Il potere e la violenza della competizione: un confronto tra ieri e oggi


 Elio Donno ha scritto:

Pensieri della notte. Ho trascorso 43 anni della mia vita al Comune di Lecce prima come funzionario poi come Dirigente a contatto diretto con 14 Sindaci e 4 commissari. Quando non c’erano le registrazioni negli anni 60riassumevo gli interventi dei consiglieri per inserirli nelle delibere da trasmettere all’organo di controllo. Erano lezioni di diritto e di amministrazione da parte di personaggi come Massari, Agrimi, De Pietro, Sponziello, Bonea, Massa, Vernaleone, Maddalo, Lecciso, Sticchi Damiani, Tamborrino, Melica, la giovanissima Poli Bortone. e tanti altri interventi che mi hanno arricchito mentalmente Dibattiti aspri ma di alto livello , nei quali il rispetto istituzionale del ruolo era sempre tutelato. Ora spesso il dibattito scade di tono e le baruffe su internet sembrano liti tra comari. Un esempio dello stile di ieri: il protocollo prevedeva lo invito agli ex Sindacj a tutte le manifestazioni di alto livello. Ora gli ex sindaci vengono ricordati solo nel giorno dei defunti. E poi le baruffe verbali. Le polemiche sui social. Osservo. naturalmente non critico perché, ormai ultra ottantenne non riesco a seguire l’evoluzione triste e parossistica del rapporto, dello stile , della correttezza scomparsa nell’agone politico a tutti i livelli. In una parola del fair play che esaltava la politica in un tempo che fu
Io ho commentato:
Il potere e la violenza della competizione: un confronto tra ieri e oggi

Caro Elio Donno, il tuo racconto ci restituisce l’immagine di una politica che, pur aspra e combattuta, si muoveva entro certi confini di rispetto istituzionale e dialettica di alto livello. La tua esperienza diretta con figure di spicco della politica leccese testimonia un’epoca in cui il confronto era duro ma improntato a regole non scritte di fair play.
Oggi, come giustamente osservi, il dibattito politico è spesso ridotto a risse sui social, dove il rispetto e l’argomentazione cedono il passo all’insulto e alla delegittimazione personale. Ma la competizione per il potere è sempre stata feroce, e forse la differenza tra ieri e oggi sta nell’intensità della violenza e nella velocità con cui si consuma. Un tempo si lottava con parole e strategie di lungo respiro; oggi, in un’epoca di consenso istantaneo e leadership precarie, la contesa è ancora più brutale e immediata.
Non si tratta di nostalgia, né di idealizzare il passato, ma di riconoscere che qualcosa si è perso lungo la strada: lo stile, il rispetto, la capacità di ascoltare prima di rispondere. Oggi il potere si conquista e si perde in un soffio, e questo ha reso la lotta politica più spietata, senza filtri e senza tregua. La violenza della competizione è rimasta la stessa, ma è cambiato il modo in cui viene esercitata. E forse, come dici tu, il vero problema è che abbiamo smarrito il fair play.
Nella foto il giornalista Elio Donno nel 1958 presso l’edicola, con Gino Sergio all’angolo dei portici del Cin Cin bar.

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