Anche se il Sindaco che verrà proclamato, non sarà quello che ho votato, una volta che sarà proclamato è opportuno collaborare con lui per ottenere di veder prosperare i beni di cui sono comproprietario

 

Anche se il Sindaco che verrà proclamato, non sarà quello che ho votato, una volta che sarà proclamato è opportuno collaborare con lui per ottenere di veder prosperare i beni di cui sono comproprietario

di Antonio Bruno 

Rimanendo nella stessa analogia della famiglia dei proprietari di Masserie, sicuramente tra i comproprietari della Masseria, ovvero marito, moglie, figlie e figli, alla scadenza del contratto con la Massara o il Massaro, si comincerà una conversazione al fine di giungere alla decisione di una tra le due alternative possibili: ovvero se rinnovare l’affidamento della responsabilità dell’amministrazione e gestione della Masseria alla stessa Massara o Massaro, oppure se affidare tale responsabilità ad un Massaro o ad una Massara diversa.

La conversazione in famiglia potrà essere anche accesissima. Ad esempio potrà esserci il marito che avrà un’opinione e suggerirà la candidatura di una Massara o di un Massaro nuovo, oppure la moglie caldeggerà la riconferma del Massaro e della Massara a cui sta scadendo il contratto. Comunque, dopo il tempo necessario a far emergere un accordo, la decisione potrà esser presa, magari a maggioranza dei familiari.

Ci sarà nella famiglia chi propendeva per la riconferma della Massara e del Massaro che deve accettare la decisione della maggioranza che è orientata all’affidamento della responsabilità della Masseria ad una nuova Massara e ad un nuovo Massaro.

Una volta presa la decisione, tutti i membri della famiglia, comproprietari della Masseria, collaboreranno con la nuova Massara ed il nuovo Massaro al fine di conservare e valorizzare la Masseria.

Non accadrà mai che la moglie della famiglia proprietaria si metterà ALL’OPPOSIZIONE SPERANDO NEL FALLIMENTO DELLA NUOVA MASSARA E DEL NUOVO MASSARO. La moglie che desiderava confermare la vecchia Massara e il vecchio Massaro collaborerà con la nuova Massara ed il nuovo Massaro perché desidera VEDERE PROSPERARE LA MASSERIA LA CUI PROPRIETA’ È ANCHE SUA.

In analogia a quanto fa la famiglia di proprietari della Masseria, noi cittadine e cittadine di San Cesario di Lecce, abbiamo opinioni diverse su chi dovrà essere Sindaca o Sindaco a cui affidare la responsabilità della amministrazione e gestione dei beni Comuni di cui siamo PROPRIETARIE e proprietari.

Per decidere facciamo delle conversazioni e poi votiamo.

Le votazioni si concludono con la proclamazione dell’eletta SINDACA o dell’eletto SINDACO.

A questo punto, siccome noi siamo i proprietari dei nostri beni comuni, dovremmo tutti concorrere per verificare se la SINDACA o il SINDACO hanno bisogno di aiuto per ottenere di far prosperare i nostri beni comuni.

Mi direte che invece le cittadine ed i cittadini che non vedono la proclamazione del Sindaco che hanno votato si METTONO CONTRO LA SINDACA O IL SINDACO SCREDITANDO TUTTO QUELLO CHE FA. Altri si disinteressano della amministrazione e gestione dei beni di cui sono comproprietari. Altri ancora SOTTOMETTENDOSI ALLA SINDACA O AL SINDACO PROCLAMATO ELETTO, cercano di ottenere vantaggi per sé stessi, in quanto hanno sostenuto la Sindaca o il Sindaco proclamato; VANTAGGI PER LORO STESSI MA A SCAPITO di altre cittadine e cittadini che invece non hanno votato la Sindaca o il Sindaco proclamato.

In conclusione possiamo osservare che con i nostri comportamenti attuali, non favoriamo la conservazione e il prosperare dei beni comuni di cui siamo tutti proprietari.

Dobbiamo prendere esempio dalla moglie comproprietaria della Masseria, che ha dovuto accettare la circostanza che la maggioranza dei comproprietari ha voluto cambiare la Massara e il Massaro. Infatti la moglie comproprietaria, pur avendo chiesto che venisse confermata la vecchia Massara e il vecchio Massaro non si mette CONTRO alla nuova Massara e al nuovo Massaro, ma collabora con loro al fine di veder prosperare la Masseria di cui è comproprietaria.

Buona riflessione

Antonio Bruno

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