E' utopia?
Ogni fenomeno o evento del presente è necessariamente determinato da uno o più fenomeni o eventi accaduti nel passato. Ne deriva che i fenomeni o eventi del presente determineranno ogni conseguente fenomeno o evento del futuro.
Francesco Drugo Chetta ha scritto:
L'unica salvezza per il M5S sarebbe: non fare cagate tipo alleanze col PD venendo meno alla coerenza (come ci ha ormai abituati il Giggino Di Maio), quindi la scelta più sensata sarebbe tornare alle urne. Nel frattempo, Giggino avrà raggiunto il secondo mandato (quindi a casa!) e verrà soppiantato nel suo ruolo dal buon Giuseppe Conte, persona rispettabilissima, che piace molto alla gente. Un'alleanza col PD, o ancor peggio un ritorno di fiamma con la Lega NORD, segnerebbero la fine definitiva di questo movimento diventato partito, devastato dall'incapacità del Giggino .
Io ho commentato:
Caro Francesco, la mia opinione è che sia solo una questione culturale. Se si continuano a fare perimetri per escludere parlamentari si è nella cultura della competizione. Se si continuano a chiedere voti per escludere parlamentari si è nella cultura della competizione. In questa cultura c'è l'accordo tra parlamentari per ottenere il Potere attraverso il Governo e rendere ubbidienti e sottomessi prima gli altri parlamentari per diventare Leader, capo e poi tiranno e poi i cittadini. A tutti i parlamentari e cittadini ubbidienti e sottomessi, in cambio della loro ubbidienza e sottomissione vengono concessi ricchi premi e cotillon. Se i parlamentari fossero chiamati tutti insieme, senza escludere nessuno, alla collaborazione per il bene comune, tutto questo non accadrebbe, non ci sarebbe la necessità di leader, capi e poi titranni e potremmo partecipare tutti alla vita pubblica.
Gianni Giannelli ha commentato:
Quante belle parole Antonio Bruno..peccato che tutto ciò sia irrealizzabile non fosse altro che per la stessa indole della natura umana. E comunque per molti soggetti specie quelli della sinistra odierna, il dialogo e il bene comune come dici non sono tra le loro priorità!
Gianluigi Visconti ha commantato:
La tua idea caro Antonio... purtroppo.. è pura utopia
Io ho risposto:
Cari Gianni Giannelli e Gianluigi Visconti tutti mi rispondono che sarebbe bello ma che non è possibile relaizzare ciò che propongo. La domanda è: "Qual è la via alternativa alla competizione?"
La risposta è: “La collaborazione. Sopprimi la competizione e appare la collaborazione.”
Naturalmente, collaborazione tra tutti. Perché nel momento in cui sopprimo la competizione, non sono più concentrato sull'essere migliore dell'altro. Posso guardare a quello che fa l'altro e imparare da lui o lei; e l'altro guarda quello che sto facendo perché non è in competizione con me nemmeno lui.
Quindi cosa appare? La possibilità di fare qualcosa insieme. Appare la collaborazione. In quale spazio? Qualunque cosa sia, corrisponde alla situazione in cui ci troviamo. Sospendi la competizione, appare la collaborazione.
Perché ciò che è coinvolto lì, quando faccio qualcosa collaborando con tutti, è che tutte le persone sono legittime e ugualmente degne di attenzione. Non solo degne di attenzione ma degne della migliore attenzione. Quindi si crea uno spazio di rispetto reciproco. E quindi uno spazio di collaborazione. E se ciò viene fatto seriamente, aumenta la capacità di fare, di collaborare, di fare cose insieme, di risolvere le difficoltà attraverso la presenza o la conversazione con gli altri.
La risposta è: “La collaborazione. Sopprimi la competizione e appare la collaborazione.”
Naturalmente, collaborazione tra tutti. Perché nel momento in cui sopprimo la competizione, non sono più concentrato sull'essere migliore dell'altro. Posso guardare a quello che fa l'altro e imparare da lui o lei; e l'altro guarda quello che sto facendo perché non è in competizione con me nemmeno lui.
Quindi cosa appare? La possibilità di fare qualcosa insieme. Appare la collaborazione. In quale spazio? Qualunque cosa sia, corrisponde alla situazione in cui ci troviamo. Sospendi la competizione, appare la collaborazione.
