Quattro passi verso la saggezza
Quattro
passi verso la saggezza
PRIMO PASSO
La prima cosa da fare è entrare in contatto
con i sentimenti negativi di cui non si è consci. Un sacco di gente
ha dei sentimenti negativi senza rendersi conti di averli. Un sacco
di gente è depressa senza rendersi conto di esserlo. É solo
entrando in contatto con la gioia che si rende conto di quanto sia
stata depressa. Non si può affrontare un cancro che non si è
individuato. Non ci si può liberare degli insetti nocivi che
infestano la propria azienda agricola, se non ci si è resi conto
della loro presenza. La prima cosa da raggiungere è la
consapevolezza dei propri sentimenti negativi. Quali sentimenti
negativi? La malinconia, per esempio. Ci si sente malinconici e di
cattivo umore. Si prova odio nei confronti di se stessi, o dei sensi
di colpa. La vita sembra non avere scopo, né senso. Ci si sente
feriti, nervosi e tesi. Prima di tutto, entrate in contatto con
questi sentimenti.
SECONDO PASSO
Il secondo passo (si tratta di un programma diviso
in quattro fasi) è capire che il sentimento è dentro di voi, non
nella realtà. É una cosa talmente evidente, ma le persone lo sanno?
Non lo sanno, credetemi. Hanno il master e sono rettori di
università, ma non hanno capito questo. A scuola non mi è stato
insegnato a vivere. Mi è stato insegnato tutto il resto. Come ha
detto qualcuno: «Ho avuto un'ottima istruzione. Mi ci sono voluti
degli anni per farmela passare». La spiritualità è tutta qui,
sapete? Disimparare. Disimparare tutte le scemenze che vi sono state
insegnate. I sentimenti negativi sono dentro di voi, non nella
realtà. Dunque, smettete di tentare di cambiare la realtà. É una
follia! Smettete di tentare di cambiare l'altro. Sciupiamo le nostre
energie e il nostro tempo cercando di cambiare le circostanze
esterne, cercando di cambiare il nostro coniuge, il nostro capo, i
nostri amici, i nostri nemici e tutti gli altri. Non dobbiamo
cambiare nulla. I sentimenti negativi sono dentro di (voi). Nessuna
persona al mondo ha il potere di rendervi infelici. Nessun evento al
mondo ha il potere di turbarvi o farvi del male. Nessun evento,
nessuna condizione, nessuna situazione, nessuna persona. Nessuno vi
ha mai detto questo: vi è sempre stato detto il contrario. Ecco
perché vi trovate nei pasticci, adesso. Ecco perché siete
addormentati. Nessuno ve l'ha mai detto, ma è evidente. Supponiamo
che la pioggia rovini un pic.nic. Chi è a reagire in modo negativo?
La pioggia, o (voi)? E cosa provoca questo sentimento negativo? La
pioggia o la vostra reazione? Quando sbattete il ginocchio contro il
tavolo, il tavolo sta benissimo. Si occupa di fare quel che dovrebbe
- e cioè il tavolo. Il dolore è nel vostro ginocchio, non nel
tavolo. I mistici continuano a tentare di farci capire che la realtà
va bene così com'è. La realtà non è problematica. I problemi
esistono soltanto nella mente umana. Anzi, potremmo aggiungere: nella
mente umana stupida, addormentata. La realtà non è problematica.
Togliete gli esseri umani da questo pianeta, e la vita continuerebbe,
la natura continuerebbe a svilupparsi in tutta la sua bellezza e la
sua violenza. Dove starebbe il problema? Nessun problema. Voi avete
creato il problema. Voi siete il problema. Vi siete identificati con
il "me", ed è questo il problema. Il sentimento è dentro
di voi, non nella realtà. Terza fase: mai identificarsi con quel
sentimento. Non ha niente a che vedere con l'"io".
