I muri costruiti dai popoli stanno diventando il recinto di un campo di sterminio
Noooo! è il solito pippone ambientalista. Magari reagirà
così chi è messo al corrente di ciò che sta accadendo. L’ultima manifestazione
del cambiamento climatico è il vento a 190 chilometri all’ora che ha buttato
giù i boschi delle dolomiti.
Abbiamo tutti negli occhi l’effetto “Tsunami” della
mareggiata in Liguria con venti a oltre 150 chilometri orari e onde di 8 metri
e, personalmente, ho dovuto prendere atto che seppure con un ponte possibile di
quattro giorni, sono rimasto a casa perché non ha senso viaggiare per andare in
luoghi in cui passare le giornate chiusi in albergo per il maltempo.
L’ha detto Grillo al Circo Massimo che ha comprato un
trattore Diesel che tiene costantemente acceso perché a ottobre ha potuto fare
i bagni e poi, parlando delle nuove professioni, ha detto di esperti in grado
di costruire città subacquee dove con ogni probabilità si dovrà trasferire l’Umanità.
In questi stessi giorni l’Unione Europea ci dice che la
manovra del Governo Italiano non è credibile perché, seppure annuncia una crescita
del prodotto interno lordo (PIL), servirà solo a fare deficit per redistribuire
ricchezza. Anche i giornalisti ed economisti si smanicano per avvisare dei
danni che ci potranno essere per le famiglie per la stagnazione economica e per
l’aumento dello Spread, che come abbiamo imparato tutti è il differenziale
Btp-Bund (Buoni del tesoro Italiani/Buoni del tesoro tedeschi)che in questi
giorni chiude a 298.
Lo scrivo subito che i cambiamenti climatici non possono
essere evitati da pratiche quotidiane messe in atto solo dagli italiani che
vivono nella penisola. Si può tentare di fermare i cambiamenti climatici solo
se tutta l’Umanità decide che cosa vuole conservare.
Già! Che cosa vogliamo conservare?
La mia domanda è semplice:
Vogliamo conservare il mare, il cielo, i boschi, gli animali
selvatici, le farfalle, i fiori e tutto quanto oggi abbiamo a nostra
disposizione quando facciamo una passeggiata fuori dalla città o dai nostri
paeselli? Oppure vogliamo fare quello che ha suggerito di fare Grillo al Circo
Massimo ovvero continuare a fare quello che stiamo facendo in tutto il Mondo e
rendere inospitale la faccia della Terra al punto da doverci trasferire in
città subacquee oppure in qualche altro pianeta?
Anche gli osservatori italiani più attenti non stanno
vedendo questa situazione.
Per cambiare i nostri comportamenti, ottenendo di avere a
disposizione sole, mare, cielo, boschi, fiori, prati, animali selvatici tutta l’Umanità
deve CONSERVARE LE RISORSE NATURALI.
Il PIL aumenta sempre di più perché CONSUMA SEMPRE DI PIU’ le
risorse naturali del pianeta.
Si produce a livelli altissimi nei paesi del BRIC ovvero in
Brasile – India – Cina utilizzando tecnologie che utilizzano risorse naturali,
le ultime rimaste.
MENTRE IL PIL MONDIALE CRESCE CON GRAFICI SEMPRE PIÙ' IN
ALTO abbiamo fatto scomparire, in 44 anni, il 60 per cento degli animali
vertebrati.
Riflettiamo, possiamo farlo. Possiamo farlo alle prossime
elezioni europee perché abbiamo votato in tutto il Mondo persone che mettono
muri tra un popolo e un altro popolo nell’illusione di difendere i privilegi
accumulati. Solo che nel recinto l’aria diventa irrespirabile e la terra
sterile, il mare senza più pesci.
I muri costruiti dai popoli, per difendersi dall’economia
Globale, stanno diventando il recinto di un campo di sterminio.
Cosa vogliamo conservare? I muri che abbiamo costruito o la bellezza
del nostro Pianeta?
Antonio Bruno Ferro
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