No dagli europei alla richiesta degli europei che abitano in Italia
No dagli europei alla
richiesta degli europei che abitano in Italia
Quando una donna o un uomo mi chiede se posso dargli qualche
moneta, il primo moto è quello di dargli ciò che mi chiede, mi metto le mani in
tasca, estraggo qualche moneta e sorrido e lei o lui, mi sorride. Rifletti. Chi
non lo fa, chi frettolosamente si allontana da chi chiede, è perché ha una credenza che si insinua nella
mente e che gli consente di sfuggire alla richiesta. Molti parlano di molestie
subite da chi chiede soldi per strada. Si! Si molesta la tranquillità di essere
una brava donna o un brav’uomo. In effetti dopo aver negato qualche moneta a
chi ce la chiede è più difficile pensare che siamo delle brave persone: c’è
come un pensiero, un tarlo che ci infastidisce e che scacciamo con tutte le
nostre forze.
C’è il popolo degli Europei che abita in Italia che chiede
il reddito di cittadinanza che gli europei che abitano la Francia e la Germania
hanno già da tempo e sempre gli europei che abitano la penisola chiedono di
ottenere la pensione dopo i 62 anni, così come accade agli europei che abitano
in Germania.
Perché gli altri europei che abitano altre regioni di questo
vecchio continente non vogliono che questi cittadini abbiano ciò che loro
stessi già hanno ottenuto?
Basta dare un’occhiata ai giornali di oggi:
«Così l’Italia mette a rischio l’Europa». Per la prima volta l’Ue
boccia la manovra di uno Stato membro. E Juncker manifesta sconforto: «Non avrei
mai pensato di arrivare fin qui».
Ecco gli altri europei fanno come chi frettolosamente si
allontana da chi chiede qualche moneta: hanno una credenza che consente loro,
che sono europei come quelli che abitano l’Italia, di allontanarsi
frettolosamente da noi europei che chiediamo di avere ciò che loro già hanno da
tempo; un po’ di quello che loro hanno già da tempo.
Questo comportamento non è umano, non ha nulla di umano.
Lo so, qualcuno adesso sta riflettendo sulle persone che
vengono da lontano per venire ad abitare tra noi. Lo so tutti stiamo pensando a
quei barconi a cui si è impedito di attraccare ai porti dell’Italia europea.
Anche questo non è umano.
Allora io mi chiedo e vi chiedo: cosa vogliamo conservare?
Vogliamo conservare la nostra solidarietà e l’aiuto reciproco? Vogliamo
conservare le barriere che ci consentono di impedire l’accesso agli altri alla
pensione quota 100, al reddito di cittadinanza o nell’Italia europea per la paura
di perdere il nostro benessere materiale?
Antonio Bruno Ferro
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