TERZO PASSO
Non
definite la vostra essenza in termini di quel sentimento. Non dite:
«Sono depresso». Se volete dire: «C'è depressione» va bene. Se
volete dire che c'è malinconia, va bene. Ma non dite: «Sono
malinconico», perché in questo modo vi definite alla luce di quel
sentimento. É questa illusione, è questo il vostro errore. In
questo momento c'è una depressione, ci sono dei sentimenti feriti,
ma così sia, lasciateli stare. Passeranno. Tutto passa, tutto. Le
vostre depressioni e le vostre emozioni non hanno niente a che vedere
con la felicità. Quelle sono solo oscillazioni del pendolo. Se
cercate eccitazione ed emozioni, preparatevi alla depressione. Volete
la vostra droga? Preparatevi ai contraccolpi. Il pendolo oscilla da
un estremo all'altro. Questo non ha niente a che vedere con l'"io",
né con la felicità. É il "me". Se ve lo ricorderete, se
lo ripeterete a voi stessi un migliaio di volte, se proverete questi
tre passi un migliaio di volte, ci arriverete. Magari vi basteranno
tre volte, o anche meno. Non lo so: non ci sono regole. Ma fatelo
mille volte, e farete la più grande scoperta della vostra vita. Al
diavolo quelle miniere d'oro in Alaska. Cosa ve ne fareste di
quell'oro? Se non si è felici, non si può vivere. Mettiamo che
abbiate trovato l'oro. Che importanza ha? Siete un re, una
principessa. Siete liberi: non vi importa più di essere accettati o
respinti, non fa alcuna differenza. Gli psicologi ci spiegano
l'importanza del senso di appartenenza. Fandonie! Perché volete
appartenere a qualcuno? Non ha più importanza. Un mio amico mi ha
detto che c'è una tribù africana in cui la pena capitale consiste
nell'ostracismo. Se voi foste buttati fuori da New York, o da
dovunque abitiate, non per questo morireste. E come mai l'uomo di
quella tribù africana muore? Perché anche lui è vittima della
comune stupidità umana. Pensa che non potrà sopravvivere, senza
appartenere a qualcosa. Ma non è necessario appartenere a qualcuno,
a qualcosa, o a un gruppo. Non è nemmeno necessario innamorarsi. Chi
ve l'ha detto? É necessario essere liberi. É necessario amare. É
tutto qui: questa è la vostra vera natura. Ma la verità è che mi
state dicendo che volete essere desiderati. Volete essere applauditi,
volete essere attraenti, con tutte le scimmiette che vi corrono
dietro. State buttando via la vostra vita. (Svegliatevi)! Non ce n'è
bisogno. Potete essere felici e beati senza tutto questo. La vostra
società non sarà lieta di sentire quello che ho detto, perché
quando si aprono gli occhi e si capisce questo concetto si diventa
spaventosi. Come si può controllare una persona così? Non ha
bisogno di nessuno, non si sente minacciata dalle critiche, non si
cura di quel che pensa o dice la gente di lei. Ha tagliato tutti
questi fili: non è più un pupazzo. É spaventoso. «Dobbiamo
liberarcene. Dice la verità; non ha più paura; non è più umano».
(Umano!) Guardate! Finalmente un essere umano! Si è liberato della
propria schiavitù, della propria prigione. Nessun evento giustifica
un sentimento negativo. Non c'è situazione al mondo che giustifichi
un sentimento negativo. Ecco cosa hanno tentato di dirci, di urlarci
i nostri mistici, fino ad avere la voce roca. Ma nessuno ascolta. Il
sentimento negativo è dentro di voi. Nel Bhagavad-Gita, il libro
sacro degli induisti, Krishna dice ad Arjuna: «Buttati a capofitto
nella battaglia, e tieni il tuo cuore ai piedi di loto del Signore».
É una frase meravigliosa. Non dovete fare nulla per acquisire la
felicità. Il grande Meister Eckhart ha detto con parole superbe:
«Dio non si raggiunge attraverso un processo di addizione di
qualcosa nell'anima, ma attraverso un processo di sottrazione». Non
si deve far nulla per essere liberi. Bisogna abbandonare qualcosa.
