Il vero pericolo è il desiderio di molti cittadini di dare pieni poteri a una sola persona
Kiama Kiama ha scritto a proposito del riferimento che ho
fatto su Salvini nel mio post sul 25 aprile:
Credo sia vergognoso riflettere in questo giorno su un
personaggio che non è degno come statura politica ai politici che appartengono
alla nostra storia, né monarchica né repubblicana. Può essere un influencer,
come si chiama oggi, che non avendo né competenze, né cultura, può solo
imperversare sui social. Non è su squallidi personaggi dell'opportunismo
politico che dovremmo riflettere . Ma su quanto, in passato, ci è costato
canalizzare tutte le nostre ansie e miserie, applaudire e inneggiare nelle
piazze, chi, con alleanze assurde e deliranti ha decretato lo sfacelo di
un'Italia negando, in primis, ogni libertà di pensiero di parola e di opinione.
Allora , come ora e come sempre, quando si delega ad altri la nostra capacità
di pensare e la nostra libertà di scegliere, anche l'ultimo imbecille tra
"gli Amici di Maria" può levarsi a leader della scena politica. Ecco
perché parlare di Resistenza, oggi, perché il primato della ragione, prevalga
su quello della convenienza, quello della solidarietà sull'opportunismo, quello
dell'unione sulla xenofobia. Non siamo più gli italiani dei grandi ideali, ma
uomini dei piccoli compromessi. Guardiamo allora i nostri figli e chiediamoci
quale Italia vogliamo per loro.
Antonio Bruno ha scritto:
Cara Kiama Kiama ho letto con attenzione il suo appassionato
commento. Io ho riflettuto ed è mia opinione che il pericolo vero sia il
desiderio di dare pieni poteri a qualcuno. Sempre secondo me il legislatore nel
dopoguerra, con la Legge 20 giugno 1952, n. 645, voleva scongiurare proprio
questo pericolo. Preciso che il desiderio di dare pieni poteri a qualcuno è in
capo a moltissimi cittadini, anche di San Cesario di Lecce, che se chiamati nei
sondaggi individuano "la persona a cui dare pieni poteri" in un
personaggio politico ben preciso. L'altro pericolo è quello della nostalgia
finalizzata a darsi una identità. Non è una questione di identità perchè la
cultura patriarcale che genera il totalitarismo, è presente nella quasi totalità
dei cittadini italiani. La mia riflessione è proprio sul vero pericolo della
cultura patriarcale che possiamo decidere di abbandonare a favore della
collaborazione. Buon 25 aprile!
Kiama Kiama ha scritto:
Kiama Kiama Antonio Bruno e va' bene, se vogliamo essere
pecore ... non che un leader, beninteso, non sia ammissibile. Una figura
carismatica è il fascino che subiamo, ma dovrebbe essere competente, illuminata
e illuminante. Non riesco proprio a intravederla, né nello scenario politico
italiano, né purtroppo in quello mondiale. Solo perché non esiste non possiamo
né dobbiamo affidarci alla parodia di un Pulcinella qualsiasi, però
Antonio Bruno ha scritto:
Gentile Kiama Kiama, è mia opinione che i leader intesi come
capi carismatici non siano funzionali alla vita democratica. D'altronde,
storicamente è provato che tutti i leader, se non sono stati rovesciati prima,
si sono trasformati in dittatori e tiranni violenti. Secondo me le persone a
cui dovremmo dare la responsabilità dei beni comuni dovrebbero essere delle
guide che avendo promosso conversazioni con i cittadini, che è l'unico modo per
generare accordi, sentano la responsabilità di quegli accordi in maniera tale
da consentire ai tecnici e ai dipendenti delle amministrazioni di applicare e
mettere in atto il progetto comune condiviso da tutti noi cittadini . Ripeto
cercare un leader equivale a mettere un seme da cui potrebbe sorgere la
tirannia. Questo a tutti i livelli a partire dalla famiglia.
Kiama Kiama ha scritto:
Antonio Bruno 👍🏻
Antonio Bruno ha scritto:
Kiama Kiama Posso pubblicare nel mio blog la nostra bella
conversazione?
Kiama Kiama ha scritto:
Certo
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