Mi chiedo e chiedo a Pasquino: professore cortesemente può illustrare la predicazione chiara e alta di una politica diversa che invoca?

 

Pasquino conclude il suo articolo con queste parole:

Si costruisce in parlamento non soltanto con emendamenti di bandiera neanche con i più luccicanti, ma con la predicazione chiara e alta di una politica diversa non soltanto da quella del destra-centro, ma anche da quelle praticate dalle tre opposizioni. Una politica europeista di riforme economiche e sociali richiede l'elaborazione di una cultura politica all'altezza. Sempre valido è il monito d'altri tempi e di ben altro personaggio “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza".

Mi chiedo e chiedo a Pasquino: professore cortesemente può illustrare la predicazione chiara e alta di una politica diversa che invoca?

Mi chiedo e chiedo a Pasquino: a quale elaborazione di una cultura politica all'altezza si riferisce?

Sino ad oggi tutti si sono riferiti alla cultura della lotta per la conquista del potere in competizione con tutti gli altri partiti. Se il professore Pasquino si riferisce a questa cultura io non capisco che cosa debba elaborare di nuovo il partito democratico. Forse una nuova arma di distruzione di massa da usare nella guerra delle elezioni?

Buona riflessione

LE SCELTE PER LA SEGRETERIA
I candidati del Pd devono guidare il Partito non il governo
GIANFRANCO PASQUINO politologo
I fondamentali. Da un lato, c'è un governo di destra-centro sostenuto da tre partiti sostanzialmente d'accordo i quali, però, di tanto in tanto, inevitabilmente, si sentono costretti a sbandierare qualche marginale dissenso. Talvolta godendo delle opportunità derivanti dalle cariche occupate, cercano di tradurre i loro dissensi in annuncini di emendamenti alla legge di Bilancia Poi, dichiarazioni, spiegazioni. e quant'altro serva a risaltare sui mass media. Dall'altra parte. ci sono tre opposizioni, di cui una più o meno furbescamente disponibile al dialogo, che accusano la coalizione di governo al tempo stesso di essere troppo legata a tematiche identitarie e di tradirle. Con le loro specifiche tematiche identitarie le opposizioni hanno rapporti difficili, essendo in parte tematiche pallide, in parte sicuramente divisive. Invece di mirare a strappare voti ai governanti. le opposizioni si scambiano reciproci graffi. Prendendo consapevolmente atto che nessuna delle opposizioni rinuncia a pescare nello stesso bacino e oltre non guarda il governo Meloni si permette finora senza danno alcuno, meno che mai per Fratelli d'Italia, di usare alcuni provvedimenti per esibire le sue effettive (e spesso deprecabili) peculiarità, ma anche come ballon d'essai (vediamo se la va o la spacca) e come indicazioni che oggi si arriva fino lì per difficoltà oggettive Però, il solco è tracciato e domani si arerà più a fondo sul reddito di cittadinanza. sulla cultura sulla scuola, sulla giustizia sulle tasse Starebbe alle opposizioni di evitare sterili e ipocrite indignazioni elaborando una strategia che combini l'immediato con il lungo periodo. Che non sia troppo lungo, ma calibrato su due scadenze elettorali: rinnovo del parlamento europeo, con il Pd che ha qualcosa da farsi "perdonare", e elezioni politiche del 2027. Nel frattempo, non sarebbe male se una qualche boccata di ossigeno venisse dalle elezioni regionali in Lazio e soprattutto in Lombardia. Curiosamente i candidati alla segreteria del Partito democratico sembrano, in special modo Stefano Bonaccini, più interessati a dire come governeranno un paese che non è nelle loro mani piuttosto che a ristrutturare il partito, indispensabile strumento per vincere e per attuare le riforme. il domani è già cominciato. Si costruisce in parlamento non soltanto con emendamenti di bandiera neanche con i più luccicanti, ma con la predicazione chiara e alta di una politica diversa non soltanto da quella del destra-centro, ma anche da quelle praticate dalle tre opposizioni. Una politica europeista di riforme economiche e sociali richiede l'elaborazione di una cultura politica all'altezza. Sempre valido è il monito d'altri tempi e di ben altro personaggio “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza".

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