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“Da Composer un monde en commun a Costruire un mondo comune: un percorso di responsabilità condivisa”

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  “Da Composer un monde en commun a Costruire un mondo comune: un percorso di responsabilità condivisa” Ho letto prima l’edizione francese del 2022, Composer un monde en commun, e ora la versione italiana del 2025, Costruire un mondo comune. E Dio non benedisse la proprietà privata (Libreria Editrice Vaticana e Piemme). È affascinante notare come il messaggio centrale rimanga intatto, ma l’adattamento al contesto italiano dia nuove sfumature, rendendo il libro ancora più vicino a chi legge oggi nel nostro Paese. In entrambe le versioni, Giraud propone la riflessione sui beni comuni come alternativa alla privatizzazione assoluta e al controllo totale dello Stato. La differenza è che nell’edizione italiana emergono con più chiarezza riferimenti concreti alle sfide globali e locali: acqua, biodiversità, comunità energetiche, gestione dei patrimoni culturali. Il concetto di “res communis” non è più solo teorico, ma diventa un modello operativo e spirituale per cittadini e istituzioni. ...