Perché il 12 giugno 2022 duemisessanta (2.060) sancesariane e sancesariani non hanno votato?

 

Perché il 12 giugno 2022 duemisessanta (2.060) sancesariane e sancesariani non hanno votato?

di Antonio Bruno

Qualche commento, qualche autocritica e qualche “avremmo potuto” oppure “avremmo dovuto” ed è così che, molto rapidamente, sono evaporati definitivamente questi giorni di elezioni.

In sintesi abbiamo scelto 13 concittadine e concittadini, tra i 39 che ci hanno chiesto di affidare loro la responsabilità del Municipio, e a questo punto NON SE NE PARLA PIU’.

Tutto sommato una pratica semplice e ricorrente, che però OGNI 5 ANNI non coinvolge tutti, ma che anche questa volta ha visto partecipare solo 4.791 concittadini, ovvero il 69,93% degli aventi diritto. Tutti i concittadini che avevano diritto a votare erano 6.851 e quindi legittimamente non hanno votato 2.060 sancesariane e sancesariani.

Queste persone ci devono far riflettere. Per loro non ha nessuna importanza dover indicare a chi affidare la responsabilità del Municipio.

Quali possono essere i motivi che informano il comportamento di questi 2.060 nostri concittadini?

Prima ipotesi:

Alcuni cittadini non vanno a votare perché sono dell’opinione che tutti i concittadini che chiedono di avere la responsabilità del Municipio, intimamente e senza rivelarlo, cercano il potere che, nell’ipotesi dovessero conquistarlo, hanno in animo di esercitarlo allo stesso identico modo di come l’hanno esercitato tutti quelli che li hanno preceduti, e questo sia che appartengano all’ideologia marxista, che a quella totalitaria di destra, o a quella liberale.

Seconda ipotesi:

Alcuni cittadini non vanno a votare perché sono dell’opinione che tutti i concittadini hanno una convivenza basata sulla cooperazione e l'amicizia che sono per quanto li riguarda modi naturali di convivenza. Le relazioni tra questi concittadini sono basate principalmente sull'accordo, la cooperazione e la comune ispirazione. Non c'è opposizione né subordinazione tra cittadino e cittadino. Il modo di vita illustrato che abbraccia tutta la vita di questi uomini, donne e bambini è un processo che è pacificamente considerato naturale da tutti.

Dal mio punto di vista sarebbe stato bello non andare a votare se la nostra convivenza sociale fosse nella realtà, così come l’ho descritta nella seconda ipotesi. Io vorrei tanto non dover andare a votare perché immerso in quel tipo di relazioni.

Invece storicamente ho osservato che negli ultimi cinquanta anni, la nostra convivenza sociale è stata caratterizzata dalla competizione allo scopo di conquistare il potere ad ogni costo, costi quel che costi. Se tale mia riflessione, fosse condivisa dai 2.060 concittadini, allora il comportamento di non votare sarebbe UN ATTO DISPERATO.

Restituire la speranza è uno dei compiti che mi sono dato. Si può desiderare una convivenza basata sulla cooperazione e l'amicizia che sono, per quanto mi riguarda, modi naturali di convivenza. Si può desiderare di avere relazioni tra noi basate sull'accordo, la cooperazione e la comune ispirazione. Si può desiderare una convivenza sociale senza opposizione né subordinazione tra cittadino e cittadino.

Si può desiderare questo modo di vita, per attuarlo tutta la vita come processo pacificamente considerato naturale da tutti. Io sto agendo in questa direzione, io desidero tutto questo.

Antonio Bruno

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