Allora si è liberi. Mi viene in mente a questo proposito un detenuto
irlandese che, scavato un tunnel sotto il muro della prigione, riesce
a fuggire. Sbuca nel bel mezzo del cortile di una scuola materna,
dove stanno giocando dei bambini. Naturalmente, quando emerge dal
tunnel non riesce più a trattenersi e inizia a saltare e ballare,
gridando: «Sono libero! Finalmente, dopo tre anni, sono libero!».
Una bambina, a pochi passi da lui, gli lancia un'occhiata invidiosa e
ribatte: «Beato te! A me ne restano altri due da passare qui
dentro!».
QUARTO PASSO
La quarta fase: come si possono cambiare le cose? Come
potete cambiare voi stessi? Ci sono molte cose da capire qui, o
meglio, una sola cosa che si può esprimere in molti modi. Immaginate
un paziente che va dal dottore per dirgli di cosa soffre. Il dottore
dice: «Bene, ho capito i suoi sintomi. Lo sa cosa farò? Prescriverò
un farmaco al suo vicino!». Il paziente risponde: «Grazie mille,
dottore: mi sento già molto meglio». Non è assurdo? Eppure è
proprio quel che facciamo tutti noi. La persona addormentata pensa
sempre che si sentirà meglio se sarà qualcun altro, a cambiare. Si
soffre perché si è addormentati, però si pensa: «Come sarebbe
meravigliosa la vita se qualcun altro cambiasse; come sarebbe
meravigliosa la vita se il mio vicino cambiasse,mia moglie cambiasse,
il mio corpo cambiasse». Vorremmo sempre che fosse qualcun altro a
cambiare, in modo da sentirci meglio. Ma vi siete mai accorti che
anche se vostra moglie cambia, o vostro marito cambia, su di voi non
ha alcun effetto? Siete vulnerabili tanto quanto prima; idioti tanto
quanto prima; addormentati tanto quanto prima. Siete voi ad avere
bisogno di cambiare, ad aver bisogno della medicina. Continuate a
insistere: «Mi sento bene perché il mondo va bene». (Sbagliato)!"
Il mondo va bene perché io mi sento bene. É quel che dicono tutti i
mistici.
Sonnambulismo
Le
Scritture fanno sempre riferimento a questo fatto, ma finché non vi
sarete svegliati non capirete mai nemmeno una parola di quanto dicono
le Scritture. Sono state delle persone addormentate a leggere le
Scritture e a crocifiggere il Messia sulla base delle Scritture
stesse. Bisogna essere svegli per poterle comprendere. Quando
finalmente ci si sveglia, esse hanno veramente senso. E lo stesso
accade per la realtà. Tuttavia, non riuscirete mai a esprimere tutto
ciò con le parole. Probabilmente preferireste fare qualcosa, ma
anche in questo caso bisogna essere sicuri di non gettarsi
nell'azione semplicemente per liberarsi dei propri sentimenti
negativi. Molte persone si gettano nell'azione solo per peggiorare le
cose. La loro azione non deriva dall'amore, ma da sentimenti
negativi, da sensi di colpa, rabbia, odio, dal senso di ingiustizia o
chissà cos'altro. Prima di impegnarvi nell'azione dovete essere
certi del vostro "essere". Prima di agire, dovete essere
sicuri di chi siete. Purtroppo, quando le persone addormentate
s'impegnano nell'azione, sostituiscono semplicemente una crudeltà
con un'altra, un'ingiustizia con un'altra. E così via. Meister
Eckhart dice: «Non è attraverso le vostre azioni che sarete
salvati» (o svegliati: usate la parola che preferite), «ma
attraverso il vostro essere. Non è per quello che fate, ma per
quello che siete che sarete giudicati». Che bene vi fa nutrire gli
affamati, dare da bere agli assetati, o visitare ii detenuti in
prigione? Ricordatevi la frase di Paolo: «Se dessi il mio corpo per
essere bruciato e donassi tutti i miei beni per nutrire i poveri ma
non avessi l'amore...». Non sono le vostre azioni che contano, ma il
vostro essere. (Solo allora) potrete impegnarvi nell'azione. Potrete
farlo o non farlo. Non sarete in grado di deciderlo finché non vi
sarete svegliati. Purtroppo, si concentra tutta l'enfasi sulla
necessità di cambiare il mondo, e ben poca su quella di svegliarsi.
