Etica ed i quattro attivisti di Ultima generazione che hanno imbrattato il Senato

 


Etica ed i quattro attivisti di Ultima generazione che hanno imbrattato il Senato

Il problema che solleva Stefano Feltri nel suo articolo nella prima pagina del quotidiano “DOMANI” di oggi martedì 3 gennaio 2023 è quello relativo alla condotta etica. Quando scrivo di condotta etica non scrivo di qualcosa che propongo, scrivo di ciò che connotiamo nella vita quotidiana quando ci lamentiamo che qualcuno non ha una condotta etica. E quando facciamo quella protesta, quello che in realtà stiamo dicendo è che quella persona, o come in questo caso, quelle persone, si sono comportate e si comportano senza preoccuparsi delle conseguenze negative del loro comportamento su altre persone.

In questo caso c’è da osservare che tuttavia la condotta etica viene confusa con la condotta morale. Una condotta è morale quando soddisfa le norme della comunità o della cultura a cui appartiene l'osservatore che la descrive come tale. Ci sono molti diversi tipi di condotta accettati come condotta morale, tanti quante sono le diverse culture.

D'altra parte, c'è solo una classe di comportamenti accettati come comportamenti etici, quelli che nascono dall'amare le persone, dal vedere l'altro nella sua legittimità, dall'impulso naturale a conoscere e ad amare che ogni essere vivente ha quando si muove con fiducia nel suo ambiente naturale di convivenza. Ecco perché può accadere che l'essere umano può avere comportamenti etici che non sono morali, e viceversa, comportamenti morali che non sono etici.

Non ci sono diversi tipi di condotta etica, ce n'è solo uno. La condotta etica nasce dal vedere un altro e dal prendersi cura del benessere di quell'altro, cioè la condotta etica è basata sull'amore, nasce dalla nostra condizione di esseri amorevoli.

Si distrugge l’ambiente in nome dell'amore così come si fa la guerra in nome dell'amore per la Patria. E questo accade perché abbiamo tutti i tipi di discorsi e teorie per giustificare una condotta non etica per amore della moralità o delle ambizioni.

Io scrivo di "ogni essere vivente", per significare che la condotta etica riguarda anche gli animali.

Lo sanno bene quelli che come me, hanno una cane in casa.

I cani mordono, come noto, ma quando io gioco con il mio cane, anche se mi morde, non mi fa mai male.

Questo fatto dei cani che quando mordono per gioco non fanno male è interessante, perché dimostra che questi animaletti sono spontaneamente affettuosi e sanno mordere senza farmi del male. I cani in definitva hanno una condotta etica anche se non ci riflettono. Ma molte persone non riconoscono un senso etico negli animali. Perché discriminano. Vedono che non sono identici agli esseri umani, che non sembrano pensare allo stesso modo degli esseri umani, e li negano.

La conseguenza di questo mio esempio è che cacciare un animale, per esempio, non è etico poiché la legittimità di quell'altro essere viene negata.

Non è che perché è un uccellino, io ho una sorta di diritto di ucciderlo o di metterlo in gabbia. Se lo uccido o lo metto in gabbia, è perché ho scelto di farlo. E molte volte per non avere sensi di colpa razionalizzo. Se un bambino dice: "Papà, non uccidere quell'uccellino, non metterlo in gabbia". E se il padre risponde: "Lo metto in gabbia perché poi lo vendo e così avremo i soldi per mangiare", mette un valore, in questo caso il denaro, al di sopra della condotta etica e si giustifica senza assumersi la responsabilità di quello che fa. Con la sua argomentazione razionale nega la legittimità etica dell'interesse del bambino e crea in lui un conflitto emotivo.

Il cacciatore primitivo che caccia per mangiare lo sa bene e agisce in modo diverso: ringrazia l'animale che mangia perché gli dà la vita, l’animale era ucciso affinché il cacciatore primitivo e la sua tribù possano vivere. Il rito di gratitudine per il cibo mira essenzialmente a preservare la consapevolezza che esistiamo grazie ad altri esseri viventi che ci rendono possibile con la loro vita, o donandoci la loro vita, o creando lo spazio relazionale in cui è possibile il nostro vivere, esseri viventi che dovremmo sempre ringraziare non dimenticandolo mai.