Perché ciò che è coinvolto lì, quando faccio qualcosa collaborando con tutti, è che tutte le persone sono legittime e ugualmente degne di attenzione. Non solo degne di attenzione ma degne della migliore attenzione. Quindi si crea uno spazio di rispetto reciproco. E quindi uno spazio di collaborazione. E se ciò viene fatto seriamente, aumenta la capacità di fare, di collaborare, di fare cose insieme, di risolvere le difficoltà attraverso la presenza o la conversazione con gli altri.
Gianluigi Visconti ha commentato:
Antonio Bruno capisco bene ciò che intendi.. ma tu ce li vedi a collaborare Berlusconi e Renzi... di Maio con la Meloni.. Grasso e Salvini.. io ... mai sia .. 😜😊
Io ho risposto:
Si Gianluigi Visconti io li vedo impegnati in una conversazione, ma le persone che hanno il potere decisionale non parlano, litigano o impongono. Non sono in grado di distaccarsi dalla loro ideologia per il bene più grande. Stanno sempre parlando, che è qualcosa di diverso dalla conversazione.
Nel dialogo, quello che fai è provare a mettere ciò che dici nello spazio della ragione partendo dal presupposto delle ideologie. Invece con la conversazione, ciò che si fa è mettere uno spazio dove possiamo rispettarci l'un l'altro e infine raggiungere accordi che generano un progetto comune. Quindi, questo è ciò che ci manca, la volontà di non agire da una teoria, da una dottrina, ma di agire in relazione a qualcosa che vogliamo nello spazio della convivenza.
Quanto sopra non è un argomento dove le parti vogliono prevalere una sull’altra, ma è un argomento per essere d'accordo. Nella conversazione, non si tratta di cedere, ma trasformare la situazione in modo che i diversi punti di vista o si armonizzano o si perdeano perché essi cessano di essere parte del processo che si desidera eseguire.
Quando ti arrendi, hai sempre un risentimento, quindi concordare è completamente diverso. Quindi, se vogliamo raggiungere un accordo, dobbiamo concederci tutto il tempo necessario per essere d'accordo; se impostiamo dei limiti, non esamineremo il problema nei termini che corrispondono alla situazione in questione, ma da dove vogliamo limitare il tempo. I problemi sono risolti nella conversazione, solo se non ci sono limiti di tempo per eseguirlo.
Anche se il tempo è un fattore importante, specialmente in politica senza prescindere dall’ essere d'accordo su ciò che le parti vogliono, perché non è sufficiente dichiarare ciò che vogliono. Quanto sopra sarà dato, a condizione che ciò che si vuole sia qualcosa di comune.
Nel dialogo, quello che fai è provare a mettere ciò che dici nello spazio della ragione partendo dal presupposto delle ideologie. Invece con la conversazione, ciò che si fa è mettere uno spazio dove possiamo rispettarci l'un l'altro e infine raggiungere accordi che generano un progetto comune. Quindi, questo è ciò che ci manca, la volontà di non agire da una teoria, da una dottrina, ma di agire in relazione a qualcosa che vogliamo nello spazio della convivenza.
Quanto sopra non è un argomento dove le parti vogliono prevalere una sull’altra, ma è un argomento per essere d'accordo. Nella conversazione, non si tratta di cedere, ma trasformare la situazione in modo che i diversi punti di vista o si armonizzano o si perdeano perché essi cessano di essere parte del processo che si desidera eseguire.
Quando ti arrendi, hai sempre un risentimento, quindi concordare è completamente diverso. Quindi, se vogliamo raggiungere un accordo, dobbiamo concederci tutto il tempo necessario per essere d'accordo; se impostiamo dei limiti, non esamineremo il problema nei termini che corrispondono alla situazione in questione, ma da dove vogliamo limitare il tempo. I problemi sono risolti nella conversazione, solo se non ci sono limiti di tempo per eseguirlo.
Anche se il tempo è un fattore importante, specialmente in politica senza prescindere dall’ essere d'accordo su ciò che le parti vogliono, perché non è sufficiente dichiarare ciò che vogliono. Quanto sopra sarà dato, a condizione che ciò che si vuole sia qualcosa di comune.
Franco Signore ha commentato:
Direi che la coerenza dei 5s è stata già violata nel
precedente governo : "nessuna coalizione con altri", "mai con la
lega", dunque in logica l'assunto è falso in radice.
Io ho risposto:
Caro Franco Signore nel dominio cognitivo della cultura patriarcale -matriarcale (la cultura della competizione) quell'assunto, che poi può essere letto nel suo corollario "collaborare con chi ci sta, nessuno escluso" appare privo di possibilità di essere messo in pratica. Se invece si passa al dominio cognitivo della cultura della cooperazione è la naturale operatività.