Una volta svegli, saprete cosa fare e cosa non fare. Alcuni mistici
sono molto strani, sapete. Come Gesù, che una volta disse qualcosa
come: «Io non sono stato inviato presso quelle persone. Mi limito a
fare quello che devo, in questo momento. Più tardi, forse». Alcuni
mistici rimangono in silenzio. Misteriosamente, alcuni di loro
cantano delle canzoni. Alcuni di loro sono in servizio. Non ne siamo
mai certi. Sono una legge in se stessi, e sanno esattamente ciò che
devono fare. «Buttati a capofitto nella battaglia, e tieni il tuo
cuore ai piedi di loto del Signore» Come vi ho già detto.
Immaginatevi di non stare bene e di essere di pessimo umore, e che
qualcuno vi stia accompagnando a fare una passeggiata in una bella
zona di campagna. Il paesaggio è splendido, ma voi non siete
dell'umore giusto per apprezzarne i particolari. Qualche giorno più
tardi ripassate dalla stessa zona ed esclamate: «Santo Cielo, ma
dov'ero l'altro giorno, per non essere riuscito a notare tutto
questo?». Tutto diventa splendido quando si cambia. Accade per
esempio di guardare alberi e montagne attraverso finestrini bagnati
di pioggia, e tutto appare sfocato e senza forma. Viene voglia di
uscire a trasformare quegli alberi, quelle montagne. Aspettate un
attimo: esaminiamo prima il vostro finestrino. Quando la tempesta
cessa e smette di piovere, e voi guardate fuori dal finestrino, vi
viene spontaneo dire: «Be', è tutto diverso». Noi vediamo le
persone e le cose non per come sono, ma per come siamo noi. Ecco
perché, quando due persone guardano qualcosa o qualcuno, si
verificano due reazioni diverse. Vediamo le cose e le persone non per
come sono, ma per come siamo noi. Ricordate quella frase delle
Scritture secondo la quale tutto si trasforma in bene, per coloro che
amano Dio? Quando finalmente ci si sveglia, non si tenta di far
accadere delle cose buone: accadono e basta. Improvvisamente, si
comprende che qualsiasi cosa accada a una persona, è una buona cosa.
Pensate alle persone con cui vivete e che vorreste trasformare. Le
trovate malinconiche, sconsiderate, inaffidabili, sleali, o qualsiasi
altra cosa. Ma quando voi sarete diversi, lo saranno anche loro. É
una cura miracolosa e infallibile. Il giorno in cui voi cambiate,
cambieranno anche loro. E voi le vedrete in modo diverso. Chi vi
appariva spaventoso vi sembrerà ora impaurito. Chi vi appariva
scontroso vi sembrerà spaventato. Improvvisamente , nessuno avrà
più il potere di farvi del male. Nessuno avrà il potere di fare
pressione su di voi. É una cosa di questo genere: uno lascia un
libro sul tavolo, io lo prendo e gli dico: «Stai facendo pressione
su di me. Io devo prenderlo o non prenderlo». La gente si dà tanto
da fare ad accusare tutti gli altri, a dare la colpa a tutti gli
altri, a dare la colpa alla vita, alla società, al suo vicino. In
questo modo, non cambierà mai: continuerà a vivere nel suo incubo,
a non svegliarsi mai. Mettete in atto questo
programma, un migliaio di volte:
a)
individuate i sentimenti negativi che sono in voi;
b)
capite che sono dentro di voi, non nel mondo, nella realtà esterna;
c)
non considerateli parte essenziale dell'"io": queste cose
vanno e vengono;
d)
capite che quando voi cambiate, tutto cambia
Brano
tratto da ANTHONY DE MELLO MESSAGGIO PER UN'AQUILA
CHE SI CREDE UN POLLO Traduzione di Laura Cangemi
Commenti
Posta un commento