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Visualizzazione dei post da 2025

REALTÀ DELL’AMORE Gabriella Tupini

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  REALTÀ DELL’AMORE Gabriella Tupini Introduzione Salve a tutti. Quest’oggi vorrei parlarvi dell’amore: dell’amore fra partner, dell’amore in generale, ma soprattutto dell’amore di coppia, che è quello che, in fondo, ci colpisce di più. Non solo nella fantasia, negli spettacoli o nelle storie – nel bene e nel male – ma anche nella vita quotidiana. È un sentimento che ha ispirato poeti, filosofi e artisti. L’amore è stato definito in molti modi: da alcuni persino come una malattia. Ricordo, ad esempio, Massimo Fagioli – non uno qualunque, ma uno psicoterapeuta e docente universitario, ormai scomparso – che disse che l’amore era una forma di nevrosi. Al contrario, Francesco Alberoni, sociologo e antropologo, scrisse un libro in cui distingueva l’innamoramento dall’amore. Un’opera interessante, dove separava la parte più sana da quella meno sana: innamorarsi è una cosa, amare è un’altra. E, a modo suo, aveva anche ragione. Tuttavia, io non sono affatto contraria all’innamorament...

La notizia di un altro episodio di violenza armata

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  Era tardi, poco prima di mezzanotte, avevo appena spento il computer per riposare, quando ricevetti per la seconda volta nella giornata la notizia di un altro episodio di violenza armata. Questo secondo caso fu peggiore del primo: finì con la morte di un giovane. Sentii un intenso dolore al petto e l’impellente bisogno di alleviarlo con ciò che tanto amo fare: scrivere. La prima frase che mi venne in mente fu “combattere la violenza”. L’avevo ascoltata quella stessa mattina in un programma radiofonico che segnalava l’aumento degli indici di violenza nella nostra città e la disputa politica su chi dovesse assumerne la responsabilità giurisdizionale: il comune, la provincia o la nazione? Il problema della violenza non si risolve cercando colpevoli, ma studiandolo a fondo e assumendoci ciascuno la propria responsabilità nella sua risoluzione. Questo flagello dell’umanità ha molteplici volti; generalmente riconosciamo la violenza nei fatti che più ci spaventano, legati alla paura di ...

L'ABBANDONO IN AMORE Gabriella Tupini

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  L'ABBANDONO IN AMORE Gabriella Tupini   Allora quest'oggi io parlerei dell'abbandono in amore. Credo che sia un tema caro a molti e, se non lo è caro in questo momento, lo è stato caro. A parte che oggi gli amori sono di più lunga durata, non nel senso del tempo ma nel senso dell'età in cui iniziano, cioè una volta oltre i 40 anni era disdicevole innamorarsi, oggi si innamora a 60 anni e anche a 70 anni, giustamente perché l'età si è allungata e quindi ovviamente la vita si è allungata, per cui i tempi si allungano. L'abbandono in amore è una delle cose che in assoluto fa più male di tutte. C'è gente che per essere stata abbandonata in amore si suicida, e c'è gente che per essere stata abbandonata in amore commette un omicidio. I femminicidi sono una conseguenza dell'abbandono della donna, che spesso l'uomo non sopporta. Allora non può pensare che lei possa vivere lontano da lui, per cui l'ammazza: così è finito, è finito il problem...

MALATTIE PSICOSOMATICHE Gabriella Tupini

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  MALATTIE PSICOSOMATICHE  Gabriella Tupini       Salve a tutti. Quest'oggi io parlerei delle malattie psicosomatiche. Non vorrei fare un elenco che sarebbe fra l'altro molto lungo delle malattie psicosomatiche anche perché lo trovate su internet ma vorrei dire che la psicosomaticità delle malattie Ippocrate l'aveva capito è un po' generale riguarda tutte le malattie. Ovvero noi abbiamo una psiche che risente del corpo e un corpo che risente della psiche. Se noi stiamo bene noi abbiamo delle difese immunitarie alte e quindi è difficile che ci ammaliamo. Se noi stiamo male cioè se siamo infelici è molto più facile che ci ammaliamo perché abbiamo le difese immunitarie basse. Detto questo non è che la gente possa cambiare per questo e dire "Ah va bene devo alzare le mie difese immunitarie devo diventare di buon umore perché non possiamo imporcelo." Questo inneggiamento ai pensieri positivi al pensare positivo è una grande cavolata. Noi pensiamo positivo...

