Conversare senza fretta e sino a quando emergono gli accordi
Conversare senza fretta e sino a quando emergono gli accordi
L’uomo libero ha sempre tempo a sua disposizione per conversare in pace a suo agio. Egli passerà, come faremo noi nel nostro dialogo, da un argomento all’altro; come noi egli lascerà quello vecchio per uno nuovo che lo attiri di più; e non si preoccupa affatto se la discussione andrà per le lunghe, ma solo di conseguire la verità. Il professionista o l’esperto, al contrario, parlano sempre in lotta con il tempo, incalzati dall’orologio; non c’è spazio per dilungarsi sull’argomento prescelto, perché l’avversario, o il curatore, gli sta addosso, pronto a recitare la scaletta dei punti cui bisogna attenersi. Egli è uno schiavo che discute di un compagno di schiavitù davanti a un padrone seduto in giudizio, nelle cui mani è riposta la causa; e l’esito non è mai indifferente, bensì sono sempre in gioco i suoi interessi personali, qualche volta persino il suo stipendio. Di conseguenza, egli acquisisce una sagacia amara e carica di tensione...
Liberamente adattato da Platone, Teeteto, 172 d, sgg.
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San Cesario di Lecce è quel borgo che, da fuori, sembra prettamente un centro residenziale senza alcunché da vedere ma, addentrandosi nel centro del paese, si scopre una delle piazze più belle del Salento, a mio avviso, con la Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria delle Grazie, su un lato, e il Palazzo del Municipio, adornato da statue e in pieno stile tardo-barocco, dall’altro. Intorno alla piazza centrale, un gran numero di stradine strette e tortuose la contornano, portando il visitatore a perdersi in quello che è, secondo me, uno dei centri più sottovalutati della provincia.
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