1965 lettura dei libri in classe
Le maestre leggono i libri ai loro alunni, bello vero? Io
nel 1965 non avevo ancora compiuto otto anni e facevo la terza elementare
quando il Maestro Alberto Tangolo disse a tutti noi che c’erano delle ore di lettura
in classe e che avremmo potuto scegliere un libro dall’armadietto dove aveva
riposto quelli che aveva portato lui da casa sua e quelli che ci aveva chiesto
di portare da casa nostra.
Io scelsi “Le Avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi e
portai da casa un libro illustratissimo su Erasmo da Rotterdam. A proposito
quest’ultimo fu oggetto di continue richieste di mio padre che mi incitava ad
andare per farmelo restituire visto che avevo ormai finito le Elementari. Ma io
quel libro non sono andato a chiederlo mai, e sono certo che è lì, da qualche
parte di quella scuola “Michele Saponaro” di San Cesario di Lecce che fui tra i
primi a frequentare; visto che la sua prima apertura assoluta del 1° ottobre
1963 coincise con il mio primo giorno di scuola.
Nel 1965 il maestro aveva fatto un orario settimanale con le
materie di studio e, tra queste, c’erano delle ore che ognuno di noi dedicava
alla lettura del libro che aveva scelto. Quando arrivava il giorno e l’ora
ognuno di noi con il grembiule nero e il fiocco azzurro sotto al colletto
bianco, di avvicinava a quell’armadietto e prendeva il libro da dove l’aveva
riposto l’ultima volta che l’aveva preso.
Poi ognuno al proprio banco ed è li che l’aula scompariva
per lasciare il posto a Geppetto e Pinocchio, al gatto e la volpe e mangiafuoco,
sino alla fine del tempo concesso. E in quell’aula c’erano l’Incompreso di
Florence Montgomery e Lancillotto con i Cavalieri della Tavola Rotonda, I tre
Moschettieri e tanti altri eroi fantastici che popolavano quello spazio con le
finestre grandissime che davano all’esterno.
Poi quel Mondo scompariva, per lasciare il posto
all’allegra aula con le lettere dell’alfabeto tutte in bella mostra con la fotografia
del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat che accanto aveva il crocifisso.
Mentre al governo i fumi dell’incenso e i canti gregoriani
tentavano di nascondere invano l’ipocrisia del potere democristiano travestito di spiritualità
mai praticata.
Antonio Bruno Ferro
Indagine su 1.500 bambini: ascoltare i libri aumenta fino al 20% le loro capacità cognitive
Millecinquecento bambini dai 6 agli 11 anni, 100 giorni di sperimentazione, tre grandi città coinvolte (Torino, Modena e Lecce) e un risultato chiaro: leggere ad alta voce in classe incide dal 10 al 20% su aspetti cruciali dell’apprendimento, del successo scolastico e della vita. La ricerca «Leggimi ancora», condotta dall’università di Perugia insieme a Giunti scuola che ha fornito 40 mila testi, ha coinvolto 13 mila docenti. E la lettura diventa una palestra cognitiva, emotiva e relazionale.
«Mai vista così felice e ora mi ha chiesto un libro in
regalo»
«Quando mia figlia mi ha parlato del progetto non ci ho
badato molto—racconta Francesca Costantini, 39 anni —. Ma poi ho visto il suo
entusiasmo a 9 anni e sono felicissima». La bambina ha partecipato alle letture
ad alta voce nella sua scuola, un istituto comprensivo di Calimera (Lecce): «Ammetto
che con 3 bambini e il lavoro non ho mai avuto tempo di leggere ai miei figli.
Ma ho scoperto quanto possa fargli bene. A scuola hanno allestito un’aula con i
cuscini dove le maestre si alternavano, mia figlia mi ha raccontato che le
maestre si trasformavano in mamme in quell’ora, e per loro era molto
rilassante. La dirigente stessa un giorno li ha radunati nell’atrio e ha letto
personalmente un libro. La cosa incredibile è che lei, che non è mai stata una
grande lettrice, per il compleanno mi ha chiesto di comprarle La fabbrica di cioccolato,
e quando è mancata per una febbre, la prima cosa che ha voluto sapere dalle
compagne è stata come era finito il libro che stavano leggendo in classe. Per lei
era il momento più bello della giornata a scuola».
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