Antonella, non posso tenerti per mano, allora ti porto nel cuore




San Cesario di Lecce 11 luglio 2018
Antonella, non posso tenerti per mano, allora ti porto nel cuore
Non posso tenerti per mano,
allora ti porto nel cuore.
— Cesare Pavese

La questione è tutta qui ed ora, nel cuore. Può la presenza di una persona scomparire? E se quella persona cara partisse lontano? Per caso non sarebbe sempre presente nel cuore di chi l’ama? Me lo sono chiesto e la risposta è stata si, che è presente! Che non scompare. Antonella Lezzi si alimentava di donne e uomini con i quali entrava in contatto, per caso e volutamente, avendo per tutte e per tutti una parola. Antonella cordiale, vivace, sincera, schietta, mai diplomatica. Se te lo doveva dire, te lo diceva e non si preoccupava di come l’avresti presa tu! Mi aiutava così: facendomi il grande onore di dirmi quello che pensava. Ma non solo a me, a tutti! Diceva a tutti quello che pensava, senza fronzoli, con parole nude e crude.
Il fatto di piacere a tutti i costi, costi quel che costi, non la riguardava. Certo aveva a cuore le persone, certo le amava; ma se tu non l’amavi più perché ti aveva detto quello che pensava, lei ti rispettava, ti guardava passare da lontano e ti amava lo stesso. Non poteva tenerti per mano e, allora, ti portava nel cuore, come nei versi di Pavese.
Ha coinvolto Comunità intere che sono il popolo di Antonella Lezzi, il suo popolo. Se gli davi un microfono portava avanti serate intere, avendo attenzione per tutti, non trascurando mai nessuno.
La potevi amare o no, ma sempre dovevi ammettere che era una persona vera, una che si manifestava per quella che era, che lo faceva sempre, anche a costo di perdere tutto.
E tante volte se ne stava ai margini, senza pretendere nulla, mai rinunciando a dire la sua. E decine di migliaia di persone ce l’hanno nel cuore. Con Facebook poi c’è stata l’esplosione, Antonella è nella foto con tutti, tutti quelli del suo popolo hanno una foto con lei.
E quando stavi male, c’era lei, c’era Antonella che riusciva a farti vedere le cose da un altro punto di vista e, magicamente, situazioni intricatissime si risolvevano con semplicità e le persone che stavano male inaspettatamente cominciavano a stare bene: lei aveva una tazza di brodo caldo per l’anima di tutti.
Ci ho provato a darle una tazza del mio brodo caldo quando sono andato a trovarla a casa sua, qui, nel paese più bello del Mondo, che lei adorava. Non ce n’è stato bisogno era battagliera e piena di energia, come sempre, anche se il dolore fisico non le lasciava tregua. Antonella era una forza della natura, una donna della nostra terra, calda e accogliente come la terra di questo Salento.
Ciao Antonella, io lo so che sorridi, che sei la piccola bambina che frequentava con me la casa “te la mescia Candita” in via Pistilli, sei sempre la stessa bambina d’allora, quella che ti bussa alla porta per chiederti un po’ di prezzemolo e ti inonda la casa di stelle filanti di parole. Sei stata il prezzemolo della mia vita, della nostra vita e quel sapore inconfondibile resta con noi e la rende appetitosa come te.

Antonio Bruno



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