Franco Signore ha scritto:
Antonio Bruno ma la politica non è collaborazione ma è la contrapposizione di ideologie cioè di gerarchie di valori. Poi sta alle capacità dei singoli. Per intenderci non è un circolo di beneficenza. Nel post si parla di coerenza, non c'era prima ne c'è ora
Io ho risposto:
Se fosse gerarchia di valori la collaborazione arriverebbe, prima o poi, in un progetto comune. Il fatto è che la politica è l'organizzazione di manipoli decisi di donne e uomini che si combattono violentemente, senza esclusione di colpi, per la conquista del potere che esercitano sottomettendo e rendendo ubbidienti prima quelli che riconoscono il leader del manipolo e poi i cittadini che, in cambio , ricevono ricchi premi e cotillon. Inoltre è storicamente accaduto che tutti i leader, ben presto, si sono trasformati in crudeli tiranni sanguinari.
Franco Signore ha scritto:
Ideologia quello significa gerarchia di valori. È vero che i
politici odierni non conosco il significato delle parole, figurarsi ciò che è
sotteso. Non tutti ovviamente. Pensa a chi si dichiara contemporaneamente
liberale e democratico, o peggio come la Boschi liberale e di sinistra. Un po'
come l'antitesi Cristiano e cattolico. Ma questo è altro discorso.
Franco Signore ha scritto:
Antonio Bruno infatti, il problema tuttavia è chi stabilisce
accettabilità e soprattutto i criteri. La vita “reale” è diversa dal
laboratorio asettico. Se il mio problema è mangiare giorno per giorno ho
certamente preoccupazioni diverse da chi questo problema non ha. Altro fatto è
“il sistema umano”. Sicuro che sia uno solo? Io no, anzi proprio per il fatto
che possono essere addirittura infiniti essi non esistono.
comunque la via alla competizione è la sana competizione,
essere competitivi rispettando quella degli altri. Recentemente ho visto
competitività che a livello locale ha spazzato via rapporti di decenni in pochi
secondi. Il segno dei tempi? No l’apparenza di chi non ha capito. Resta il
fatto, rimanendo al post, appare incomprensibile dove sia l’incoerenza tra
governo con LegaNord ok, è con PD Ko. Postfazione, per me pari sono, il primo
antimeridionale mascherato, liberista il secondo. O ho capito male il post?
Io ho risposto
Io ho risposto:
Invece che di certezza, abbiamo bisogno di coerenza sociale.
Questo è per esempio ciò che la scienza rappresenta: Ogni ideologia, gioco,
club, ecc. è un dominio di coerenza sociale definito dal criterio del consenso
sull'accettabilità dei suoi presupposti.
Coerenza e armonia nelle relazioni e interazioni fra i
membri di un sistema umano sociale sono dovute alla coerenza e armonia della
loro crescita in esso, in un apprendimento sociale in atto che la foro propria
operazione (linguistica) definisce e che è possibile grazie ai processi
genetici e ontogenetici che consentono la plasticità strutturale dei membri.
Ti rispondo con un commento solo. Ogni uomo è un Mondo. E’
tutto in funzione della circostanza che il sistema nervoso è un sistema chiuso
e la realtà è un Multiverso ovvero costituita da Mondi uno per ogni essere umano.
La costruzione di tutto avviene attraverso il linguaggio che ha come
conseguenza il nostro coordinarci e metterci d’accordo sulle distinzioni che facciamo.
Per quanto riguarda la competizione non esiste una sana
competizione perché uno vince e l’altro perde. Se la Ford che è in competizione
con la Fiat riesce a vendere automobili a 5mila Euro non accade che la Fiat
vende meno auto, accade, invece che la Fiat chiude e non esiste più. Voglio
dire che la competizione esclude l’altro, lo cancella.
Per quanto riguarda la fattispecie del M5s c’è da osservare
che quando ha proposto nel 2018 di fare il Governo è stato il Pd che si è autoescluso,
non è stato fatto un recinto che lo ha escluso. Sempre nel 2018 hanno fatto un
recinto ed hanno escluso Forza Italia e Fratelli d’Italia che, invece, volevano
collaborare. Nella crisi attuale sono il Pd e il M5s che escludono la Lega e
gli altri ed invece potrebbero dire a tutti anche al Forza Italia e Fratelli d’Italia
di collaborare.
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