Heinz von Foerster
🧠 Chi era Heinz von Foerster?
Heinz era uno scienziato davvero speciale. Studiava come pensiamo, come impariamo, e come funzionano i sistemi complessi (cioè cose composte da tante parti che lavorano insieme, come il nostro cervello o una città).
Uno dei suoi amici e colleghi, Francisco Varela, ha scritto un’introduzione molto bella parlando della sua vita e delle sue idee.
🔍 Perché era così importante?
Heinz non si limitava a trovare risposte: faceva domande che facevano pensare davvero. Le sue idee ci aiutano ancora oggi a capire cosa vuol dire conoscere, come funziona il cervello, cos'è un sistema vivente, o che cos'è la realtà.
📚 Le 4 età del pensiero di Heinz
Francisco racconta che il pensiero di Heinz si può dividere in quattro fasi, come se la sua mente fosse cresciuta passo dopo passo:
🧪 1. Lo scienziato curioso (fino al 1958)
All’inizio, Heinz era un fisico, cioè studiava la natura e le leggi dell’universo. Poi si interessò alla cibernetica, una scienza che studia come le cose si regolano e comunicano, come un termostato che accende o spegne il riscaldamento.
📌 Idea importante: non bisogna guardare solo le "cose", ma le relazioni tra le cose.
🌱 2. Lo scienziato dei sistemi viventi (anni ’60)
In questa fase studiò come i sistemi viventi si organizzano da soli (come un branco di uccelli o le cellule).
Scoprì che anche dal "caos" (cioè da rumori o disordine) può nascere ordine, se il sistema riesce a selezionare le informazioni utili.
📌 Idea importante: anche senza controllo dall’esterno, i sistemi possono organizzarsi da soli.
🧠 3. Lo studioso del cervello e della mente (anni ’60–’70)
Qui Heinz iniziò a studiare il cervello: come impariamo, come ricordiamo, come prendiamo decisioni.
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Imparare, secondo lui, non è copiare qualcosa, ma è trasformare ciò che ci circonda.
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Ricordare, per lui, non è conservare dei file in testa, ma è cambiare il modo in cui funzioniamo ogni volta che impariamo.
📌 Idea importante: il nostro cervello è attivo, costruisce la realtà e non la registra semplicemente.
🔄 4. Chi conosce il conoscitore (anni ’70 in poi)
Qui Heinz si fa una domanda molto profonda:
“Se voglio capire come conosco, devo anche capire chi sono io che conosco?”
Questa è la fase in cui dice che noi costruiamo la nostra realtà, e che non esiste una realtà "là fuori" che sia uguale per tutti. Ogni essere vivente crea la propria visione del mondo, in base a come è fatto e a come interagisce.
📌 Idea importante: la realtà non è una cosa oggettiva, ma è quella che ognuno di noi costruisce interagendo col mondo.
💡 Le sue frasi più famose (aforismi)
Heinz amava usare frasi brevi e profonde. Eccone alcune tradotte in modo semplice:
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“Se vuoi capire qualcosa, aiutala a crescere.”
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“Ogni oggetto è il segno di un comportamento che si ripete.”
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“Se vuoi vedere bene, impara ad agire bene.”
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“La realtà non è là fuori: siamo noi a costruirla.”
🎉 Perché leggere i libri di Heinz von Foerster?
Perché ci fanno pensare in modo diverso, ci fa vedere che anche le cose che ci sembrano ovvie (come la memoria, l’apprendimento o la realtà) possono essere riviste da zero.
E ci insegna che fare buone domande è ancora più importante che trovare risposte veloci.
🎲 GIOCO: “Costruisci la tua realtà”
🔍 Obiettivo
Scoprire che ognuno percepisce la realtà in modo diverso e che non esiste un’unica realtà oggettiva, ma tante interpretazioni personali.
⏱️ Durata:
Circa 30-40 minuti
👥 Numero di partecipanti:
Da 6 in su (meglio se tutta la classe)
🧩 Materiale necessario:
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Una scatola misteriosa (con un oggetto dentro)
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Fogli e penne
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Bende o sciarpe per coprire gli occhi
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Un oggetto da toccare ma non vedere (es. un peluche, una spugna, un frutto, un giocattolo...)
📘 Come si gioca
Fase 1 – Tocca e immagina (10 min)
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Un gruppo di 5-6 alunni, con gli occhi bendati, tocca per qualche secondo l’oggetto misterioso dentro una scatola.
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Nessuno può parlare né vedere.
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Dopo averlo toccato, ogni alunno scrive su un foglio che cos'è secondo lui e lo disegna.
Fase 2 – Confronto (10 min)
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Tutti leggono ad alta voce le proprie descrizioni e mostrano i disegni.
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Di solito saranno molto diverse tra loro, anche se tutti hanno toccato lo stesso oggetto.
Domanda alla classe:
👉 “Com’è possibile che abbiamo toccato la stessa cosa, ma l’abbiamo vista in modo così diverso?”
Fase 3 – Osserva e discuti (10 min)
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L’oggetto viene mostrato a tutti.
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Gli alunni possono confrontare le loro descrizioni con l’oggetto reale.
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Il/la docente guida una riflessione:
“Abbiamo toccato tutti la stessa cosa. Ma la nostra realtà si è formata nella nostra testa.”
“Cosa ci insegna questo sul modo in cui conosciamo il mondo?”
“Secondo voi: esiste una realtà oggettiva o tutti ne costruiscono una propria?”
🎯 Conclusione (facoltativa – 5-10 min)
Il/la docente può leggere o proiettare una frase di von Foerster, ad esempio:
“La realtà non è qualcosa che troviamo: è qualcosa che costruiamo.”
E chiedere:
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“Vi è mai capitato di vedere le cose in modo diverso da un amico?”
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“Come possiamo usare questa idea per capirci meglio?”
💡 Variante “sensoriale”
Si può rifare il gioco con suoni misteriosi, profumi, immagini parziali, ecc., per esplorare come ogni senso costruisce una realtà diversa.
🧠 Cosa si impara
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Che il nostro cervello non registra la realtà come una telecamera.
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Che interpretiamo il mondo, e le nostre esperienze, emozioni e idee ci influenzano.
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Che possiamo rispettare punti di vista diversi perché ogni persona vive la propria versione della realtà.
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