«Voglio credere in Dio Padre, che mi ama come un figlio, e in Gesù, il Signore, che ha infuso il suo spirito nella mia vita per farmi sorridere e portarmi così al regno di vita eterna. Credo nella mia storia, che è stata trapassata dallo s guardo di amore di Dio e, nel giorno di primavera, 21 settembre, mi ha portato all’incontro per invitarmi a seguirlo. Credo nel mio dolore, infecondo per l’egoismo, nel quale mi rifugio. Credo nella meschinità della mia anima, che cerca di inghiottire senza dare… senza dare. Credo che gli altri siano buoni, e che devo amarli senza timore, e senza tradirli mai per cercare una sicurezza per me. Credo nella vita religiosa. Credo di voler amare molto. Credo nella morte quotidiana, bruciante, che fuggo, ma che mi sorride invitandomi ad accettarla. Credo nella pazienza di Dio, accogliente, buona come una notte d’estate. Credo che papà sia in cielo insieme al Signore. Credo che anche padre Duarte (il sacerdote che lo confessò il 21 settembre) s...