1879 San Cesario di Lecce negli scritti di Giacomo Arditi
A tutte le cittadine e cittadini, al Sindaco e agli
Amministratori di San Cesario di Lecce
La curiosità è una malattia, un demone, una vera e propria
febbre di cui io sono affetto da quando ho memoria di me stesso, verso i 4 anni
quindi. Ho letto quello che segue ottenendo informazioni per me nuove.
Concittadini sconosciuti ormai, ma che si distinsero in passato, secondo la mia opinione
meriterebbero di ottenere memoria così come i tanti benefattori citati da
Arditi in questo suo scritto del 1879.
Leggetelo e se, come me, rimarrete sorpresi del tempo che
cancella la memoria di tanti sansesariani, avrete lo stupore di capire quanto
bella e ridente sia la cittadina che amiamo tanto.
Buona lettura
Antonio Bruno Ferro
SAN CESARIO
San Cesario, capoluogo di Mandamento in circondario,
collegio politico elettorale, e diocesi di Lecce, meno una quota appartenente all'
Archidiocesi di Otranto: lontano da Lecce chilom. 6 e metri 482, dall'Adriatico
17.593, da Otranto 35. 185. — L' è posto a sud di Lecce in piano leggermente
declive verso 1' occaso , alto 44 metri sul livello del mare, nei gradi 3. 54.
18 di long, orient. 40. 18. 10 di latitud. bor.. — L'aria vi è salubre , piovane
le acque da bere, sorgive per gli altri usi , insieme più che bastanti. Oltre
la ferrovia, con stazione, Lecce Maglie-Otranto, ha per Lecce un viale a doppia
fila di alberi che l'ombreggiano, strade per Galatina, Lequile, San Donato,
Galugnano, ed altre.
L'abitato è tutto in calcare tenero, e presenta in prima una
bella chiesa parrocchiale architettata dall' ingegnere Gaetano Casotti, nel
1847 benedetta dalla Santa memoria di Monsignor Caputo, aperta al culto
pubblico nel 1854, fatta col concorso dell'erario comunale e di pie oblazioni
specialmente del benemerito notare Giuseppe Cascione , che nel 1851 vi largì la
somma di 29.750 Lire; notabile in essa lo altare del Crocifisso privilegiato in
perpetuo, proprio
della Casa ducale dei Signori Marulli, e quello del
Protettore San Cesario, con sua reliquia, privilegiato anche questo in
perpetuo, mercè Rescritto Pontificio del 19 gennaro 1835 ottenuto dal cittadino
Raffaele Licastro. Di poi nove Congreghe ed associazioni cattoliche titolate,
della Buona morte instituita nel 1684, dell''Immacolata (1700 a 1779), delle
Suore di Carità (1858), del Terz' Ordine di S. Francesco d'Assisi (1874), idem
di San Domenico (1879) dell' Addolorata (1879), delle Figlie di Maria (1880) ,
del Sacramento e sacro Cuore di Gesù e di Maria (1880), della Croce , passione
e morte di Gesù Cristo (1881. — Indi sei cappelle urbane , due suburbane , ed un
Calvario; una Congregazione di Carità, che dispensa orfanaggi, elemosine , e
medicinali ai poveri infermi per legati pii di Nicola Capone Testam. olog. del
14 marzo 1622 depositai presso notar Fran. Palma di Lecce., di Tommaso Martina Testam.
del 6 giugno 1645, di Pietro Antonio Guarino Testam. olog. del 4 feb. 1645,
depos. a 12 giugno 1650 pres. notar Gius. Gustapane di Lecce, di Paolo loderofila
Testam. 26 nov. 1776., di Giuseppe Manno Testam. 4 genn 1779 per notar
Faggiano., e di Giacinto Capone Testam. 23 aprile 1833; infine un discreto
Ospedale dovuto alla pietà del prefato Giuseppe Cascione Testam. 13 nov. 1858
approvato con Decreto del 3 ottobre 1879 , ed installato il 23 febbraio detto
anno. V’ hanno inoltre il Municipio , già insediato nel palazzo ducale che ha
comprato per accentrarvi tutti gli Uffici comunali ; quattro classe di scuole
maschili ed altrettante donnesche ; una società operaia di mutuo soccorso (
1880 ) ; un Ufficio postale di 2. classe 1873); un altro telegrafico (1878 e
1880); un Posto di Lotteria; un mercato la domenica; Farmacie e Drogherie, due
Glubi, due mulini a vapore, un pastificio, Saloni da barba, botteghe, ogni
altra comodità di vita—; la Pretura che comprende S. Cesario, Lizzanello , Merine,
Caballino, Lequile, Dragoni, S. Donato e Galugnano; la Ricevitoria del Registro
e Bollo che abbraccia S.Cesario, Cavallino, Copertino, Lequile , Dragoni ,
Galugnano, Lizzanello, Merine, e San Donato; la stazione dei RR. Carabinieri; —
un insieme di n. 851 case e 9 mulini che registrano in catasto Timponibile di
L. 45,886,98.
Gli abitanti son robusti di corpo, e buoni di animo , non fa
difetto di persone eulte e civili, professori, trafficanti , artigiani ed
operai di ogni mestiere , ma son da più gli agricoltori — Delle donne alcune attendono
ai lavori campestri, altre tessono e filano , altre smerciano nei mercati ,
specialmente della vicina Lecce, coltre, tele, calze, maglie e fazzoletti a
prezzi discreti e confacenti. È bello il vedere tra loro delle bambolone
rubiconde, muscolose, paffute , sbuffanti, tipo di sanità e di fortezza!
