La Signora Giulia Celli: Ed era bella, la più bella, e il tempo non intacca il bello, solo ne accentua maggiormente lo splendore.
Persone che contano: La mia maestra Giulia Celli
La mia è più brava!
E via alle lotte sei prato della scuola;
perdeva chi toccava prima
terra con la schiena!
Prodi paladini,
battevamo colossi con la forza dell'amore;
fieri ed impettiti nell'udire: "Si, è più brava la
vostra!
" Dio quanto pesava l'onta di quell'ammissione dettata
dalla forza quando si perdeva;
a testa bassa, coi visi rossi d'ira che giuravano vendetta,
si mormorava appena quella frase estranea al cuore ch'era
più dolorosa d'un pugnale.
Si entrava tristi nella classe dai banchetti verde nero
coi colletti bianchi slacciati sui grembiuli sporchi, spettinati, feriti.
Lei non capiva, s'arrabbiava
ma sentivamo sulla pelle che ci amava,
lei era madre, poi maestra; e come madre
faceva d'un gruppo di monelli i bravi ragazzi di domani.
Ed era bella,
la più bella,
e il tempo non intacca il bello,
solo ne accentua maggiormente lo splendore.
Angelo Scolozzi allievo della Maestra Giulia Celli (nata De
Giorgi)
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