Una prima riflessione dopo le elezioni comunali di San Cesario

 

Una prima riflessione dopo le elezioni comunali di San Cesario

di Antonio Bruno

In controtendenza rispetto a ciò che è accaduto a livello nazionale, a San Cesario di Lecce il bipolarismo non ha avuto consensi sufficienti per vedersi assegnata la maggiore responsabilità del Municipio, che invece per soli 13 cittadine e cittadini in più è stata assegnata alla lista civica “Uniamo”.

Specificamente è emerso che a San Cesario di Lecce, la lista “Cantiere Democratico” è stata percepita come lista di sinistra, anche se la candidata Sindaco Fabiana Del Cuore e il candidato Enzo Marenaci, hanno tentato in ogni modo di evidenziare, di mettere sotto gli occhi delle sancesariane e dei sancesariani, la presenza di moltissimi giovani animati da sincero desiderio di partecipazione alla vita amministrativa e non dall’appartenenza ideologica.

Chi sente di essere nell’ideologia marxista, percepisce il Movimento Cantiere democratico come DI SINISTRA.

INVECE le sancesariane e sancesariani che fanno parte del Movimento “Cantiere Democratico” sono cittadine e cittadini di ideologia marxista a cui si sono sommati cittadine e cittadini giovani, adulti e vecchi come me, con esperienza o alla prima esperienza, animati esclusivamente dal desiderio di partecipazione democratica alla vita amministrativa, che sono nel Movimento grazie a Fabiana Del Cuore.

È del tutto evidente che il nostro Movimento va “OLTRE LA SINISTRA” ed è altrettanto evidente che in estrema sintesi si caratterizza per la ricerca della democrazia attraverso la partecipazione. Questa narrazione “di cercatori di democrazia” è stata fatta in campagna elettorale soprattutto da Enzo Marenaci e dalla stessa Fabiana Del Cuore. Sono stati loro due a significarlo testardamente rischiando di andare anche in contrasto con chi avrebbe desiderato invece un movimento informato dalla sola ideologia marxista.

Osservo che le loro indicazioni non sono riuscite a essere percepite come tali dai cittadini, che hanno preferito alla nostra proposta, quella formulata dalla civica “Uniamo” che ha condotto la campagna elettorale respingendo con successo i nostri tentativi, e quelli della lista “San Cesario per tutti”, di accreditarla come il risultato di un accordo disomogeneo, perché costituito da ideologie tra loro inconciliabili, e formulato al solo fine della conquista del potere.

Nemmeno la lista che esprime il Sindaco uscente è riuscita a conservare il consenso sufficiente ad ottenere la responsabilità del Municipio. L’appello alla coerenza ideologica abbiamo già osservato che ha avuto un esito negativo. Personalmente confesso di essere rimasto sorpreso dal risultato perché i sostenitori di “San Cesario per tutti” mi davano l’impressione della certezza della riconferma del Sindaco uscente alla guida di San Cesario.

Ho riflettuto molto su questa circostanza. Perché i sostenitori di “San Cesario per tutti” erano così certi di vedersi RIASSEGNATA la responsabilità del Municipio?

Secondo le mie riflessioni tali comportamenti che esprimevano sicurezza dell’esito positivo, derivavano dalla percezione dei sostenitori di “San Cesario per tutti” di dichiarazioni verbali e non verbali di tante sancesariane e sancesariani che avevano dato loro la certezza che li avrebbero indicati nella scheda elettorale.

Perché queste sancesariane e sancesariani hanno detto che avrebbero votato “San Cesario per tutti” e poi non l’hanno fatto?

Potrebbe essere l’effetto photored?

Se così fosse, ma non ne posso essere certo, suggerirei ai 9 (nove) concittadini di maggioranza e ai 3 (tre)di minoranza della lista “San Cesario per tutti” e a Fabiana Del Cuore della lista “Cantiere democratico” di votare ALL’UNANIMITA’ la dismissione dei due photored.

In conclusione considerato che i tre Movimenti, alla luce dei risultati elettorali, sono TRE MINORANZE, considerato che passata l’ubriacatura dell’adrenalina da vincitori di campionato e da perdenti dello scudetto (emozioni assolutamente inadeguate alla circostanza ma culturalmente radicate), tornerà in tutto il suo splendore la percezione TE LU PAISE MUERTU in sostituzione dell’oramai scomparso PAISE RANNE, MI SENTO DI AUSPICARE UNA RIFLESSIONE SULLA ISTITUZIONE DEL PARLATOIO ovvero di un incontro mensile presieduto dal Sindaco al quale potrebbero essere invitati tutti e 39 i candidati alle elezioni Comunali e tutte le sancesariane e sancesariani che desiderino prendervi parte.

Una minoranza che è stata indicata destinataria della responsabilità della gestione dei beni di tutta la nostra Comunità, resta sempre e comunque una minoranza. Ma tre minoranze insieme possono fare la differenza per tornare ad essere LU PAISE RANNE.

Antonio Bruno

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