Perché le conversazioni collaborative sono importanti nelle Comunità

 

Perché le conversazioni collaborative sono importanti nelle Comunità

Le conversazioni collaborative sono spazi che ci consentono di generare team e che aiutano le Comunità ad avere un progetto comune e a relazionarsi sulla base del rispetto reciproco, lo affermo nella mia qualità di epistemologo e ricercatore in Biologia culturale. Le conversazioni collaborative sono il risultato di un processo. Non è che ci sia una ricetta con passaggi diversi da cui ne conseguono conversazioni collaborative. Per avere una buona comunicazione, è necessario ottenere una trasformazione della comprensione delle persone e del tipo di esseri che siamo.

Essere una persona che collabora è la chiave principale per entrare in questo mondo di aiuto ai cittadini e alla Comunità. Essere collaboratore implica rispetto, se non c'è rispetto non c'è collaborazione.

Possiamo riflettere su di noi, sugli esseri umani, su che tipo di esseri siamo, quali sono le nostre capacità e capacità effettive.

Capire questo è ciò che ci darà l'autonomia per poter collaborare a un progetto che la Comunità in cui viviamo sta portando avanti.

La conversazione collaborativa è rivolta a persone i cui interessi sono orientati a lavorare con persone in diverse aree di conoscenza. La porta è aperta anche a chi opera come leader, coach, psicologi, sociologi, terapisti, consulenti, manager, imprenditori, uomini d'affari, dipendenti pubblici ed educatori.

Questo progetto cerca di ampliare la comprensione del modo in cui comunichiamo. La comunicazione ha un processo biologico che non conosciamo. Se comprendiamo come questo processo si sviluppa biologicamente e come vengono generati nuovi progetti dalla nostra parte biologica, capiremo che possiamo ottenere una trasformazione consapevole in diversi contesti.

La comunicazione nelle Comunità riflette il modo in cui viviamo come famiglia. Cioè, quello di non avere tempo per parlare o riflettere. Questo porta le azioni di un progetto comune a non essere coordinate perché ognuno sta correndo in modo folle per raggiungere un certo successo o per cercare qualcosa che l'organizzazione chiede.

La prima cosa che devo fare è capire se voglio stare nella mia Comunità, se desidero esserci o meno nonostante le difficoltà che possono esistere. Se mi piace quello che faccio, avrò relazioni con i miei concittadini in modo da generare una sinergia per poterci ascoltare, riflettere e parlare in modo tale da poter realizzare se abbiamo progetti in comune.

Commenti

Post popolari in questo blog

SANITA' E ISTRUZIONE PUBBLICA

La democrazia a San Cesario è possibile

LA PESCA CHE MAMMA REGALA A PAPA’: IL MIO PUNTO DI VISTA DI BAMBINO