In democrazia chi partecipa collabora cooperando per migliorare la vita della Comunità.



Nella scorsa settimana e in questa c’è stato e c'è ancora  grande Movimento in Italia. I cittadini si sono riuniti a Roma e a Firenze per conversare insieme. Si sono riuniti per dire la propria su come far diventare più bella e accogliente la nostra Comunità. I modi per ottenere ciò sono uno diverso dall’altro perché diversi siamo tutti uno dall’altro.
Peccato che questi cittadini, oltre a dire la propria, si siano attardati a escludere gli altri che si riunivano anche loro per dire la propria e ciò è avvenuto gridando che gli altri sono cialtroni, che sono disonesti, che sono incapaci e chi più ne ha più ne metta.
Come se riunirsi a Firenze per dire la propria, per coordinarsi, sia una sorta di delitto per tutti gli altri che si riuniscono a Roma anche loro per fare altrettanto, e viceversa.

Perché c’è rivalità, antagonismo, competizione tutti comportamenti che impoveriscono la nostra Comunità di tante proposte che vengono liquidate dagli altri come non legittime, da escludere, da rottamare perché provengono da cittadini anziani oppure da escludere perché provengono da cittadini giovani e quindi incompetenti o privi della necessaria esperienza.
E’ una guerra con tanto di feriti e caduti e con sconfitti e vincitori. E si uccide l’altro con le parole, con il linguaggio. In questa guerra non ci sono vittime e carnefici. In questa guerra ci sono SOLO VITTIME. C’è solo la mancanza di riconoscere legittimità all’altro che convive con noi. L’alto cittadino non è legittimo per il fatto stesso di essersi riunito con altre persone che non fanno parte del nostro Clan, che non fanno parte della nostra cosca, tribù o circolo.
E’ UN COMPORTAMENTO DISUMANO. Non c’è nulla di umano in tutto questo. Quella che è sotto i nostri occhi non è una società umana.

La mia proposta è quella di riconoscere legittimità a tutti e collaborare, tutti assieme, per la riuscita della nostra vita in Comunità, arricchendola delle opinioni di tutti, delle soluzioni di tutti che devono essere oggetto di UN PARLAMENTO, una conversazione, attraverso la quale coordinare democraticamente i nostri comportamenti e ottenere una Comunità più bella e accogliente.
Antonio Bruno Ferro



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