l'angelo della sorte e l'idesiderata delle genti
Poi una donna di nome Almira – una sarta – ha detto: «Sarei
potuta partire prima dell’arrivo dei crociati, e oggi lavorerei in Egitto. Ma
ho sempre avuto paura di cambiare». Il Copto ha replicato: «Abbiamo paura di
cambiare perché, dopo molti sforzi e sacrifici, riteniamo di conoscere il
nostro mondo». «E anche se sappiamo che non è il posto migliore e non siamo
pienamente soddisfatti di esso, pensiamo che sia opportuno evitare sorprese.
Che sia saggio sforzarsi di non sbagliare». «Al limite, quando risulta
indispensabile, accettiamo di fare semplici e insignificanti cambiamenti, di
modificare delle minuzie, affinché tutto proceda in modo uguale». «Ci diciamo
che le montagne non si muovono, che gli alberi adulti finiscono per morire, se
vengono trapiantati altrove». «E ribadiamo, quasi gridando: ‘Voglio essere come
i monti e gli alberi. Solidi e rispettati». «Anche se, quando ci svegliamo
durante la notte, ci ritroviamo a pensare: «Vorrei essere un uccello che, ogni
volta che lo desidera, può visitare Damasco e Baghdad, e far ritorno al proprio
nido». Oppure: «Ah, se potessi essere il vento che soffia da chissà dove e si
spinge verso luoghi ignoti, e cambia direzione senza dover dare spiegazioni a
nessuno». «Poi, il mattino, si sovviene che gli uccelli devono sfuggire ai
cacciatori e ai predatori. E che il vento può ritrovarsi imprigionato in un
vortice, con la sola libertà di distruggere tutto ciò che lo circonda». «È
molto bello sognare uno spazio immenso nel quale viaggiare e dirsi che un
giorno partiremo. Il sogno ci rallegra, giacché ci regala un’infinità di
prospettive che non appartengono alla quotidianità». «Sognare non comporta
rischi. I pericoli arrivano quando si vuole trasformare i sogni in realtà». «Un
giorno, però, il destino bussa alla nostra porta. Può essere l’Angelo della
Sorte che batte gentilmente, oppure l’Indesiderata delle Genti che sferra colpi
inconfondibili. Entrambi dicono: “Devi cambiare adesso”. No, non la settimana
dopo, o il mese prossimo, o l’anno venturo. Gli angeli ribadiscono sempre:
“Adesso”». «Ci affrettiamo ad ascoltare l’Indesiderata delle Genti. E ci
precipitiamo a cercare di esaudire la sua richiesta per il timore che ci
strappi a questo mondo: promettiamo di cambiare villaggio, abitudini, scarpe,
cibo, comportamenti. Eppure non riusciamo a convincerla: si rifiuta di
lasciarci continuare la nostra solita esistenza. È impossibile un dialogo».
«Anche all’Angelo della Sorte prestiamo ascolto, ma subito gli domandiamo:
‘Dove mi vuoi portare?».’ «Verso una nuova vita», risponde.
Brano tratto da Il manoscritto ritrovato ad Accra che è un libro di Coelho Paulo pubblicato da Bompiani nella collana I libri di Paulo Coelho.
Commenti
Posta un commento