Solo con le conversazioni si generano accordi
Non è tempo di incontri in carne ed ossa, il covid 19 non
consente di fare una conversazione che oltre alle parole faccia percepire gli atteggiamenti,
i movimenti dei muscoli del viso, della faccia e del corpo. In questo Giovanni Pascali
il nostro concittadino che è attore, ha pienamente ragione, senza la presenza
fisica degli interlocutori tutti i comportamenti ce li perdiamo.
Ma una cosa è certa, nonostante non ci siano stati tra di
noi incontri in carne ed ossa, questi incontri virtuali su Facebook stanno comunque
facendo emergere una gran voglia di incontrarsi per conversare sulle cose di
San Cesario di Lecce.
Avete seguito nel nostro Comune di San Cesario, le richieste
di essere convolti di alcuni prescelti rivolte ad altri prescelti. Avete letto
gli interventi di tanti cittadini che quella collaborazione la vedono di buon
occhio, e avrete anche notato che c’è una disponibilità e che si aprono sempre
di più degli spiragli nei rapporti tra i prescelti, che lasciano ben sperare
che la collaborazione tra di loro stia diventando una “buona pratica”.
Ed è proprio questa esperienza di “collaborazione smart “attraverso
Facebook che mi spinge a parteciparvi alcune mie considerazioni.
Queste considerazioni riguardano i tanti cittadini che negli
ultimi 30 anni sono stati prescelti con le elezioni e a cui è stata da noi
affidata la responsabilità del Comune. Questi nostri concittadini sono assenti nelle
conversazioni. Io ritengo che l’esperienza di quanti hanno partecipato ai
lavori del Consiglio Comunale a Palazzo Marulli sia preziosa per tutti e che la
perdita di tale esperienza sia un impoverimento per l’intera Comunità
Naturalmente ci sarà chi ha una vita che non gli consente
più di partecipare alle conversazioni che riguardano il nostro Comune. Ma io mi
chiedo e vi chiedo se sia mai possibile che tutti quelli che furono prescelti
hanno una vita talmente densa da impedirgli di dare il loro contributo.
Il mio appello allora è rivolto esclusivamente a quei
concittadini che hanno fatto parte del Consiglio Comunale e che non partecipano
più attivamente perché riscontrano degli impedimenti.
La partecipazione alla nostra convivenza sociale, è mia
opinione che debba essere favorita e che tutti noi cittadini siamo chiamati ad
agevolarla.
Ma non ci sono solo queste persone che non partecipano più
alla nostra convivenza sociale. Oltre a loro ci sono anche i tanti che erano
vicini per amicizia a queste persone e che si sono allontanati anche loro dalle
conversazioni che pure li hanno visti protagonisti negli ultimi 30 anni.
In questi giorni abbiamo avuto riscontro che la
partecipazione dei cittadini, i loro interventi sui Social, contribuiscono alla
riflessione dei prescelti a cui abbiamo dato la responsabilità del Comune,
determinando una maggiore collaborazione tra tutti loro.
Quindi la strada da seguire se desideriamo un Comune in cui
ci si riunisce per collaborare e conversare facendo emergere accordi, è quella di
continuare le nostre conversazioni.
Quando finalmente potremo riunirci di nuovo per conversare
dovremmo cercare un luogo in cui ognuno di noi si può sentire cittadino e nel
quale partecipare sapendo di fare tutto nell’interesse della nostra Comunità.
In quel luogo i primi a sentirsi a casa potrebbero essere i
tanti che sono stati seduti in Consiglio Comunale negli ultimi 30 anni. E’
importante la loro partecipazione perché attraverso la loro esperienza sicuramente
si otterrebbe una convivenza sociale all’insegna del benessere avendo in cambio
esclusivamente il piacere di stare insieme per il solo piacere di stare
insieme.
Antonio Bruno Ferro
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