Sara e altre storie



Tutto quel che voglio, pensavo,
è solamente amore,
ed unita per noi
che meritiamo un'altra vita,
più giusta e libera, se vuoi.
Antonello Venditti, Sotto il segno dei pesci

La musica nel 1978 circolava su vinile ed anche in musicassetta. Entrambi i supporti, dopo un po’, non riuscivano a dare più la fedeltà che abbiamo oggi con il digitale. Ma vuoi mettere con l’annuncio dell’uscita di un nuovo Lp? Circolava la voce di qualunque cosa, come quando accadeva che più persone che non si conoscevano tra loro, insistentemente ti raccontavano qualcosa, ma nessuna di loro sapeva dirti da dove fosse nata la notizia, chi l’avesse detto per primo e quindi alla fine non sapevi nemmeno se quanto ti avevano riferito fosse vero.

Io stazionavo negli studi di radio San Cesario in Via Vittorio Emanuele III a San Cesario di Lecce e i più informati annunciavano l’uscita del nuovo album di Antonello Venditti già da dicembre 1977. Il 9 marzo 1978 l’album era in vendita a La Greca a Lecce.
Naturalmente le emozioni che vivo oggi non hanno nulla a che vedere con quelle che vissi allora. Ma la circostanza di non poter andare al mare con la mia ragazza perché mi dovevo laureare, me la ricordo perfettamente, con tutta l’angoscia di quella responsabilità che mi portavo dietro come un peso.

La canzone era Sara, mia figlia dicemmo che l’avremmo chiamata così. Poi dopo tanti anni Sara è arrivata riempiendo di meraviglia la nostra vita.
L’Album si chiama “Sotto il segno dei Pesci” e quel 1978 mi vide a Parigi per il Congresso Europeo dei Giovani della Democrazia Cristiana e poi su e giù da Bari tra Università, fidanzata, compagnia di amici e famiglia.
Quarantadue anni (42 anni fa) ma mentre ho scritto è adesso che è accaduto tutto. Adesso.
#magicoalchimista


è che mentre li stai vivendo, quegli attimi, nessuno ti dice che magari, qualche scatto, ti restituirà tutto quel fascio di emozioni denso di significati. Non le stesse, ma altre, nuove, ogni volta diverse. #magicoalchimista


Stefano Conte ha scritto:

Grande nostalgia....avevo appena 13 anni e al lido la Sorgente di Torre dell"Orso era il tormentone estivo. Il juke box del chiosco lo mandava a ripetizione ossessionante. Il suo refrain si prestava clamorosamente all'atmosfera balneare.....ti faceva sognare ad occhi aperti. Gli anni dell'adolescenza spensierata e turbata solo dagli innamoramenti faceva il resto. Il ricordo è trascinante ed ammaliante. Quanta dolcezza....

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