si sono fatti almeno una volta: “Mi sarebbe piaciuto essere un fenomeno, anziché la persona che sono?”. Una domanda che non è affatto banale. Ciò che mi colpisce, nel caso di Maria Callas, è come la sua vita da fenomeno sia stata possibile solo grazie a un dolore profondo, radicato, che proveniva dal passato. Una sofferenza che attraversava una porta sempre aperta, mai chiusa, verso l’infanzia e il desiderio irrisolto di essere amata e accettata. Maria Callas, “la divina”, ha sofferto terribilmente fin da bambina. Sua madre, secondo le testimonianze, non perdeva occasione per dirle che non era bella, che non era desiderabile. Una frase, una sentenza che le si è incisa addosso come un tatuaggio invisibile, portandola a vivere la sua intera esistenza cercando di dimostrare il contrario: che valeva, che meritava amore, ...

Quel Muro

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  Don : Leonardo, a cosa stai pensando? Leonardo : A quel muro, Don. Lo osservo e mi accorgo che è pieno di segni, graffi, crepe profonde. È come se mi parlasse, come se raccontasse qualcosa che non avevo mai voluto ascoltare. Don : E cosa ti sta dicendo, quel muro? Leonardo : Mi sta dicendo che ogni comportamento è una comunicazione. Ogni graffio, ogni colpo, ogni scritta stortata è stato un tentativo di dire qualcosa, di esprimere un dolore. Non sapevo come farlo in altro modo. Stavo gridando che qualcosa di profondo mi stava accadendo, qualcosa che non capivo e che non sapevo gestire. Don : E ora? Lo capisci? Leonardo : Ora guardo quei solchi anneriti, quegli strappi e quei buchi, e per la prima volta vedo il messaggio nascosto. Era una richiesta d’aiuto. Non la sapevo formulare, Don, ma c’era. Don : Il muro non è solo memoria del dolore, Leonardo. È anche il segno di quanto tu sia sopravvissuto a quel dolore. Leonardo : Ho preso una spugna, Don. L’ho immersa in un secchio di ac...

Don e Leonardo

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Don e Leonardo Leonardo : Don, tutti i comportamenti comunicano un’emozione, e tutte le emozioni comunicano un bisogno. Don : Hai sempre il dono di complicare i miei pensieri con eleganza, Leonardo. Mi stai dicendo che perfino quando alzo la voce o mi agito, c’è qualcosa di più profondo sotto? Leonardo : Esattamente, Don. La rabbia, per esempio. Esiste, sì, ma sotto di lei… cosa c’è? Scrivimelo. Don : Sotto la mia rabbia sento… … sento il peso di una vergogna che non ho scelto, ma che mi porto dietro. Provo rabbia quando sento che la mia famiglia è esclusa, trattata come “non all’altezza”. Quando gli altri ci guardano dall’alto in basso, come se valessero di più. Leonardo : Continua, Don. Sii sincero con te stesso. Don : Provo rabbia perché vedo mio padre essere giudicato. È stato solo fino alla quinta elementare, lo so, e a volte nelle conversazioni diventa rude, cafone, offende senza accorgersene. Mi vergogno, Leonardo. La rabbia che sento è perché mi vergogno per lui. Leonardo : La ...

La Follia di Cercare Certezze in un Mondo di Incertezze

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  La Follia di Cercare Certezze in un Mondo di Incertezze Ciao ragazzi! Oggi parliamo di un argomento che suona complicato ma è super importante: le certezze . Avete mai voluto sapere con sicurezza come andrà una partita, se prenderete un bel voto o cosa accadrà nel futuro? Beh, tutti ci siamo chiesti queste cose! Ma oggi scopriremo che cercare certezze può essere una trappola… e che fidarci è molto più importante. 1. Cosa sono le certezze? Le certezze sono quelle cose che pensiamo di sapere con sicurezza, tipo: "Domani sarà una bella giornata!" "Sono sicuro che vinceremo la partita." Ma la vita, ragazzi, è imprevedibile. Non possiamo mai essere sicuri di tutto. È come aprire una scatola di cioccolatini senza sapere quale gusto ci capiterà! 🍫 💡 Esempio: Quante volte avete pensato che un giorno sarebbe andato benissimo, e poi qualcosa è andato storto? Oppure il contrario? 2. Il problema delle certezze Secondo un filosofo (Humberto Maturana), il problema non è che ...