La popolazione nel dicembre del 1881 saliva a 4559 abitanti.
Il territorio è uno dei più fertili ed ameni , per ciò
smaltato e sparso di ville e villini in varie tinte rilevati e fulgenti —
Produce olio , vino , tabacco , frutta , poca bambagia , ed altro; — misura un estensione
di chilom. quadr. 9. 20, e dà la rendita imponibile di Lire 31,847,66.
Cenno storico
Gredesi che questo oramai importante villaggio sia stato in
origine un quartiere di soldati Romani, come Lequile e Monteroni, in tempo che
vigeva tra noi l'impero di Cesare, e per ciò appellato Cesario e coronato delle
sue insegne (Marciano, Descriz. della Prov. p. 521; Tasselli antich. di Leuca
p. 237; Maselli, Menolog. dell' Archidiocesi di Otranto.). Di poi accozzato a
Casale e convertito al cristianesimo, onde ricordare l'appellativo originario,
e conciliarlo con quello di un eroe cristiano, scelse a suo protettore San
Cesario, martire dell'anno cristiano 107, e così si chiamò e si chiama tuttavia
—
La sua radice adunque è vecchia di circa 19 secoli , ma il
suo ingrandimento pare incominciato e progredito dal secolo XV in poi.
Di fatti nel 1532 ei non aveva che 210 fuochi, che nel 1545
salirono a 264, nel 1561 a 307, nel 1595 e nel 1648 a 382 (Giustiniani, Diz.
geograf. rag. del Regno di Napoli tom. 8.) , e via di questo passo. A queste
cifre ufficiali, desunte dai Registri del Regno, consuonano in certo modo i
Libri parrocchiali , che per i nati partono dal 1580, per i matrimoni dal 1582,
per i morti dal 1593, per i legati a prò del Clero dal 1595. — In fine la
chiesa matrice del primo Casale era la piccola Cappella delle Grazie o di Santo
Elia; poscia nel 1623 venne su ingrandita col titolo della Madonna del carro,
pel miracolo ottenuto da un infelice caduto sotto le ruote e rimasto illeso,
proseguita nel 1678, ornata della statua di quella Vergine nel 1699, compita
nel 1704 (Cronaca Capitolare ; Visita di Mons. Pignatelli del 9 nov. 1720).
Casale, com' era, verso il 1190 re Tancredi Io donò alla
Comunità della sua Lecce, unitamente a tutti i Casali
del suo Contado (Ferrari Apolog. Paradossica p. 415.), del
quale per ciò ei fece parte (Genoino, e De Simone, Lecce e i suoi monumenti p.
135.) , come del Principato di Taranto. Indi diviso in più sezioni passò, iure
Longo bardorum, dal 1610 in avanti al possesso dei signori Guarirni , Boci , Persino,
Vaax d' Andrada, e finalmente intero ai Marulli col titolo di Duchi (Giustin.
cit. opera.). Posteriormente, al sostantivo San Cesario, fu aggiunto l’addiettivo
di Lecce , per distinguerlo dal paese omonimo esistente sul Panaro. In ogni
tempo rifulse di belle capacità, delle quali io qui segno alcuni esempi
Albanese Raffaele , dotto nelle scienze morali e teologiche,
zelante e degno Arciprete, passato ai più nel 1828.
Albanese Salvatore, giovane ma valente oratore sacro, cui
morte immatura incolse nel maggio del 1859.
Capone Giuseppe, avvocato consultore di meritata fama , nato
il 17 marzo 1733. tramutato e morto in Lecce da rinomato Presideute di quel
Tribunale Civile.
Cecere Pasquale, ottimo medico e professore di scienze
mediche in Lecce, nacque nel 1707.
Cipolla Domenico, buon teologo, moralista e predicatore,
venuto al mondo nel 1746.
Cipolla Giovanni, sacerdote, maestro di dottrine
ecclesiastiche , e valente oratore vivo nel 1766.
Cipolla Luigi, sortì i natali il 15 febbraio 1766, fu
avvocato e letterato, latinista e grecista di nome, ma strano: insegnò Dritto
Romano in Lecce ed in Napoli — Pubblicò :
1. Illustrazione degli emblemi mito-istorici figurati nella
nuova guglia eretta fuori della Porta di Napoli in Lecce — Lecce 1827.
2. Saggio analitico di vari oggetti di morale, di scienza,
di arti e di bella ed amena letteratura. Napoli 1837.
3. Breve cenno fuggitivo della storia primitiva di U ento —
Bari 1841.
