Nessuno può diventare un semplice strumento robot dei desideri e dei disegni di un altro. Per essere nel benessere tu devi partecipare come persona a ciò che fai e averne la responsabilità.

Nessuno può diventare un semplice strumento robot dei desideri e dei disegni di un altro. Per essere nel benessere tu devi partecipare come persona a ciò che fai e averne la responsabilità.

 


Avere 65 anni come me è una malattia incurabile che spero di sopportare per molti anni ancora, lo scrivo mentre sorrido. Sono nato a Lequile perché mia madre aveva desiderato partorire a casa di suo padre assistita amorevolmente da mia nonna e da mia Zia Rita. Dopo una settimana io e lei arrivammo a San Cesario di Lecce perché mio padre voleva continuare a vivere nel suo paese natio e mia madre fu d’accordo. Quello che da più anni faccio è divulgare ciò che ho appreso nelle conversazioni con Humberto Maturana che è morto l’anno scorso. Da lui ho osservato le spiegazioni di cosa ci accade; spiagazioni che Maturana ha tratto dalla biologia.

Gli esseri umani sono il prodotto della cooperazione per la conservazione, non della lotta per la sopravvivenza: bioevolutivamente siamo esseri umani perché amiamo.

Quello che sorprende i miei colleghi biologi e la comunità scientifica è che mi dedico alla biologia dell'amore che non può essere visto al microscopio.

Da biologo mi sono occupato di esseri viventi e ho studiato l'evoluzione e quindi ho verificato che la nostra non è una storia di lotta per la sopravvivenza, ma di conservazione e di solidarietà. Vince non chi uccide l'altro, ma semplicemente chi sopravvive: la nostra è una storia di cooperazione per sopravvivere. E così è sorto il linguaggio che ci ha reso umani, ed è sorto quando la sessualità della femmina umana ha cessato di essere stagionale.

Com’è noto a tutti gli altri primati continuano ad avere il calore, ma le nostre femmine umane non sono più soggette al calore per avere desiderio sessuale, quindi hanno cessato di essere oggetto di riproduzione e sono divenute centri di piacere e di convivenza nel gruppo umano. E così che è nato il linguaggio: una coordinazione del fare.

L’amore è ciò che fonda quella vicinanza che permette la sopravvivenza dell'individuo e della specie: il piacere di stare insieme, di amare.

Ho osservato ancora nelle conversazioni con Maturana che la maggior parte dei dolori della nostra esistenza sono culturali.

Se ti chiederai dove fa male la vita vedrai che non è nel tuo corpo.

Vedrai che la vita ti fa male negli spazi dove non ti si vede, dove tu vieni negato, negli spazi che vivi e che sono spazi di mancanza di amore.

I debiti che abbiamo, i mutui da pagare fanno molto meno male di quello che proviamo se non abbiamo il rispetto dei colleghi o dei vicini, della nostra famiglia e dei nostri amici.

Vedrete che in fondo ciò che muove noi umani è quel bisogno ancestrale di essere riconosciuto che trasciniamo dall'origine della specie, perché è la ragione per cui esistiamo oggi,

Noi desideriamo, bramiamo che ci riconoscano nel senso che ci apprezzino, che considerino il nostro contributo al gruppo, alla Comunità e che ce lo riconoscano nei rapporti che hanno con noi. Questo è ciò che c'è dietro a tutti, anche dietro a chi compra grandi macchine, aerei a reazione o grandi palazzi: vogliamo essere amati per puro mandato biologico.

Ciò che posso scrivere è che ciò si applica anche nel nostro paese San Cesario, nelle iniziative che prendiamo o a cui partecipiamo se non veniamo riconosciuti come utili, se gli altri non ce lo riconoscono, il nostro impegno sociale risulterà inutile, noi non avremo alcuno stimolo a portare avanti l’impegno che desideravamo prendere per la Comunità.

L'unico significato delle iniziative a San Cesario sono le iniziative con un significato. Nessuno può diventare un semplice strumento robotico dei desideri e dei disegni di un altro.

Devi partecipare come persona a ciò che fai e avere responsabilità. Perché gli ominidi andavano a caccia? Lo facevano per la carne ma non solo per la carne, ma per il rispetto e il riconoscimento che la Comunità aveva per il cacciatore. I cacciatori potevano tornare dalla caccia senza una gamba o senza un occhio, ma non senza quel rispetto. Perché solo nello spazio in cui sei presente, sei produttivo e puoi convivere con soddisfazione appare l'intelligenza, la creatività e il piacere di fare ciò che si fa.

Quindi smettiamo di essere scimmie.

Come applicare quanto ho appreso da Maturana nella biologia comunale di San Cesario?

Dopo le elezioni i gruppi dei sostenitori e simpatizzanti sono oggetto di un’attenta osservazione ed i responsabili del Movimento avviano un'indagine per individuare il colpevole o i colpevoli del soccombere. I responsabili erano consapevoli che che se non avessero individuato i colpevoli, allora i colpevoli, a detta di tutti, sarebbero stati loro.

L’hanno fatto e molti cittadini sono stati allontanati dal Movimento perché ritenuti colpevoli.

Io non avrei agito come un poliziotto, ma come un uomo d'affari e non avrei cercato colpevoli, ma ragioni. Se cercassi i colpevoli, tutti mi mentirebbero per paura di essere allontanati, magari dopo attenta valutazione allontanerei qualche candidato o dirigente, ma facendo ciò l'errore ci sarebbe comunque. Ecco perché io chiederei aiuto per scoprire le ragioni, perché sono certo che otterrei il supporto di tutti e poi le ragioni.

Mi sono comportato così in alcune circostanze professionali e ho scoperto che l'errore si era verificato a seguito di una richiesta da parte di alcuni clienti.

Non ho allontanato nessuno perché mi sono detto: “E se la causa dell'errore fosse stata corretta?” I dipendenti si sono scusati con la loro riconosciuta onestà e sono tornati al lavoro in modo diverso, perché si era fatto affidamento su di loro. E l'effetto è sistemico: se punisci l'errore, il prossimo viene coperto da una bugia, ma non viene corretto. Se invece rispetti l'errore, puoi correggerlo e aumentare così la responsabilità di tutti. Provatelo con i bambini. Vedrete.

Bells, candidato al premio Nobel per il suo lavoro in cibernetica, sostiene che gli esseri umani sono il frutto della cooperazione e non della semplice competizione per la sopravvivenza. Maturana, inoltre, non si è limitato nel suo lavoro accademico a chiarire Darwin, ma ha piuttosto estratto dal suo evoluzionismo cooperativo un'intera filosofia di vita. In realtà, questo gruppo ed il mio blog è frutto della mia caparbietà. Quella di un uomo d'affari che sta meglio dopo che Maturana l'ha convinto dei vantaggi evolutivi di competere, ma senza smettere di collaborare.

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