I giovani che hanno imbrattato dicono al POTERE ITALIANO: “interrompere subito la riapertura delle centrali a carbone dismesse, cancellare le nuove trivellazioni per cercare gas e installare 20 gigawatt di energia rinnovabile, solare ed eolica”

Ora accade che il POTERE italiano quando ascolta i giovani per non avere sensi di colpa razionalizza e dice loro: “c’è la guerra in Ucraina, il nostro PIL si abbassa, per avere il benessere economico siamo costretti alla riapertura delle centrali a carbone dismesse ed a fare nuove trivellazioni per cercare gas, e per l’energia rinnovabile non abbiamo i soldi per fare gli impianti”

Non ci sono diversi tipi di condotta etica, ce n'è solo uno. La condotta etica nasce dal vedere le persone che sono già vittima dei cambiamenti climatici, nasce dal volersi prendere cura del benessere di queste generazioni, cioè la condotta etica è basata sull'amore, nasce dalla nostra condizione di esseri amorevoli.

Ora mi chiedo e vi chiedo:

I quattro attivisti di Ultima generazione che hanno imbrattato il Senato si sono presi cura delle prossime generazioni? Quell’atto moralmente condannabile, lo è anche dal punto di vista etico?

Buona riflessione

IN DIFESA DEGLI ATTIVISTI
Hanno ragione loro a sporcare la superficie dell'indifferenza
STEFANO FELTRI
Hanno ragione loro, i quattro attivisti di Ultima generazione che hanno imbrattato il Senato. Hanno ragione loro perché la politica italiana si indigna per un po' di vernice e non per la traiettoria inesorabile della specie umana verso un destino di calamità e, forse, di estinzione. Hanno ragione loro a tirare la vernice perché la loro «disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico» viene accolta soltanto dal disinteresse del mondo politico» [cosi nel loro comunicato sul sito). Hanno ragione loro perché con queste azioni dimostrative, che si tratti di blocchi delle strade o di vernice sui vetri che proteggono capolavori dell'arte, rivelano che noi — come collettività - siamo interessati soltanto a proteggere lo status quo ma non siamo disposti ad alcun cambiamento radicale. Lo conferma anche il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici approvato nei giorni scorsi dal governo Meloni: molte diagnosi, tanta preoccupazione, poche proposte nessuna risorsa aggiuntiva per combattere il cambiamento climatico in Italia o mitigarne le conseguenze. Ultima generazione chiede di interrompere subito la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare le nuove trivellazioni per cercare gas e installare 20 gigawatt di energia rinnovabile, solare ed eolica. Troppo? Irrealizzabile? Anche il blocco navale e la fiat tax per tutti non si faranno mai, però sono al centro della discussione e assorbono risorse ed energie da anni, la crisi climatica no. Hanno ragione loro, gli attivisti italiani e i loro omologhi in giro per l'Europa, come soprattutto just Stop 011 in Gran Bretagna perché usano i propri corpi (e portafogli) che il nostro stato punisce chi disturba la tranquillità dei sonnambuli ma non chi ignora la catastrofe: multe da 1300 giuro per i blocchi stradali (tanti soldi per dei ragazzi), arresti, sorveglianza speciale. In Gran Bretagna oltre duemila attivisti di just Stop Oil sono stati fermati e 138 sono in carcere. la disobbedienza civile impone di pagare prezzi alti, ma è sintomatico che in Italia gli attivisti del clima siano trattati con più severità dei capi tifoseria collusi con la criminalità organizzata Hanno ragione loro, quelli di Ultima generazione. E sotto sotto lo sanno anche quelli che si indignano, come Giorgia Melon, Ignazio La Russa, il ministro dell'interno Matteo Piantedosi che li mette sullo stesso piano dell'accoltellatore di una povera turista in stazione a Roma, ma riconoscere che l'allarme degli attivisti è fondato significa concludere che chi offende la Repubblica è chi osserva passivamente la crisi climatica dall'interno dei palazzi e non chi li spruzza di vernice_

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