Quando a San Cesario di Lecce c’era il calcio

Quando a San Cesario di Lecce c’era il calcio

SAN CESARIO :FUCINA DI BRAVI RAGAZZI---

di Gianni Vanni Letizia

Tra glia anni 70' e anni 80'..tanti sono stati i ragazzi paesani che si sono avvicendati nelle file della Polisportiva San Cesario capitanata dal Presidente Mario Liaci e uno dei tanti allenatori Nunzio Mariano o Marcello Petrucelli o Nini' Caforio o Ginetto Capoccia o Marco Povero (il primo a sinistra nella foto).

Le domeniche al campo V. Zanchi erano belle e spassose..sugli spalti era un ridi-ridi tra i cittadini-tifosi e il rapporto tra squadra e pubblico era forte e intenso. Tra i tifosi piu' accaniti c'era Giovanni Saponaro (R.I.P.) Oronzo Liaci(R.I.P.) e anche Totu Panzera (R.I.P.)..cioe' il babbo dei Panzera...Carlo e Franco e Gioacchino, per intenderci.

Il divertimento era cosi' spensierato e assicurato..che dal rettangolo di gioco ..NOI calciatori sentivamo le battute e ci mettevamo a ridere . Un arbitro vedendomi ridere ..non capiva il perche' e mi disse: N. 3..se ride un'altro poco la mando fuori !..e allora in quel momento qualcuno grido' dagli spalti: arbitru me pari nu panaru te moniceddhri pe quante corne tieni !!..allora anche l'arbitro si mise a ridere e capi' che io lo facevo per quello..poi qualcuno aggiunse : anima nera a dare cuntu a Diu..quandu mueri !!..e tutti a ridere.(era Vito Luperto detto lu Farnararu)😊

Insomma era bello passare delle domeniche a giocare con il nome del proprio paese.

Ma il piu' curioso..sornione-sornione..era proprio il Presidente Liaci. Con le sue battute lente e fredde teneva il gruppo sia negli spogliatoi che in panchina.

L'arbitro una volta disse: ..lei si segga e stia zitto!..e il presidente: sannu spicciate le segge sig.arbitru !!..la panchina quel giorno era gia' al completo.😀

La foto e' un ricordo nostalgico. Una partita cruciale per la permanenza in prima categoria del 1988..Affrontavamo il GALLIPOLI..e questi arrivarono con 700-800 tifosi. Loro abituati di pagare al loro stadio 10mila lire al biglietto..quel giorno non volevano pagare. Antonio Bollardi che era ai bagarini disse : uardati osce ete San Giuseppe te la Stiddhra..tati almenu nu obulu volontariu. Cosi' fu.

Questi del gallipoli davano a testa 4-5 mila lire..che erano piu' di quanto in realta' si pagasse. Il biglietto era di 3mila lire..ma loro non lo sapevano perche' Antonio furbo non aveva stampato il prezzo. Insomma ..l'incasso fu di piu' del preventivato...e cosi' si puo' dire che un san cesariano..era riuscito a fare fessi tanti gallipolini..cosa molta difficile..perche' i gallipolini hanno la fama.."te malladroni".

Ho nostalgia ma la consapevolezza che.. chi ha fatto calcio con Mario Liaci quegli anni..e' risultato un ragazzo sano e pulito..ma sopratutto con veri principi per lo sport e la societa'...Ma dhru giurnu.."li frescemmu nui li pupiddhri "...ai cari amici gallipolini !!.. per la cronaca..io feci un cross bellissimo realizzato in gol da Renzo Adamo su sforbiciata. Captai alto a sinistra un lancio su punizione di Fabio Ciccarese che in quella partita giocò da libero contro la sua ex squadra .

Loro segnarono su rigore al 90' con Girotto . Ma quel giorno il San Cesario raggiunse la salvezza..e i Gallipoli ando' in promozione. ...Ma fino al 90'..la STIDDRA (la stella ) la stavano vedendo veramente i

gallipolini con il piccolo San Cesario bianco-azzurro.

Vanni Letizia

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