È possibile l’uguaglianza tra femmine e maschi umani?

 

È possibile l’uguaglianza tra femmine e maschi umani?

di Antonio Bruno


Il nostro concittadi


no Mario Draghi ha dichiarato al "Women Political Leaders Sununit 2021 https://www.womenpoliticalleaders.org/wpl-summit-2021/ ", che con sette miliardi di Euro cercherà di ottenere in Italia l’eguaglianza tra femmine e maschi umani.

Si parla di uguaglianza tra le persone (e non solo tra femmine e maschi umani) da quando ero alle elementari, il Maestro Alberto Tangolo è stato il mio Magister anche in questo.

C’è una convivenza sociale NON UMANA, che deriva dalla nostra cultura matriarcale – patriarcale, che ci condiziona al punto di impedirci di stare nel benessere e ci fa ammalare. Ciò accade proprio perché la nostra cultura patriarcale è basata sul potere e sulla dinamica dominio -sottomissione, che vede allo stesso tempo ogni femmina e maschio umano interpretare il ruolo di dominatore – dominatrice, oppure quello di sottomesso – sottomessa, a seconda delle circostanze.

Permettetemi di sollevare un’obiezione alle dichiarazioni del cittadino Mario Draghi.

Secondo me l’eguaglianza tra femmine e maschi umani, non è assolutamente una questione che si può risolvere con le risorse finanziarie, anche se cospicue come i sette miliardi che si è dichiarato di destinare a questo scopo.  L’eguaglianza tra femmine e maschi umani non è nemmeno una questione di potere da dare alle femmine umane, in egual misura di quello che hanno i maschi umani, anche se per quest’ultima proposta non è descritto nel discorso del cittadino Mario Draghi il processo che intende promuovere per ottenere più femmine umane leader politiche o economiche o sociali.

Secondo me ha poca importanza se ad esercitare il dominio sia un maschio o una femmina, perché entrambi non faranno altro che richiedere sottomissione a tutte le altre persone maschi o femmine che siano.

La questione che pone il concittadino Mario Draghi può essere affrontata e risolta esclusivamente in maniera personale, in piena libertà, con la libera scelta di desiderare di farsi cadere dalle mani la nostra cultura matriarcale – patriarcale.

Nessun governo può imporre di abbandonare la nostra cultura matriarcale – patriarcale perché, se lo facesse, avrebbe un comportamento di potere esercitando il dominio e pretendendo la sottomissione da parte dei concittadini.

Accade anche con la nostra cultura matriarcale – patriarcale che impone la monogamia senza successo visto che una cospicua percentuale di maschi e femmine umani intrattengono contemporaneamente al coniuge relazioni affettuose, erotico – sessuali con altri partners, certo nel nascondimento e con grande sofferenza per i sensi di colpa che ne derivano.

Ed è proprio in una diversa convivenza di tenerezza erotico – sessuale che, a mio modestissimo parere, risiede la chiave dell’eguaglianza tra femmine e maschi umani.

Su questo tema vedrò di spiegare meglio il mio punto di vista con le riflessioni che seguiranno.

Antonio Bruno

 

 


ALLE DONNE SI VIETA DI REALIZZARE I SOGNI INVESTIAMO 7 MILIARDI PER L'UGUAGLIANZA

di MARIO DRAGHI

Pubblichiamo l'intervento del premier al "Women Political Leaders Sununit 2021".

Ogni giorno milioni di ragazze si trovano a dover imparare, a proprie spese, che non possono realizzare i propri sogni.

Devono subire discriminazioni, a volte anche violente.

Devono accettare anziché scegliere, devono obbedire anziché inventare. Solo perché sono donne. Questa situazione non solo risulta immorale ed ingiusta, ma rappresenta anche un atteggiamento miope. Le nostre economie stanno perdendo alcuni dei nostri talenti migliori. Le nostre società si stanno lasciando sfuggire alcune delle migliori leader del futuro.

La riduzione delle disuguaglianze di genere deve essere una priorità a livello globale. Fin da giovanissime, le ragazze in tutto il mondo devono far fronte a pregiudizi e stereotipi culturali. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro risulta essere 27 punti percentuali in meno rispetto a quella degli uomini.

In alcune regioni tale divario è di oltre 50 punti percentuali. Solamente 22 paesi hanno una donna che ricopre la carica di Capo di Stato o di Governo. Ben 119 paesi – compreso il mio – non ne hanno mai avuto una. Benché ci siano stati alcuni miglioramenti, i progressi restano assai lenti e si rischia addirittura di tornare indietro.

Durante la pandemia, le donne hanno perso il lavoro più velocemente rispetto agli uomini. I lockdown hanno determinato la chiusura delle scuole e degli asili nido, con pesanti ripercussioni per le donne. C'è stato un aumento del divario tra uomini e donne a livello globale, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione delle donne alla vita politica. Al ritmo attuale, non arriveremo alla parità di genere nelle cariche ministeriali prima del 2077. Promuovere la parità di accesso e di opportunità nell'ambito educativo deve essere la nostra priorità.

Dobbiamo lottare contro gli stereotipi di genere ed aumentare il numero di ragazze che scelgono di studiare le discipline scientifiche a scuola. Dobbiamo assicurare la parità di condizioni nel mercato del lavoro. Dobbiamo colmare il divario di retribuzione tra i generi ed aumentare il numero di donne in posizioni di responsabilità. Dobbiamo rafforzare i nostri sistemi di sicurezza sociale in modo tale da favorire l'evoluzione delle carriere delle donne. E dobbiamo colmare il divario tra la rappresentazione maschile e quella femminile nel mondo della politica, dando un supporto alle leader femminili in tutto il mondo. Il nostro obiettivo in Italia è quello di investire, entro il 2026, almeno 7 miliardi di euro per la promozione dell'uguaglianza di genere. Siamo determinati ad aumentare il numero di ragazze e donne che scelgono di studiare le discipline tecnico-scientifiche. Vogliamo ampliare i servizi di prima infanzia e di istruzione primaria in modo tale da poter aiutare le mamme lavoratrici. Stanzieremo fondi a sostegno dell'imprenditoria femminile e provvederemo ad introdurre una clausola di condizionalità per fare in modo che le imprese assumano più donne. Negli ultimi 15 anni, l'Italia ha registrato il tasso di crescita più alto d'Europa per quanto riguarda il numero di donne presenti nel Parlamento. Nel 2004, le donne rappresentavano solo il 9,9% del numero totale di parlamentari. Oggi tale percentuale ha raggiunto il 35,8%. Il nostro governo vanta il numero più alto di sottosegretarie donne nella storia d'Italia. Abbiamo anche nominato una donna come capo dei servizi segreti per la prima volta in assoluto. In ogni caso, questi sono solo dei primi passi. Quest'anno l'Italia ha la presidenza del G20. Ad agosto terremo una conferenza ministeriale sull'emancipazione femminile per la prima volta nella storia del G20. Appoggiamo fermamente l'impegno di Women Political Leaders di creare una solida rete di donne internazionali. Vogliamo aiutare le leader femminili in tutto il mondo a favorire l'emancipazione di altre donne. Questo è un nostro dovere nei confronti di milioni di giovani donne e della nostra società nel suo complesso.

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