Il Mirabolante Mondo del Co-Ispiratore: Insieme si Vince!

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  Il Mirabolante Mondo del Co-Ispiratore: Insieme si Vince! Ciao ragazzi! Oggi voglio parlarvi di qualcosa di super interessante e… rivoluzionario: il co-ispiratore . Forse vi starete chiedendo: "Che significa questa parola strana?" Niente paura, lo scopriremo insieme. Preparatevi a un viaggio nella Galassia della Collaborazione ! 🚀✨ 1. Che cos’è un co-ispiratore? Immaginate di essere su una nave spaziale con i vostri amici. Ognuno di voi ha un compito importante: chi guida, chi controlla i motori, chi prepara le mappe. Per arrivare lontano, dovete collaborare. Un co-ispiratore è come il capitano di questa nave, ma non comanda e basta. Sa ascoltare, mettere insieme le idee di tutti e fare in modo che il viaggio sia un’avventura per tutti. 🔑 Parola chiave: COLLABORAZIONE. 2. Perché è importante la collaborazione? Pensate a quando giocate in squadra, tipo a calcio o a pallavolo. Se ognuno pensa solo a fare il migliore gol per sé, la squadra non vince. Ma se tutti lavorano in...

Una sera qualunque.

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  Una sera qualunque. Don, seduto in poltrona, osserva il fuoco danzare nel camino. Leonardo, impeccabile come sempre, si avvicina con una tazza di tè fumante. Leonardo: Don, sembra che il suo pensiero si sia fatto greve questa sera. Posso esserle d'aiuto? Don: (solleva lo sguardo, accennando un sorriso malinconico) Stavo riflettendo, Leonardo. Sul dolore che ci portiamo dietro quando veniamo lasciati. Leonardo: (porgendogli il tè con grazia) È un pensiero che richiede coraggio. La capacità di separarsi dalla madre, Don, è anche la capacità di affrontare le ferite dell’abbandono. Don: (sorseggia il tè, poi annuisce lentamente) È vero. Ma a volte, quando una persona amata ci lascia, il dolore sembra troppo grande. Come se fosse più antico di quella stessa persona. Leonardo: (con calma) Spesso lo è, Don. Quando soffriamo per un abbandono, il nostro cuore non si spezza solo per l’assenza della persona che se n’è andata. Soffriamo per l’assenza o la mancanza d’amore che abbiamo sp...

La separazione

  Salve a tutti, quest'oggi vorrei parlare di un grande tema dell'umanità, che riguarda anche gli animali: il tema della separazione. Quanto è difficile per l'uomo separarsi! E lo sappiamo bene dalle pene d'amore. Le pene d'amore, infatti, sono spesso considerate poco importanti o addirittura sciocchezze, soprattutto quando l'epoca degli amori è finita. Ma non è così. Le pene d'amore sono importanti, sia per i giovani che per i meno giovani, perché toccano un tema fondamentale dell'umanità: l'incapacità di separarsi. Quando nutriamo un sentimento per una persona, investiamo energie psichiche e fisiche. Nel momento in cui quella persona ci lascia – perché ci abbandona, perché muore, o semplicemente perché parte – rimaniamo con quelle energie ancora investite. Ci vuole tempo per recuperarle, un tempo che varia in base all'importanza della persona e alla quantità di energie che abbiamo dedicato a quella relazione. La separazione fondamentale, ...

Cos’è la cibernetica?

