UN'UNICA LISTA PER LE ELEZIONI DELLA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO FRA LAVORATORI DI SAN CESARIO DI LECCE

 

UN'UNICA LISTA PER LE ELEZIONI DELLA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO FRA LAVORATORI DI SAN CESARIO DI LECCE

di Antonio Bruno

Dopo una bella camminata arrivo al largo del Palazzo Ducale Marulli di San Cesario di Lecce e trovo il solito bel gruppo che staziona all’angolo, seduti alla panchina sotto il carrubo.

Il tema è la Società di Mutuo Soccorso fra lavoratori di San Cesario di Lecce e le prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio e del Presidente.

Mi dicono che io sono un sognatore, che parlo sempre di liste unitarie e che per la Società la lista unitaria c’era fino a quando, i nostri concittadini prescelti con le elezioni dell’estate 2017, non sono stati sostituiti dal Commissario prefettizio.

Quindi l’accordo c’era!

I concittadini soci della Società, che liberamente e volontariamente avevano in animo di collaborare alla amministrazione e gestione della Società, erano UNITI!

Tutto quanto da me scritto in questo LUOGO NON LUOGO in cui riporto le Cronache del paese più bello del Mondo dal mio punto di vista, si stava per concretizzare nel sodalizio che si fonda SUL MUTUO SOCCORSO, il sodalizio in cui c’è, o meglio ci dovrebbe essere, la pratica della collaborazione unitaria tra tutti.

Da questo gruppo insisto presso tutti i soci, affinché in questi giorni parlino con i concittadini che hanno in animo di candidarsi, per CHIEDERGLI DI RAGGIUNGERE UN ACCORDO.

Fermatevi a parlare con i concittadini che tutti conosciamo, fategli presente che la Società di Mutuo Soccorso fra lavoratori di San Cesario di Lecce è UN BENE COMUNE e che, proprio da li, si può partire per abbandonare LA COMPETIZIONE che esclude gli sconfitti e isola i vincitori che sono costretti a portare avanti la baracca senza l’aiuto di nessuno.

Anche a San Cesario di Lecce viviamo in una cultura della vittoria, del progresso, del successo, della competizione. Per questo vi chiedo di seguirmi in questo ragionamento, perché la competizione è la negazione di ciò che - chi si mette in competizione - fa di suo, perché chi entra in competizione fa le cose in base a ciò che fa il suo avversario. Riflettiamo osservando che, quando ci mettiamo in competizione, ciò che guida il nostro fare quando entriamo in questa vera e propria gara finalizzata a vincere, non è ciò che vogliamo fare noi, ma ciò che fa il nostro avversario.

Invece dovremmo tutti riflettere su ciò che accade in una partita di calcio, dove la squadra perdente è la squadra più importante, perché se qualche squadra non perde, l'altra squadra non vince. E se non ci fossero più squadre che perdono nessuno giocherebbe più al calcio.

Allo stesso modo, sostengo che mentre siamo concentrati su questa idea che si deve competere, si deve vincere, si deve essere migliore di un altro e dobbiamo raggiungere tutto questo, stiamo negando noi stessi, stiamo ignorando quello che vogliamo fare noi. Infatti entrare in competizione con l’altro significa per noi, che non siamo in grado di realizzare qualcosa da soli, e questo perché pensiamo o agiamo come se il raggiungimento di qualcosa in termini di qualità del nostro agire, dipenda dall'altro, e questo non è vero!

Ma abbiamo più opzioni per vivere in modo diverso perché non siamo condannati a competere a ogni costo, costi quel che costi. Per fortuna possiamo sempre riflettere, ed io invito i nostri concittadini che si apprestano a competere per le elezioni della Società a farlo. Faccio presente loro che, se hanno letto le mie parole, è questo il momento per guardare a quello che stanno facendo e chiedersi: “mi piace mettermi in competizione con l’altro socio della Società o no?”.

Se i concittadini che si accingono a candidarsi dopo la lettura di queste parole si fermeranno a riflettere, se penseranno che devono fermarsi per trovare un accordo, in questo atto di riflessione troveranno la capacità di cambiare direzione, perché in questo modo potranno rendersi conto che in realtà non vogliono fare quello che stanno facendo, che non vogliono entrare in competizione per amministrare e gestire la Società, ma che invece vogliono collaborare per il piacere di collaborare tutti insieme.

Vivere in competizione, nella lotta, nel continuo sforzo del successo, non ci fa fare cose migliori, non apre spazi di riflessione.

Invece qui e ora abbiamo riflettuto insieme e ciò ci permette di scegliere il percorso della competizione o quello dell’unità nella collaborazione in base a ciò che vogliamo vivere.

Infine se nelle elezioni della Società si deciderà di stare UNITI, magari anche i nostri concittadini che desidereranno candidarsi nell’Estate 2022 per ottenere la responsabilità della amministrazione e gestione del Comune, sceglieranno di collaborare e di abbandonare la competizione, sceglieranno il piacere di stare insieme e collaborare per il solo piacere di stare insieme e collaborare .

Antonio Bruno

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