La deriva naturale del processo denominato “Comunità San Cesario di Lecce”
La deriva naturale del processo denominato “Comunità San
Cesario di Lecce”
di Antonio Bruno Ferro
Metti che due artisti fanno un progetto per la Comunità in
cui vivi. Metti che questi artisti operino in un contenitore culturale della
tua Comunità. Metti che ti invitino a dire che cosa pensi del loro progetto.
Metti che poi ti chiedano che cosa puoi fare per la tua Comunità da solo o con
il gruppo di persone con cui condividi un’esperienza. Metti un facilitatore Giorgio
Degasperi che riesce a fare armonia tra le persone che, in un giardino del
paese più bello del Mondo, smettono di essere isole trasformandosi in Oceano
calmo. Metti infine che ti chiedano se sei disponibile a dare un contributo.
Ecco tutto questo hanno fatto Daniela Diurisi e Agostino Aresu a San Cesario di
Lecce nel Parco Culturale “Distillerie De Giorgi”.
Daniela ed Agostino hanno messo insieme pezzi di Comunità
frammentati, da anni senza contatti tra di loro ed hanno favorito una
conversazione sui temi che vi ho elencato. Una Comunità è un vero e proprio
processo che ha una sua deriva naturale. Ma c’è da mettere in moto questo
processo, vi è la necessità di mettere materialmente a contatto le persone,
quelle che sono chiuse in casa e frequentano esclusivamente gli intimi, quelle
che si attardano nei contatti virtuali dei Social Network, oppure che si incontrano
in pochi, che ahimè, inesorabilmente, di sera in sera, diventano sempre meno.
C’è bisogno di aprire le finestre di questa Comunità per far
cambiare l’aria. Daniela Diurisi e Agostino Aresu hanno aperto una finestra
sulla San Cesario di Lecce resa asfittica dai turni di lavoro massacranti degli
Ipermercati e degli esercizi commerciali, dall’impegno di tutti i componenti
della famiglia costretti al lavoro per rincorrere un benessere economico che si
rivela effimero oltre che causa di malesseri e disagio.
Non si conversa più tra intimi, si esauriscono gli argomenti
ed insieme a loro, le emozioni. Senza emozioni ci si trascina più che vivere.
Ma l’aria che hanno fatto circolare questi cari amici, perché
oramai tali sono divenuti, ha messo luce negli occhi dei presenti, nel peggiore
dei casi ha suscitato auspici, ma comunque si è registrato da parte di tutti il
benessere dell’essere stati insieme a conversare.
Se ti va di provare queste emozioni, scrivi qui un commento
e dimmi se sei disponibile a venire con noi, se ti va di esplorare questa possibilità,
se desideri essere parte di una Comunità che conversa, perché solo le
conversazioni generano accordi e progetti sulla nostra esistenza sociale.
Antonio Bruno Ferro
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