 Ok, ragazzi, preparatevi perché stiamo per entrare nel mondo della cibernetica ! Non vi preoccupate, lo spiegherò in modo semplice e chiaro. Cos’è la cibernetica? Immaginate di studiare come funzionano i sistemi – che possono essere macchine, computer, animali o addirittura gruppi di persone – e come questi reagiscono, si organizzano e si adattano. La cibernetica è la scienza che si occupa di capire come i sistemi comunicano e controllano le loro azioni . Ora, la cibernetica è stata divisa in due grandi tipi, chiamati primo ordine e secondo ordine . Vediamo cosa sono. Cibernetica di Primo Ordine : Questa è come osservare un sistema dall’esterno, senza interagire con esso. È come essere uno scienziato che guarda un robot e cerca di capire come funziona. Un esempio: Immaginate di osservare un termostato (quello che controlla la temperatura di casa). Il termostato misura la temperatura della stanza e, se fa troppo freddo, accende il riscaldamento. Quando la temperatura è abbastanza ...

La cultura

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  "Quando parliamo di cultura, parliamo di reti chiuse di conversazioni che generiamo, realizziamo e conserviamo in modo principalmente inconscio nel nostro vivere come esseri umani che vivono in essa... Il carattere fondamentale inconscio della rete chiusa di conversazioni della cultura in cui viviamo determina, in ogni istante, ciò che possiamo spontaneamente pensare, sentire o fare senza rendercene conto, a meno che non riflettiamo sui fondamenti di ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo" (Humberto Maturana e Ximena Davila, El árbol del vivir, pag. 69). La riflessione che emerge dal testo citato ci invita a prendere consapevolezza del carattere invisibile e influente della cultura sulla nostra vita quotidiana. La cultura, descritta come una rete chiusa di conversazioni, agisce come un contesto determinante che condiziona ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo, spesso senza che ne siamo consapevoli. Questa riflessione richiama la necessità di un processo di introspezione e ...

Lezione: Scopriamo Heinz von Foerster e il suo mondo!

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  Lezione: Scopriamo Heinz von Foerster e il suo mondo! Obiettivi della lezione: Conoscere chi era Heinz von Foerster e la sua importanza nel campo della scienza e della cibernetica. Comprendere i concetti base di cognizione e auto-organizzazione. Riflettere sull'importanza di osservare e pensare in modo critico. Introduzione Ciao ragazzi! Oggi esploreremo il mondo di Heinz von Foerster, un grande scienziato che ha cambiato il modo in cui pensiamo a noi stessi e al nostro rapporto con il mondo. Heinz era una persona che faceva domande profonde e trovava modi creativi per rispondere. Era un maestro nel farci riflettere sulle cose in modo diverso e originale. Per esempio, Heinz amava dire che "capire qualcosa significa mettersi sotto di essa, per aiutarla a crescere". Cosa potrebbe significare secondo voi? (Discussione con la classe.) Parte 1: Chi era Heinz von Foerster? Heinz von Foerster era un fisico e un filosofo, ma soprattutto un pioniere della cibernetica , la scienz...

Cosa serve alla sinistra?

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 Ecco un'analisi punto per punto dell'articolo di Piero Ignazi, con proposte alternative che si concentrano sull'abbandono della cultura patriarcale della competizione e su una visione culturale più ampia e inclusiva: 1. La composizione sociale dell’elettorato del Pd Ignazi evidenzia il profilo del Pd come un partito delle "ZTL", radicato tra anziani, pensionati, studenti e classi medio-alte, ma carente tra disoccupati e operai. Proposta alternativa: Il problema non si risolve solo con un "ri-orientamento" strategico verso disoccupati e operai, ma tramite una vera trasformazione culturale. Serve costruire un dialogo permanente tra tutti i gruppi sociali, basato sulla reciprocità e sul riconoscimento delle diverse esperienze. Non è una questione di "riportare" i disoccupati nel partito, ma di includere le loro esperienze come centrali nella costruzione di una narrazione collettiva. Azioni: Assemblee pubbliche locali senza limiti di tempo, dove ...