Il vaccino ci ha ridato la speranza
Il vaccino ci ha ridato la speranza
di Antonio Bruno Ferro
Sorrideva. Gli ho chiesto se fosse contento e lui mi ha
detto che no, non era contento. Ed io gli ho chiesto del perché sorridesse. Lui
mi ha detto che era per il vaccino, per il fatto che sperava di nuovo.
E prendiamocela questa speranza, abbracciamola con dolcezza
e lasciamoci cullare dalle visioni di tranquillità che ci promette.
Resta il fatto che dovremmo riflettere veramente su ciò che della
nostra convivenza desideriamo che rimanga esattamente com’è adesso.
Già! Cosa desidero sia per sempre, esattamente com’è oggi?
I boschi ed i prati, i fiori e gli insetti, il mare e gli
animali. Insomma io desidero che sia conservata così com’è ora, tutta la
comunità degli organismi viventi che io conosco, di cui sono consapevole, con
la quale convivo perché ne faccio parte integrante.
La mia speranza, non è solo quella di poter tornare a uscire
da casa per passeggiare, o per recarmi in qualunque posto desideri visitare,
senza la paura di contagiarmi con un virus che potrebbe farmi morire.
Io sono quella Comunità di organismi viventi in questo
luogo. Io sono tutto questo.
Mi viene in mente una cosa che mi hanno detto più volte: “Nessuno
si salva da solo”
Già perché io mi concepivo come uno che poteva bastarsi.
Invece io sono tutto quello di cui sono consapevole che esiste.
Io sono quella consapevolezza di Mondo. Io sono il Mondo. Se voglio vivere,
posso ottenerlo solo se vive il Mondo di cui sono consapevole.
Era pieno di speranza ma non di questa di cui vi ho scritto.
Voleva ricominciare a correre, a produrre, a consumare ed a far consumare. Perché
il neoliberismo economico ci ha fatto diventare tutti un’azienda per diventare sempre
più ricchi, per avere sempre più potere e avere sempre più cose, più oggetti,
più e più e più.
Questa speranza è quella che aveva nel suo sorriso.
Non è la stessa speranza che ho io.
La mia speranza è quella di vivere tutti insieme in armonia.
La sua?
No, la sua no.
Antonio Bruno Ferro
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