Sul successo di De Caro a Bari (rivolto a Dino Amenduni)



Nessuno escluso ovvero "Senza fare distinzioni"

basta lavorare per il bene comune, senza considerare gli elettori che non ti votano come dei minus habens, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Dino Amenduni


Concordo in tutto meno che sulla distinzione tra "essere di destra" ed "essere di sinistra senza dirlo". Implicitamente ammetti che l'uso della parola "sinistra", il dirlo, è divisivo, respingente per chi non ha quella divisa, casacca, appartenenza. Quindi se una parola non può essere usata per la finalità per la quale esiste significa che è densa di suggestioni che danno fortissime criticità. Ed è più che pacifico che definirsi di sinistra non porta ai significati che invece le esperienze di De Caro a Bari comportano. Io vorrei sommessamente farti notare che De Caro ha comportamenti DEMOCRATICI che "non escludono", che portano alla conversazione con ogni persona che è disposta a farla per giungere ad un progetto comune. A Bari è accaduta la DEMOCRAZIA che non fa distinzioni di nessun tipo.
Antonio Bruno Ferro

Antonio Bruno grazie per il commento. Può non piacere, e a me non piace, ma purtroppo le etichette politiche forti in questo momento storico dividono più che unire. È meglio che Decaro sia detto 'di sinistra' dagli altri a causa di politiche 'di sinistra', piuttosto che autodefinirsi 'di sinistra' senza fare cose 'di sinistra'.
Il dato per me importante, comunque, è che si possono vincere le elezioni facendo cose di sinistra e si possono vincere anche con un ampio margine.
Dino Amenduni

Concordo sul fare cose per il bene comune (non di sinistra perché implicitamente affermi che solo facendo cose di sinistra si fa il bene comune) ma ritengo "caratterizzante" per l'esperienza di De Caro, per come la racconti tu ed altri amici baresi, la mancanza di distinzione nel coinvolgere nei processi, il rispetto reciproco e la legittimazione reciproca. Quindi a Bari c'è stata la democrazia. Basta mettere in atto la democrazia e si vincono le elezioni per chi non fa finta di essere democratico. Il problema è che c'è chi si propone sfacciatamente "oligarchico", affermando che è in grado lui di risolvere tutto in cambio di ubbidienza e sottomissione, e chi, invece, fa finta di essere democratico, e dice che UNO VALE UNO ma non lo mette in atto. Significa che vince il "Salvatore della Patria", oligarca forte che si dimostra per quello che è, quando l'altra proposta è un finto democratico. Ma se c'è un democratico, uno sincero, autentico, la gente sceglie lui! Non c'è promessa di regali che tenga!
Quindi caro Dino Amenduni, consegue che in Italia allo stato attuale manca la proposta di un democratico che metta in atto il rispetto reciproco e la legittimazione reciproca e per questo motivo c'è l'affermazione dell'uomo forte, oggi oligarca ma che potrebbe degenerare in dittatore.
È una questione squisitamente culturale.
Antonio Bruno Ferro

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