estroverso e introverso, come, quando e perchè....


Mi scive Elena Provveduto
È una frase che mi ha colpita molto e, che ho voluto riportare su questa immagine, della scrittrice Susan Cain in "Quiet il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare".

Io le ho replicato:


Tanto per sgombrare il campo te lo scrivo subito che io sono estroverso ed introverso. Voglio dire che parlo, che comunico, che cerco e intreccio relazioni e che alcune volte non lo faccio. Secondo me sono estroverso o introverso per una ragione ben precisa. E sempre per lo stesso motivo ti racconto di Zaccaria.
Zaccaria il padre di Giovanni Battista era un sacerdote e la moglie Elisabetta era sterile e anziana. Dio manifesta la sua presenza nell’assenza, la sua potenza nella impossibilità. L’angelo che compare a Zaccaria annuncia la nascita di Giovanni il battista.
L’annuncio a un uomo,  per Giovanni e  a una donna,  a Maria, per Gesù. Ma la reazione di Zaccaria è diversa da quella di Maria e rappresenta un modo diverso di porsi di fronte a Dio. Una fede diversa. Zaccaria risponde: “come posso conoscere questo?” Non solo chiede un segno, ma vuole lui conoscere, vuole essere il protagonista, l’autore, vuole com-prendere, tenere dentro di sé il mistero, tenere dentro di sé il progetto di Dio, tenere dentro di sé Dio. Per questo l’angelo gli dice che, poiché non ha creduto, rimarrà muto sino a quando non si avvererà.
Secondo me questo è un introverso.
Sei introverso quando pensi di poter com-prendere Dio, quando ti metti a giudicare, a valutare, a decidere, a fare entrare nelle tue regole Dio, quando vuoi metterti davanti a Dio, prima di Dio, per dargli il tuo permesso, perché non hai capito chi hai davanti. Non hai capito che Dio è Dio e tu una sua creatura. Non hai capito che Dio ha un progetto misterioso e sconosciuto anche a te e solo se ti affidi e lo lasci fare, lo puoi sperimentare.
Quando diveniamo introversi è perché non ci fidiamo, non abbiamo fede. A presto!
 

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