Siamo tutti ugualmente capaci di fare tutto: ovvero il miracolo di San Filippo Smaldone



La prima volta che ho saputo dell’esistenza di San Filippo Smaldone è stata quando nel 1976 don Giovanni Buttazzo, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Lecce, decise che la scuola estiva si spostasse da Roca all’Istituto Filippo Smaldone sulla Strada Provinciale 362 a San Cesario di Lecce.
Poi mi accadde di nuovo nel 1986, quando un collega che abitava nel sud del Salento mi chiese se potessi accompagnarlo all’istituto perché aveva un figlio sordo.

Ma chi mi incuriosì con i suoi racconti fu Ottorino Forcignanò. Mi disse che a Napoli dove San Filippo era nato, non ci furono persone che intuirono la sua potenzialità di fare bene all’intera umanità. Pare che i padri spirituali partenopei non scorgessero le attitudini del Santo.
Eppure la sua determinazione lo portò prima a ricevere nel 1863 la tonsura che è un rito abolito nel 1972, che segnava l'ingresso nello stato clericale: consisteva nel taglio di cinque ciocche di capelli effettuato dal vescovo, a simboleggiare la rinuncia al mondo da parte del nuovo chierico.
Oltre alla tonsura riceve soltanto due dei quattro ordini minori perché giudicato «scarsissimo di talento» e perciò insufficiente a proseguire gli studi. Il cardinale gli suggerisce di farsi incardinare in un’altra diocesi «di minore difficoltà per l’esercizio del Sacro Ministero». Lui sceglie quella di Rossano Calabro. (articolo su Famiglia Cristiana del 10 dicembre 2012).
Ma non si arrende e rimane a Napoli dove continua a studiare nonostante tutto. Ma oltre a studiare si dedica all’assistenza dei sordomuti.
La cosa che mi ha colpito è che solo 150 anni fa le persone sordomute erano ritenute come gli “infedeli”, come pagani da evangelizzare. Ed è raccapricciante che tutto questo avvenisse nell’Italia cristiana 1871 anni dopo la venuta di Gesù. Ed è in quell’anno che il Vescovo di Rossano Calabro ordina finalmente sacerdote San Filippo Smaldone proprio perché era riuscito a scorgere, nel cuore di quest’uomo, l’amore che altri non erano riusciti a percepire.
San Filippo Smaldone tra i ragazzi della sezione maschile San Cesario di Lecce,Luglio 1890

Un esempio da seguire quello di San Filippo, un paradigma per tutti quelli che nella vita si vedono sminuiti, considerati da chi ha il potere, “inferiori” agli altri. Tutti gli esseri umani sono in grado di ottenere qualsiasi cosa desiderino ottenere, tutti abbiamo le stesse possibilità in tema di intelligenza e spirito. San Filippo Smaldone insegna a tutti noi che nessuno degli umani è superiore agli altri umani perché è scientificamente provato che nessun umano è maggiormente dotato dal punto di vista mentale, spirituale e persino fisico. Siamo tutti uguali, preti e laici, donne e uomini, ricchi e poveri, neri e bianchi, nobili e proletari. Uguali, tutti noi esseri umani siamo uguali, con le stesse identiche possibilità di fare ciò che desideriamo fare!
Voglio dire che San Filippo Smaldone ci indica con chiarezza la strada per conseguire qualunque attitudine noi riteniamo desiderabile. Ad esempio se vogliamo essere degli scienziati come Albert Einstein, possiamo diventarlo seguendo gli stessi processi che ha seguito Albert Einstein. Chiunque degli umani può farlo!
Nel 1884 a Napoli scoppiò una infezione di colera e San Filippo aiutò tutti i malati, al punto di essere lui stesso infettato dalla malattia. Pensate che apparve la notizia sulla stampa della sua morte. Poi invece guarì e Bartolo Longo, un altro nostro conterraneo che si era dato alla venerazione della Madonna di Pompei, pubblicò la notizia perché San Filippo disse che aveva chiesto la grazia di essere guarito alla Madonna di Pompei.
In terra d’Otranto, su circa 700 mila abitanti, si contavano allora oltre 8.000 non vedenti e c’erano anche i sordi. Lui fonda la congregazione che conosciamo tutti e arriva sino a Roma.
E pensare che per il Cardinale di Napoli San Filippo non aveva le attitudini!
I santi della Chiesa del Signore sono esempi da seguire, San Filippo Smaldone è questo!
Ti hanno detto che sei un somaro a scuola? Pensa a San Filippo che era considerato come te ma che è diventato Santo facendo opere meravigliose e aiutando tante bambine e bambini che venivano considerati pochissimo perché erano sordi o ciechi.
Hai un lavoro? Ti mettono da parte perché dicono che non ci sai fare, che non hai le attitudini?
Benissimo, pensa a San Filippo Smaldone che veniva considerato talmente poco da non poter aiutare le persone a Napoli e che dalla piccola Lecce costituì un ordine, l’Ordine delle Suore del Sacro Cuore, che esiste ancora in tutta Italia e che è arrivato ad avere sede anche a Roma, capitale della Chiesa d’Occidente.
Non dimenticarlo mai, noi esseri umani, donne e uomini, abbiamo tutti le stesse capacità mentali, spirituali e fisiche, possiamo fare qualunque cosa decidiamo di fare e possiamo farlo in maniera totalmente originale facendo un gran bene a tutta l’umanità.
E allora che aspetti a cominciare anche tu?

Antonio Bruno Ferro






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