Come faccio a fare quello che faccio: “chi cerco?”
Ci sono due modi per avere delle conversazioni.
C’è la conversazione che prevede che ci sia una realtà oggettiva
esterna a tutti a cui ci si riferisce per osservare e confrontare i
comportamenti.
In questa modalità accade che nella discussione ci sia qualcuno
che assume comportamenti che non rientrano in quelli che vengono ritenuti
oggettivi.
Questa conversazione in questo caso da luogo a conflitti che
hanno come epilogo l’esclusione, in casi estremi anche ricorrendo all’eliminazione
fisica.
Poi c’è un tipo di conversazione che prevede il rispetto
reciproco e la legittimazione reciproca di tutti i partecipanti qualunque sia
il comportamento adottato da questi ultimi.
In questo caso non vi è esclusione ma, nel caso che il
comportamento legittimo, dell’altra o altro, non sia desiderabile, accade che
non cerchiamo la compagnia della persona che ha un comportamento per noi non
desiderabile.
In sintesi cerchiamo le persone che quando abbiamo una
relazione con loro, osserviamo in noi stessi benessere; ed evitiamo le persone
che quando abbiamo una relazione con loro, osserviamo in noi stessi disagio.
Antonio Bruno Ferro
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