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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Riflessioni sull'Identità e le Relazioni Umane

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  Riflessioni sull'Identità e le Relazioni Umane Identità Europea? Oggi, mentre ascoltavo i miei amici parlare di identità, mi sono trovato a riflettere su un concetto che è tanto complesso quanto affascinante. L’identità europea, quella dell’ex Jugoslavia, l’Iraq post-Saddam e la Libia dopo Gheddafi, l’Ucraina e la Palestina con Israele: storie intrecciate, destini condivisi. È come se, in un grande affresco, ogni colore rappresentasse una nazione, ma i contorni si sfumano, si confondono. Il Ruolo delle Emozioni E qui entra in gioco un amico, Humberto Maturana, che una volta mi ha detto: “Quando ci sono conflitti, le soluzioni di successo sono sempre di natura emotiva.” Non possiamo ignorare questo aspetto. La razionalità è importante, certo, ma senza emozione, senza quella scintilla che ci fa sentire umani, cosa rimane? Riconciliazione e Fiducia Immaginate di trovarvi a un tavolo di negoziazione. Prima di tutto, bisogna ricostruire la fiducia. È un passo fondamentale. No...

Dalla Prima alla Seconda S. Croce

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  Dalla Prima alla Seconda S. Croce Il complesso conventuale di S. Croce, risalente al Trecento, subì significative trasformazioni nel 1549. Secondo fonti storiche attendibili, come riportato nelle Cronache e negli scritti di Infantino, la necessità di ampliare il castello portò alla demolizione di questo antico edificio. A quel tempo, il convento era già stato abbattuto, e la costruzione del nuovo complesso avvenne in maniera immediata. Il progettista di questa nuova opera fu Gabriele Riccardi, noto architetto e scultore, celebre anche per il baldacchino della cattedrale di Otranto. La Tomba di Maria d'Enghien Nonostante la demolizione, è importante notare che la contessa-regina Maria d'Enghien, deceduta il 9 maggio 1446, fu sepolta nella vecchia S. Croce. Suo figlio, Giovannantonio Orsini del Balzo, commissionò una monumentale tomba a parete, ispirata ai sepolcri angioini di Napoli. Secondo Ferrari, questa tomba fu ricostruita nella nuova chiesa, nell'ultimo venten...

La morte di Gene Hackman

  La morte di Gene Hackman non è soltanto quella di un gigante di Hollywood. La morte di Gene Hackman è anche quella di un uomo malato e solo. A sconvolgere il mondo non è stata soltanto la fine del grande attore, ma come questa è avvenuta. Fatto da parte il mistero iniziale, resta il dato di fatto che un uomo anziano - aveva 95 anni - e molto malato è stato per chissà quanti giorni, di certo più di sette, riverso in casa sua prima che due giardinieri si accorgessero di quanto era successo e dessero l'allarme. Hackman era un uomo famoso, famosissimo. Gli amici - veri o presunti - solitamente non mancano. Era un uomo ricco. Il personale domestico in genere è folto e solerte. Ma Hackman era, soprattutto, il padre di tre figli. Figli che, si è scoperto solo dopo la sua fine, non lo sentivano da settimane. Ma per chi è distante anni luce da certe dinamiche, la domanda che continua a ripresentarsi è una sola: ma come è stato possibile? Come è stato possibile che nessuno fosse ...