4. Schediasma Archeologicum in prima evam Civitatis Uocenti
hi' storiam — Bari 1841.
5. Dissertatio appendica ad TJxentinas antiquitates—Bari
1842.
6. Oratio inauguralis ad bonarum artium et Utterarum studia meliori
quam antehac methodo eoccolenda, et in hoc Seminario Statini nunc primum
inducenda—Bari 1842.
7. (Inedite) 1 fasti della storia antica della Giapigia
Messapìa , della quale opera autografa ed illegibile n' esistono 10 volumi
presso il mio chiar. amico Pres. L. De Simone; altre, ed altre produzioni dello
stesso autore, sparse e sperse.
Cipolla Nicola usci alla luce nel 1758 morì in Lecce da
stimato professore medico.
Da S. Cesario Fr. Pasquale laico Riformato, sculture di
belle opere, tra quali il gran Crocifisso del convento degli Angioli in
Presicce nel secolo XVII (P. Lama, Cronac. dei Mirori Osservanti Riformati, 2.
Parte, p. 173).
D'Elia Francesco medico-cerusico degno di ricordanza defunto
nel 1830.
D'Elia Giuseppe sacerdote professore di Dritto di natura,
insegnò a Lecce per più anni, finì da Aio in Casa Ravenna di Gallipoli nel
1843.
D' Elia Nicola medico-cerusico molto riputato , e maestro di
filosofia e matematica finché cessò di vivere nell'aprile del 1838.
De Lorenzo Benedetto, prete versato nella medicina ed in
altre scienze — Insegnò per più anni filosofia, matematica , astrologia e storia,
nel Collegio di Lecce — Morendo nel 1821 , un suo discepolo si appropriò i suoi
scritti inediti.
Licastro Alessio, sacerdote filosofo e dotto nelle materie
ecclesiastiche e di amena letteratura , latinista e poeta latino ed italiano. Spirò
la vita il 22 ottobre 1831 mentre dettava lezioni di logica ai suoi discepoli.
— Lasciò manoscritti: panegirici, poesie italiane e latine, molte favole di
Esopo tradotte in versi di vario metro.
Manni Antonio Pasquale , apri gli occhi alla vita il 9 marzo
1761; studente di medicina, fu accolto in Napoli dall' illustre letterato
Marchese Michele Arditi , il quale lo raccomandò al magistero del celebre Cirillo,
e lo tenne in casa sua gratuitamente per nove anni e sei mesi — Riuscì ottimo
medico , ed esordì nell' esercizio della professione da condotto in Presicce,
patria del prefato suo Mecenate. — Nel 1803 si tramutò in Lecce, dove insegnò
per più lustri medicina, fìsica , botanica e chimica , onde meritamente sali in
rinomanza di primo medico della Provincia, conosciuto ed acclamato generalmente
come versato nelle lingue classiche, filosofo e dotto naturalista non solo ma
anche come uomo di pietà e di beneficenza.
In grave età compì la vita in Lecce il 3 ottobre 1841 —
Pubblicò una dotta Memoria sulla celebre eruzione del Vesuvio avvenuta al 1794;
nel 1817 un' opera sulla cura della petecchiale dedicata al celebre Giannini di
Milano; nello stesso anno la Confutazione sul Gontrostimolo di Giovanni Rasori e
Giacomo Tommasini di Parma; nel 1822 — Pensieri Fisiologici di risposta al
dubbio proposto dall' Università medica di Lovanio per l'anno 1823; nel 1826
una Memoria sul Cetaceo approdato morto nei lidi Otrantini — Lasciò inediti: un
trattato completo di Fisiologia, ed alcune Osservazioni critiche sopra diversi articoli
del gran Dizionario di Medicina interna ed esterna (Greco Prof. Pasquale
Necrologia di Pasquale Manni. — Napoli 1823).
Pascale Benedetto, distinto latinista e maestro di belle
lettere , predicatore quaresimalista, ed autore di varii manoscritti smarriti col
suo decesso nel 1837.
Romano Pasquale, perchè bravo giureconsulto, si tramutò in
Lecce, e vi lasciò la vita; era nato nel 1721.
Scardino Pellegrino, filosofo, teologo e poeta di tanto
merito che il de Angelis lo segnava nel Catalogo della seconda parte delle Vite
dei Letterati Salentini. — Si fa calcolo eh' ei dovette nascere verso il 1560.
— Mise a stampa una raccolta di cento Epigrammi latini col seguente titolo «
Pellegrini Scardini Sancticaesarienis Epigrammatum Centuria ad Perillustrem Hieronimum
Marchesiu m Jurecons. Clariss. — Neapoli Apud Constaninum Vitalem 1603. — Il manoscritto
esiste in Sancesario presso il mio distintissimo amico Francesco Licastro,
ereditato dalla madre che aveva lo stesso cognome Scardino. Scrisse altresì
alquanti
sonetti, ed una breve descrizione della città di Lecce (Marciano,
Descriz. della Provine, Libro IV p. 501,)
Giacomo Arditi, La corografia fisica della Provincia di
Terra d’Otranto Pagine 524, 525, 526,527, 528
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