Immagini di San Cesario anni 60
E' troppo bella, mi ricorda papà che quando arrivava la
festa dell'Immacolata, l'8 dicembre, prendeva l'albero e ci metteva le palline
colorate e poi veniva a casa il papà di Gabriella Liaci che era suo collega
delle ferrovie e riparava le lucciole colorate che si erano fulminate durante
la pausa tra un Natale e l'altro. Io e le mie sorelle avevamo proprio
quell'espressione dei bambini della cartolina, ogni Natale, ad ogni Magia e,
magia dopo magia. Grazie papà!
Adesso c’è quel fuoco che arde e quel freddo che punge le
gambe nude sotto i calzoni corti. E’ sempre adesso il profumo del braciere.
Prima le carte attorcigliate, poi i tralci secchi della vite e, infine, la
carbonella e poi il fiammifero che accende e dà vita alla fiamma. Ecco il fumo
e quell’odore che si spande nella strada.
Quando la carbonella si arroventa ecco che mette i carboni.
Infine il braciere sul poggia braciere a casa e tutti intorno al fuoco a farci
calduccio.
Nulla di tutto questo è nella realtà, solo nella mia mente,
immagini di un fuoco che s’è spento.
Non è che il passato sia qualcosa di differente da ciò che è
adesso. Voglio dire che è adesso che vado a prendere, non so da dove, delle
immagini che si materializzano all’interno della mia mente oppure delle foto
che sono delle immagini fissate sulla carta. Ed è adesso che le vedo, è sempre
adesso che ascolto le voci, sento i profumi e mi sento immerso in quello che
vedo ed è adesso che provo quelle emozioni.
Non c’è nulla al di fuori dell’adesso.
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