...un muro altissimo su cui mi arrampico per afferrare quella mano che immagino alla fine di esso.
Come faccio a non darti ragione?
È vero. Ma credimi se ti dico che non mi oppongo più alla sua volontà. Vero
anche che ogni giorno gli chiedo: perché! A volte credo di avere una risposta
ma il più delle volte no. L'introversione...un muro altissimo su cui mi
arrampico per afferrare quella mano che immagino alla fine di esso.
Cara Elena, solo una cosa ti dico
con il cieco nato. Proprio oggi, ho ascoltato questo Vangelo Gv
9,1-41. Immagina che io sia il cieco.
Sto chiedendo l'elemosina tranquillamente, senza dir nulla a nessuno e
all'improvviso... paff! mi si riempiono gli occhi di fango e sento una voce che
mi dice: Vai alla piscina di Siloe e lavati. Io che sono un povero cieco ho
detto: Certo che mi vado a lavare! Non vedi come mi hai conciato col fango?
Allora, dice la scrittura, il cieco andò a lavarsi, e lavatosi gli si riaprirono
gli occhi, cominciò a vedere e a gridare che vedeva... La fede io non me la
sono potuta dare da solo, la fede me l’ha data il mio presbitero e i miei
catechisti con la predicazione, è entrata dai miei orecchi. Questa cosa si
chiama precatecumenato e poi catecumenato. Che cosa è il catecumenato? Un tempo
in cui mi è stato messo fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo.
Perché non so che sono cieco. Non so che sono sporco e perciò non mi voglio
lavare. Gesù mi metterà fango sugli occhi perché mi senta scomodo e debba andare
a lavarmi alle acque del mio Battesimo, per lavarmi realmente dei miei peccati.
Adesso ti voglio chiedere di immaginare che sia tu ad essere
cieca.
Scrivimi sempre, mi fa piacere
antonio
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