Una conversazione sui giovani e la loro partecipazione alla vita della Comunità

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 “Ti è mai capitato di sentirti davvero ascoltato da qualcuno?” Con questa domanda semplice ma potente, il biologo cileno Humberto Maturana ci apre a una visione dell’amore come atto trasformativo. Per lui, l’amore non è solo una sensazione, ma una scelta di relazione: accogliere l’altro, riconoscerlo, ascoltarlo senza giudizio. È da qui che nasce la possibilità di crescere, di imparare, di cambiare. E allora, se ci chiediamo perché tanti giovani oggi si allontanano dal voto o dalla politica istituzionale, dovremmo partire proprio da qui: ci siamo mai davvero fermati ad ascoltarli? Oggi si parla molto di astensionismo giovanile, come fosse un problema da risolvere con statistiche o campagne di marketing. Ma l’assenza dei giovani alle urne non è un rifiuto della politica, è piuttosto un grido silenzioso: “Non mi sento rappresentato. Non mi vedo. Non mi ascoltate.” È qui che il messaggio di Maturana diventa urgente e attuale: senza amore, non c’è educazione. Senza ascolto, non c’...

Riflessioni sull'Identità e le Relazioni Umane

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  Riflessioni sull'Identità e le Relazioni Umane Identità Europea? Oggi, mentre ascoltavo i miei amici parlare di identità, mi sono trovato a riflettere su un concetto che è tanto complesso quanto affascinante. L’identità europea, quella dell’ex Jugoslavia, l’Iraq post-Saddam e la Libia dopo Gheddafi, l’Ucraina e la Palestina con Israele: storie intrecciate, destini condivisi. È come se, in un grande affresco, ogni colore rappresentasse una nazione, ma i contorni si sfumano, si confondono. Il Ruolo delle Emozioni E qui entra in gioco un amico, Humberto Maturana, che una volta mi ha detto: “Quando ci sono conflitti, le soluzioni di successo sono sempre di natura emotiva.” Non possiamo ignorare questo aspetto. La razionalità è importante, certo, ma senza emozione, senza quella scintilla che ci fa sentire umani, cosa rimane? Riconciliazione e Fiducia Immaginate di trovarvi a un tavolo di negoziazione. Prima di tutto, bisogna ricostruire la fiducia. È un passo fondamentale. No...

Dalla Prima alla Seconda S. Croce

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  Dalla Prima alla Seconda S. Croce Il complesso conventuale di S. Croce, risalente al Trecento, subì significative trasformazioni nel 1549. Secondo fonti storiche attendibili, come riportato nelle Cronache e negli scritti di Infantino, la necessità di ampliare il castello portò alla demolizione di questo antico edificio. A quel tempo, il convento era già stato abbattuto, e la costruzione del nuovo complesso avvenne in maniera immediata. Il progettista di questa nuova opera fu Gabriele Riccardi, noto architetto e scultore, celebre anche per il baldacchino della cattedrale di Otranto. La Tomba di Maria d'Enghien Nonostante la demolizione, è importante notare che la contessa-regina Maria d'Enghien, deceduta il 9 maggio 1446, fu sepolta nella vecchia S. Croce. Suo figlio, Giovannantonio Orsini del Balzo, commissionò una monumentale tomba a parete, ispirata ai sepolcri angioini di Napoli. Secondo Ferrari, questa tomba fu ricostruita nella nuova chiesa, nell'ultimo venten...

La morte di Gene Hackman

  La morte di Gene Hackman non è soltanto quella di un gigante di Hollywood. La morte di Gene Hackman è anche quella di un uomo malato e solo. A sconvolgere il mondo non è stata soltanto la fine del grande attore, ma come questa è avvenuta. Fatto da parte il mistero iniziale, resta il dato di fatto che un uomo anziano - aveva 95 anni - e molto malato è stato per chissà quanti giorni, di certo più di sette, riverso in casa sua prima che due giardinieri si accorgessero di quanto era successo e dessero l'allarme. Hackman era un uomo famoso, famosissimo. Gli amici - veri o presunti - solitamente non mancano. Era un uomo ricco. Il personale domestico in genere è folto e solerte. Ma Hackman era, soprattutto, il padre di tre figli. Figli che, si è scoperto solo dopo la sua fine, non lo sentivano da settimane. Ma per chi è distante anni luce da certe dinamiche, la domanda che continua a ripresentarsi è una sola: ma come è stato possibile? Come è stato possibile che nessuno fosse ...