Il Perdono
O Aleph di Paulo Coelho in italiano – Il Perdono
- Ricorda l’Aleph. Ricorda cosa hai sentito in quel momento. Spiegazioni e risposte non sono sufficienti. Perche’ ti confonderebbero ancora di piu’, con quello che e’ gia’ complesso. Semplicemente, perdonami.
- Non so perche’ dovrei perdonare l’uomo che amo.
Hilal cerca ispirazione sui muri dorati, sulle colonne, tra le persone che arrivano a quest’ora del mattino, tra le fiamme che accendono le candele.
- Perdono la ragazza che ero, non perche’ io voglia diventare una santa, ma perche’ non voglio continuare a fomentare odio. Questo odio che logora.
Non era la risposta che mi aspettavo.
- Puo’ darsi che tu non perdoni tutto e tutte le persone, ma perdona me.
- Io perdono tutto e tutte le persone. Ti perdono perche ti amo, e tu non mi ami. Ti perdono perche’ mi respingi e sto perdendo le mie forze.
Lei chiude i suoi occhi, e alza le braccia al soffitto.
- Sono liberata dall’odio, attraverso il perdono e l’amore. Capisco la sofferenza, quando non puo’ essere evitata, mi aiuta a procedere verso la gloria.
Hilal parla gentilmente, ma l’acustica della chiesa e’ cosi’ perfetta che tutto quello che lei dice sembra riverberare attraverso i quattro angoli. Ma la mia esperienza mi dice che lei sta canalizzando l’esperienza di un bimbo.
Le lacrime che ho versato, io perdono.
La sofferenza e lo scontento, io perdono.
I tradimenti e le bugie, io perdono.
Le calunnie e gli intrighi, io perdono.
L’odio e la persecuzione, io perdono.
I colpi che furono dati, io perdono.
I sogni infranti, io perdono.
Le speranze morte, io perdono.
L’insoddisfazione e la gelosia, io perdono.
L’indifferenza e la volonta’ malvagia, io perdono.
Le ingiustizie perpetrate nel nome della giustizia, io perdono.
La rabbia e i maltrattamenti, io perdono.
L’abbandono e l’oblio, io perdono.
Il mondo con tutti i suoi mali, io perdono.
Lei abbassa le braccia, apre i suoi occhi e mette le sue mani sulla sua faccia.
Mi avvicino a lei per baciarla, ma lei fa un gesto con le sue mani.
- Non ho ancora finito.
Lei chiude i suoi occhi e guarda verso l’alto.
Le pene e i risentimenti, sostituisco con la comprensione e l’accordo.
La rivolta, sostituisco con la musica che proviene dal mio violino.
Il dolore, sostituisco con l’oblio.
La vendetta, sostituisco con la vittoria.
Saro’ capace di amare, al di sopra di tutte le delusioni.
Di donare, anche quando sono stata privata di tutto.
Di lavorare felicemente, anche quando mi trovo in mezzo a mille ostacoli.
Di asciugare le lacrime, anche quando sto ancora piangendo.
Di credere, anche quando sono stata discreditata.
Lei apre i suoi occhi, mette le sue mani sul mio capo e dice con una autorita’ che proviene dall’alto:
- Sia fatta la tua volonta’. Sia fatta la tua volonta’.
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