Il “ritorno al futuro” di Massimo D’Alema mente i 5 stelle invece di distinguere “destra” e “sinistra” distinguono “onesti” e “ladri”
Secondo me l’intervista di Massimo D’Alema propone una lettura
del voto europeo come un “ritorno al futuro” verso una società spaccata in due
tra destra e sinistra. Secondo D’Alema questa divisione netta torna a farsi
viva dopo il superamento dell’impianto culturale proposto dal Movimento 5
stelle, cioè l’idea che si potesse costruire una dimensione post-politica e
liquidare la dualità destra-sinistra.
Non fa una grinza. La proposta di D’Alema è quella della
società della lavagna di quando ero bambino, quella del gesso che segnava da
una parte i buoni e dall’altra i cattivi e che dava a un bambino il compito di redigere
la lista osservando i comportamenti degli altri.
La società capitalistica della concorrenza è la lavagna di
quand’ero bambino facendo vincere una parte, escludendo l’altra, ottenendo come
risultato di impoverire la ricchezza creativa delle Comunità.
Il modello di escludere i cattivi è frutto della cultura
Patriarcale che ancora imperversa e che non è riuscita ad essere superata
attraverso la cultura della collaborazione e cooperazione in cui “nessuno è
escluso”.
L’analisi di D’Alema non osserva che il Movimento 5 stelle, che
si proponeva come superamento della divisione tra destra e sinistra, proponeva comunque
un’altra divisione ovvero quella di distinguere onesti e disonesti, ladri e
generosi.
E che cambia? È solo una questione semantica, infatti da
sempre le due parti in causa si sono autodefinite “oneste e generose” definendo
invece l’altra parte formata da “ladri e disonesti”. Hanno cambiato le parole
ma non la sostanza della democrazia che è una relazione tra persone in cui c’è
il rispetto reciproco. La democrazia non c’è ancora in nessuna delle proposte perché
prevede la legittimazione reciproca anche se l’altro o gli altri non hanno
comportamenti per noi desiderabili.
Quindi in definitiva la proposta di D’Alema è la solita
storia delle oligarchie che competono, senza esclusione di colpi e senza fare prigionieri,
per conquistare il potere che utilizzano per escludere la parte concorrente e sottomettere
e rendere ubbidienti le altre persone.
Cambiano gli attori ma la recita è sempre la stessa.
Antonio Bruno Ferro
Commenti
Posta un commento