Le sezioni competitive escludono oppure includono?



Desunta dalla intervista dello storico Luciano Canfora:

C'è la necessità di trovare la forza e la volontà di stabilire un insediamento territoriale, con le sezioni, un legame con i singoli quartieri, lavoro casa per casa.
Se scelgo di non farlo più e preferisco attuare la strategia per la quale si vince andando in televisione, dopo un po’ di anni mi rendo conto di aver perso il contatto con il mio normale interlocutore. La diagnosi è congetturale. Luciano Canfora

(Una congettura è un'affermazione o un giudizio fondato sull'intuito, ritenuto probabilmente vero, ma non ancora rigorosamente dimostrato, cioè dunque relegato solamente a rango di ipotesi.)

Ho riflettuto molto su questa congettura e ho una domanda:

Questo insediamento territoriale per essere capillare può essere affidato alla disponibilità volontaria e gratuita dei cittadini?

Nel caso invece debba essere affidato a una sorta di Parroci Laici questi sarebbero regolarmente remunerati?

Nel caso di risposta affermativa mi chiedo chi ha queste risorse finanziarie e per quale fine le metterebbe a disposizione.

Questo modello se in linea con la cultura della competizione dovrebbe essere messo in atto da tutti i partiti. Siccome questi presidi poi si trasformerebbero inevitabilmente in manipoli decisi di donne e uomini che si organizzano per conquistare il potere, non diverrebbero perimetri "esclusivi"?

E se si formassero perimetri esclusivi ciò non sarebbe in contraddizione con la finalità di stabilire un insediamento territoriale per avere un legame con i singoli cittadini?

Antonio Bruno Ferro

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