Cittadini in gilet giallo che reclamano il diritto di inquinare




Cittadini in gilet giallo che reclamano il diritto di inquinare

Jacline Mouraud in Francia fa un video di 6 minuti per dire che il gasolio è troppo caro, che non è giusto che Macron spinga per la rottamazione delle auto Diesel perché inquinano e che si pagano troppe tasse. Ieri milioni di persone con il gilet giallo hanno manifestato in Piazza per questo.

Trump negli Stati Uniti dice che bisogna smetterla con tutti gli accorgimenti da adottare nelle industrie in difesa dell’ambiente  perché alzano i costi dei prodotti favorendo la concorrenza dei Paesi asiatici e lasciando disoccupati i cittadini americani.

Salvini in Italia afferma che per risolvere il problema dei rifiuti in Campania si devono attivare dei termo valorizzatori.

Perché queste persone si ribellano?

Io ho riflettuto su questa domanda.

Queste persone sono in un dominio cognitivo in cui l’inquinamento e i conseguenti cambiamenti climatici non vengono percepiti come una possibilità di cambiamento del Pianeta da così come lo conosciamo in un posto in cui non sarebbe possibile vivere.

I governi percepiscono questo pericolo, invece i cittadini non percepiscono questo pericolo.

La conseguenza è che ogni decisione del Governo viene vissuta,  dal cittadino contribuente, come una vessazione.


Ricordo a me stesso che se non ci prenderemo cura della casa comune Pianeta Terra perderemo i boschi, le piante, gli insetti, gli animali e conseguentemente la possibilità di alimentarci e quella di respirare.

Dove vivremo allora?

Probabilmente in semisfere di plexiglas in fondo al mare. Si sa, con la tecnologia, noi umani una soluzione la troviamo sempre.

I cittadini francesi, americani, italiani e dell’Universo Mondo sono chiamati a esprimersi su ciò che vogliono conservare.

Vogliono conservare i prati, i boschi, i fiori e gli animali?

O vogliono conservare la tecnologia così com’è e prima o poi, vivere conseguentemente in fondo al mare in semisfere di plexiglas?

Questo siamo chiamati a decidere. Siamo chiamati a decidere cosa vogliamo conservare.

Infine una piccola riflessione su ciò che è necessario per far si che si possa decidere insieme. Intanto una decisione del genere riguarda tutti gli esseri umani, mi riferisco davvero a tutti i 7 miliardi e oltre di esseri umani che vivono sulla faccia della terra.

La ragione di questa necessità risiede nella evidenza che se decidiamo che dobbiamo smettere di usare i combustibili fossili, o qualunque decisione che incida nei nostri comportamenti, lo dobbiamo fare in tutto il pianeta. Infatti a che servirebbe farlo in Europa e negli Stati Uniti, se poi invece Cina, Brasile e India adottano processi industriali che continuano a inquinare determinando conseguentemente l'inabitabilità del Pianeta Terra ?

Quindi i governi nazionali sono inadeguati a gestire questa fase storica del pianeta Terra e ciò che è accaduto ieri in Francia da la conferma di ciò che ho scritto.

Conseguentemente c’è necessità di un governo del Pianeta. La domanda allora diventa: “Quale forma di governo vogliamo conservare?”

Si sa che nel Pianeta gli esseri umani adottano varie forme di governo che vanno dalla tirannia all’oligarchia. Questo almeno sino ad oggi.

Qui c’è da prendere in considerazione una forma di governo che abbiamo praticato tutti durante la nostra infanzia, ovvero la Democrazia.

Due parole bastano a definirla: libertà e uguaglianza.

Cosa vogliamo conservare? Vogliamo conservare la libertà e l’uguaglianza della Democrazia? Oppure vogliamo conservare l’obbedienza e la sottomissione della tirannia e dell’oligarchia?



Antonio Bruno Ferro

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