Di nuovo lu paise ranne

 

Di nuovo lu paise ranne

"Il pettirosso prova le sue ali.
Non conosce la via, ma si mette in viaggio
verso una primavera di cui ha udito parlare."
(Emily Dickinson)

*Per prima cosa diamo un nome alla Zona 167 di San Cesario di Lecce! *

(Alcune mie osservazioni sul discorso di una cittadina di San Cesario di Lecce)

di Antonio Bruno

A San Cesario di Lecce quando c’è da fare qualcosa e chiediamo ai responsabili di fare ciò che chiediamo sia fatto, questi ci rispondono che, se fosse per loro, la farebbero, ma non possono farlo perché non ci sono i soldi. Invece ciò che manca sono le cittadine ed i cittadini che si prendono cura dei luoghi e delle persone che li abitano.

Qualunque Sindaco e qualunque numero di Consiglieri, al di la dei nomi e cognomi, non possono da soli rendere accogliente la nostra Comunità. Le prossime elezioni Comunali dell’Estate 2022, possono essere un’occasione per tutte le cittadine e per tutti i cittadini, perché se collaborassero con tutti i Consiglieri Comunali che in tutto sono solo tredici persone, potrebbero costituire dei GRUPPI DI LAVORO PERMANENTI di centinaia di cittadine e cittadini che collaborerebbero per il solo piacere di collaborare.

La periferia per un piccolo paese come San Cesario di Lecce non dovrebbe essere vissuta come tale. C’è una Comunità che abita tutta San Cesario di Lecce e quindi non ci dovrebbe essere distinzione tra periferia e paese.

Come si può chiamare con un numero i luoghi abitati dalle cittadine e dai cittadini? Il nome è importante. Io per far capire dove abito posso farlo comunicando il mio indirizzo, ovvero il nome della via, e a questo posso affiancare il nome del quartiere. Un nome non è un numero! Bisogna smettere di chiamare ZONA 167 quel quartiere a sinistra del Calvario raggiungibile da Via Sicilia!

Proprio in Via Sicilia a San Cesario di Lecce c’è un campo di calcetto che viene utilizzato dai bambini del paese. Qui i ragazzi si incontrano. Il campo di calcetto è stato realizzato con un progetto finanziato con fondi che provengono dai cittadini italiani ed europei. I cittadini italiani ed europei ci hanno dato i soldi per realizzare anche un centro per minori che è situato sempre presso Via Sicilia. Sempre con i soldi dei cittadini italiani ed europei si è ottenuto il Body Master Park che è un campo sportivo su Via Sicilia a San Cesario di Lecce. E ancora con i soldi dei cittadini italiani ed europei è stato ristrutturato un Palazzo dell’Ina Casa sempre in Via Sicilia.

C’è da dire che siccome le cittadine ed i cittadini non si sono presi cura del Campo di calcetto nel corso degli anni si è dovuti intervenire con ulteriori fondi per ristrutturarlo.

Ma anche dopo questa ristrutturazione le cittadine ed i cittadini di San Cesario, magari organizzati in Associazioni, non hanno inteso occuparsi di questo bene comune tanto che la rete posta a copertura è caduta e le reti sono sfondate. Tutto questo è accaduto perché nessuno si prende cura del campo ed i ragazzi lo utilizzano senza che nessuno faccia rispettare regole essenziali ad avere la conservazione di questo bene comune. Ciò è importantissimo perché questo luogo in cui c’è il campo sportivo di Via Sicilia è frequentato da un numero considerevole di ragazzi che lo vivacizzano.

C’è un altro dato che emerge osservando le abitazioni di questo luogo ovvero la trascuratezza e la necessità di un Comitato permanente degli abitanti di quei luoghi per intervenire con le opere di manutenzione che si rendono necessarie e che invece non vengono effettuate.

Ad esempio c’è un palazzo alle spalle del quale c’è un vero e proprio stagno che è generato da un guasto della rete fognaria. Sia le Case popolari che l’Aqp pare non intervengano perché ci sono delle MOROSITA’. Queste cittadine e cittadini si vede che sono in difficoltà ed è qui che scatta la solidarietà della nostra Comunità. Il Comitato degli abitanti di quel Palazzo potrebbe attivarsi PER CHIEDERE AIUTO alle cittadine ed ai cittadini del nostro paese, alle associazioni e a tutte le persone di buona volontà per tentare di risolvere questo problema. Se la solidarietà poi non fosse sufficiente si potrebbe andare tutti dal Prefetto per CHIEDERE AIUTO affinché queste nostre concittadine e questi nostri concittadini possano vivere dignitosamente.

San Cesario di Lecce è un paese che ha un grande numero di Anziani. In via Unità d’Italia c’è un centro anziani che però è chiuso. Anche qui le cittadine ed i cittadini dovrebbero assumersi la responsabilità della gestione di questo Centro in maniera da vivacizzare la nostra Comunità di anziani.

In conclusione nessun SINDACO PUO’ RIUSCIRE DA SOLO A RENDERE ACCOGLIENTE LA NOSTRA COMUNITA’ e nemmeno i tredici prescelti eletti con le elezioni possono fare granché. Queste tredici persone hanno la loro famiglia, il loro lavoro, i loro problemi e le loro preoccupazioni.

Se noi cittadine e cittadini, quanti più è possibile, io spero che siamo un centinaio, ci affiancheremo a loro partendo già da oggi costituendo dei GRUPPI DI LAVORO ecco che la nostra Comunità tornerà a far diventare San Cesario di Lecce “LU PAISE RANNE”.

Antonio Bruno

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