Lotterie
(Buoni, cattivi o fortunati)
A me sembra che
l'egoismo nasca da una sorta d'istinto di conservazione, che è il nostro
istinto primario e più profondo. Come possiamo scegliere la mancanza di
egoismo? Sarebbe quasi come optare per il non essere. A me appare come
l'equivalente del non essere. Ma, qualsiasi cosa sia, io dico: smettete di
sentirvi in colpa per il fatto di essere egoisti: siamo tutti uguali. Una
volta, una persona ha detto una cosa terribilmente bella su Gesù, e questa
persona non era nemmeno cristiana. Disse: «L'aspetto migliore di Gesù è che si
trovava a suo agio con i peccatori, perché capiva che non era migliore di loro
in niente». Ci differenziamo da altri - dai criminali, per esempio - solo per
quel che facciamo o non facciamo, (non per quel che siamo). L'unica differenza
tra Gesù e quei peccatori era che lui era sveglio e loro no. Pensate a quelli
che vincono alla lotteria. Dicono forse: «Sono molto orgoglioso di accettare
questo premio, non per me, ma per la mia nazione e la mia società»? Parlano
forse così quelli che vincono alla lotteria? No, perché hanno avuto
(fortuna,fortuna). E dunque hanno vinto il primo premio della lotteria. C'è
forse da essere orgogliosi di una cosa del genere? Allo stesso modo, se voi
riusciste ad arrivare all'illuminazione, lo fareste nel vostro interesse
personale, e sareste fortunati. Volete gloriarsi? Non capite quanto è stupido
vantarsi delle proprie buone azioni? Il Fariseo non era un uomo malvagio, era
solo stupido. Era stupido, non malvagio. Non si fermava a pensare. Una volta qualcuno
ha detto: «Non ho il coraggio di fermarmi a pensare, perché se lo facessi non
saprei come ripartire». brano tratto da A. De Mallo Messaggio per un Aquila che si crede un Pollo
Commenti
Posta un commento