Taranto e l'Acciao
Sandro Montagna ha scritto:
Se leggesse i contratti sarebbe meglio. Antonio Bruno il gesto (si riferisce alla partecipazione di Giuseppe Conte all'assemblea dei lavoratori n.d.r.) non toglie ne' i tumori dai bambini ne' da lavoro agli operai.Smettila di lodare gli idioti,e magari l'Italia potra' uscire dal baratro che ci aspetta.A parlare a Taranto ando' mesi fa pure Di Maio.E ad oggi 0 passi avanti,ne' con le bonifiche,ne' con il lavoro....anzi.
Io ho commentato:
Sandro Montagna queste cose non si fanno con i contratti con la finanza mondiale che obbedisce alle logiche del neo liberismo economico. Non dovresti nemmeno pensarlo. Si fa tutto con la gestione diretta dello Stato. Questo c'è da fare IMMEDIATAMENTE a Taranto. Questa è la mia opinione.
Pompeo Ellinoitalos Maritati HA SCRITTO:
come si può pretendere di risolvere problemi incancreniti da decenni, peraltro gestiti nel modo peggiore da tale Calenda. Antonio Bruno condivido il tuo pensiero.
Io ho commentato le parole di Pompeo Ellinoitalos Maritati così:
Pompeo Ellinoitalos Maritati leggere che c'è chi si illude che la finanza Mondiale possa risolvere i problemi di Taranto è sconcertante. Solo la disperazione dei tarantini ha accecato questi cittadini nostri corregionali che soffrono. Bisogna nazionalizzare senza se e senza ma. Il mercato basato sulla concorrenza non è stato in grado di risolvere la situazione sino ad oggi, non sarà in grado di farlo nemmeno domani, nè sarà in grado di farlo mai. E' il neo liberismo economico che NON E' UMANO.
ITALIANI, AMICI, FRATELLI TARANTINI BASTA. Chiudiamo una volta per sempre questa fabbrica di morte della produzione dell'acciaio e trasformiamo Taranto nel più grande porto turistico e commerciale del Mediterraneo. Non iniziate a dire che non si può fare per favore. L'enorme opportunità che si presenta con lo sviluppo dei paesi d'Oriente ce lo indica. Solo che lo stato italiano preferisce sempre privilegiare Genova o Trieste. Formiamo i nostri giovani facendo aprire a Taranto una scuola internazionale di logistica e di trasporti portuali che io avrei voluto fare frequentare ai miei figli. Sviluppiamo la conoscenza dell'inglese nelle scuole, intensifichiamo i contatti internazionali che Di Maio ha preso con la Cina per la via della seta. Io le idee chiare le ho. Ma i politici non ci vedono. SPERO CHE QUALCUNO ASCOLTI LA MIA VOCE . Guardate cosa é Rotterdam e a quante persone da lavoro.
Gianluigi Visconti ha scritto:
Nazionalizzare costerebbe una enormità.. il problema è che si guarda alla situazione con gli occhi della politica.. di norma troppo miopi.. ma perché non resta possibile coniugare sicurezza e lavoro? A 20 km dall’Italia c’è una splendida realtà in Austria.. diciamoci la verità.. abbiamo una classe politica incapace che si nutre del nostro malcostume di dare la colpa al politico che non si è votato.
Gianluigi Visconti ha scritto:
Nazionalizzare costerebbe una enormità.. il problema è che si guarda alla situazione con gli occhi della politica.. di norma troppo miopi.. ma perché non resta possibile coniugare sicurezza e lavoro? A 20 km dall’Italia c’è una splendida realtà in Austria.. diciamoci la verità.. abbiamo una classe politica incapace che si nutre del nostro malcostume di dare la colpa al politico che non si è votato.
Mentre la magistratura sta portando alla luce l’utilizzo, da parte dell’Ilva, di elementi cancerogeni tenuti nascosti, emerge dalle notizie di stampa che Matteo Salvini avrebbe avuto rapporti di interesse economico con ArcelorMittal e avrebbe sostenuto l’affidamento dell’Ilva a favore di quest’ultima.
Questo apparirebbe confermato dalle parole dello stesso Salvini, il quale ha affermato: “non mi occupo di economia, ma di politica”. Una excusatio non petita, cioè una scusa non richiesta, che si risolverebbe in una implicita confessione.
Quello che, tuttavia, maggiormente preoccupa è il fatto che i nostri attuali governanti hanno cominciato a parlare di nazionalizzazione dell’Ilva, aggiungendo l’aggettivo “provvisoria”, una nazionalizzazione cioè eseguita cioè al solo fine di rendere efficiente l’impresa e rivenderla a privati.
Non vorremmo che questo orientamento sia frutto dell’offuscamento della mente dei nostri politici causato dal pensiero neoliberista, secondo il quale le fonti di produzione di ricchezza nazionale non debbano essere nella proprietà pubblica del Popolo italiano, ma nelle mani dei privati, privando così gli italiani di ricostruire il loro patrimonio pubblico (ceduto a S.p.A. private).
Speriamo molto che il governo parli di una nazionalizzazione senza aggettivi e di essere così smentiti in questa nostra supposizione.
Professor Paolo Maddalena.
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
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