Sei di San Cesario se….. sei in un recinto?

 

Sei di San Cesario se….. sei in un recinto?

di Antonio Bruno

Ci sono due modi per leggere gli accadimenti. Ma per capire veramente è necessario essere consapevoli dell'impatto delle emozioni sulla nostra vita quotidiana in generale. Si dice che gli esseri umani sono razionali, ma io credo che in realtà, siamo esseri emotivi e che possiamo sempre riconsiderare di scegliere cosa possiamo fare in circostanze diverse della vita.

Nei tre mesi precedenti alle elezioni comunali del 12 giugno scorso, possiamo distinguere diversi comportamenti delle cittadine e dei cittadini che si sono relazionati con gli altri all’interno dei movimenti.

Tra questi c’è chi ha goduto delle iniziative, incontri e conversazioni dei tre mesi di impegno in vista delle elezioni comunali, provando benessere e che, ha continuato a relazionarsi per il solo piacere di stare insieme alle altre persone. Chi ha vissuto in tal modo le circostanze non desidera che continuare a provare il benessere dell’incontrarsi, del conversare insieme e per questo mette su una sede, stabilisce degli incontri finalizzati esclusivamente alle conversazioni collaborative da cui emergeranno accordi sulle iniziative da portare avanti sino all’estate del 2025, quando ci saranno le prossime elezioni comunali.

Queste persone, tra cui ci sono io, avendo vissuto le due culture praticandole da bambini, ha desiderato la cultura materna avendo lo sguardo rivolto a ciò che ci caratterizza come esseri umani e ci differenzia dalle altre specie ovvero la riflessione e il linguaggio. Questa scelta è conseguenza della nostra biologia e della nostra cultura. La riflessione e il linguaggio hanno la loro origine nella convivenza, nel contatto con altri esseri e il piacere e benessere di chi ha scelto tale modalità di convivenza sociale è determinato dall’evidenza scientifica che ci fa osservare che, in conseguenza della convivenza, avviene la trasformazione personale.

Queste persone di cultura materna hanno un’emozione che li informa che è la tranquillità che ci sia abbondanza di tutto per tutti.

Nei movimenti ci sono anche persone che hanno avuto la concorrenza con gli altri movimenti come faro del loro impegno, queste persone credono nell’importanza della concorrenza per il progresso e parlano anche di una sana competizione.

La nozione di lotta di classe, e delle classi sociali, sorge proprio perché si sono stabiliti confini di accettazione reciproca. In pratica queste persone che hanno vissuto le elezioni comunali come concorrenza finalizzata alla conquista del potere, credono solo nel vantaggio reciproco di chi è nel Movimento, in tal modo costruiscono un recinto e distinguono quelli che sono nel recinto da quelli che sono fuori dal recinto.

Questo determina un margine e si forma un'identità. Questi sancesariani stabiliscono in tal modo l'identità del loro gruppo, della loro categoria di persone, perché stabiliscono un confine che definisce la categoria, che è caratterizzata dal punto di vista economico e intellettuale. Inoltre il recinto è costruito in modo da creare qualcosa che è stabilito e tale recinto nello spazio è funzionale o ha una giustificazione argomentativa.

Ad esempio la teoria marxista dice che il vantaggio dipende dalla condizione economica, ma si scopre che le condizioni economiche portano a stabilire un vantaggio non appena si nega l'accesso a qualcosa che si restringe da un punto di vista economico. Cioè che ha a che fare con l'appropriazione.

Queste persone di cultura matriarcale/patriarcale hanno un’emozione che li informa che è l’ansia di restare senza, l’ansia della scarsità perché sono convinte che non ci sia abbastanza per soddisfare tutti.

In conseguenza di questa emozione di scarsità, questi cittadini credono che i Movimenti siano velleitari in quanto non sono finalizzati ad assetti che hanno l’unico scopo nel vantaggio di chi è nel Movimento e nelle strategie finalizzate all’appropriazione del potere.

Questi cittadini che hanno questi comportamenti derivati dalla nostra cultura patriarcale, ritengono che non sia possibile avere rapporti tra diversi Movimenti di diversa categoria intellettuale, sociale ed economica, a meno che non si facciano accordi spartitori tra questi ultimi, perché non ritengono legittimi e non rispettano chi ha un diverso recinto di tipo economico o intellettuale. L’altro motivo che spinge questi sancesariani di cultura patriarcale a non credere nei movimenti è perché i Movimenti, si basano esclusivamente sulle conversazioni collaborative da cui emergono gli accordi. Questi nostri concittadini invece vogliono le regole dei partiti in cui si stabilisce chi vince e chi perde in funzione di cordate fatte di idee ma soprattutto di interessi economici e sociali. Questi sancesariani e sancesariane liquidano l’esperienza dei Movimenti come una vera e propria “FURBATA” in cui una casta riunita in un ristretto cerchio magico prende lei sola delle decisioni, che poi contrabbanda come assembleari, ovvero di tutti i componenti del Movimento.

I sancesariani e le sancesariane di cultura materna convergono nel desiderare di mettere in atto un’azione di collaborazione tra tutti, nessuno escluso, che ha la finalità del bene dell’intera Comunità di San Cesario di Lecce e lo fanno perché sono informati dall’emozione del senso di abbondanza ovvero che di ciò che ci serve per vivere “ce ne sia a sufficienza” per tutti.

I sancesariani e le sancesariane di cultura matriarcale/patriarcale, convergono nel desiderare di mettere in atto un’azione di collaborazione tra le sole sancesariane e sancesariani che sono nel recinto del loro partito (partito ovvero parte del tutto), escludendo tutti quelli che sono fuori dal recinto. L’azione che desiderano mettere in atto ha la finalità del bene delle sole sancesariane e sancesariani che sono nel recinto del partito. Per queste persone SONO TRADITORI tutti quelli che erano nel recinto e poi LO ABBANDONANO per andare A CONVERGERE in un altro recinto IN CONCORRENZA. In pratica è traditore perché crea un danno agli altri del recinto togliendo loro “il pane di bocca” per darlo ai NEMICI (i più raffinati di loro li chiamano “AVVERSARI”perché fa più charmant).

Entrambe le culture, ovvero quella materna e quella matriarcale/patriarcale, sono legittime e degne di ogni rispetto.

Io spontaneamente, liberamente ed in perfetta solitudine ho desiderato di abbandonare la nostra cultura patriarcale nelle relazioni e nella convivenza sociale con le sancesariane ed i sancesariani.

Sono disponibile quindi alla collaborazione con tutte le sancesariane e sancesariani in qualunque recinto esse o essi siano collocati.

Buona riflessione

Antonio Bruno

Commenti

Post popolari in questo blog

SANITA' E ISTRUZIONE PUBBLICA

La democrazia a San Cesario è possibile

LA PESCA CHE MAMMA REGALA A PAPA’: IL MIO PUNTO DI VISTA DI BAMBINO