In Italia c’è bisogno di un CLIMA DI FIDUCIA
Sulla stampa il solito scaricabarili tra chi ha governato e
chi governa circa la responsabilità della situazione economica attuale conseguenza
delle decisioni dell’Unione Europea. Invece questa mattina su Radio capital Marco
Tronchetti Provera, amministratore delegato del gruppo Pirelli, ha detto a
chiare lettere che per superare quello che sta succedendo all’economia italiana
si deve creare UN CLIMA DI FIDUCIA verso l’Italia. Questa fiducia è quella che
dovrebbero provare gli investitori globali (di tutto l’universo mondo). Insomma
non è né questione di decimali del deficit della manovra del Governo, né si
tratta di inventarsi chissà che cosa, alla fin fine tutto si risolve, e l’economia
volerà ancora, se si instaura un clima di fiducia verso l’economia italiana. A
provare questa emozione di fiducia per l’Italia e gli italiani dovrebbero
essere tutti quelli che investono il loro denaro e che sono sparsi su tutta la
faccia della terra.
Facciamo un esempio con le vacanze.
C’è stato un tempo in cui tutti andavano in Egitto a Sharm
El Sheikh VE LI RICORDATE I TURISTI EUROPEI? ECCOLI TUTTI QUANTI VENIRE FUORI
DAGLI AEREI CON GLI ZAINI E TROLLEY CON LA CONVINZIONE, A CUI CREDONO
FERMAMENTE, CHE NELLA TERRA D’EGITTO CI SARA’ UN CLIMA DI PACE E DIVERTIMENTO
CON UN BELLISSIMO MARE INESPLORATO che gli farà trascorrere una vacanza indimenticabile.
Conseguenze: gli europei compravano tratti costa egiziana,
ci costruivano i villaggi creando ricchezza alle imprese egiziane e ai
lavoratori. Conseguentemente con la gestione dei villaggi ancora si realizzava
altrettanto lavoro e ricchezza per i cittadini di quello Stato.
E adesso che cosa c’è in Egitto? Adesso gli europei e gli
occidentali non credono più che in Egitto si passano tranquillamente divertire perché
in quel Paese c’è instabilità politica e quindi gli occidentali hanno il timore
che la propria sicurezza non sia garantita ed ecco che le partenze per l’Egitto
e per l’Africa in generale si sono fortemente ridotte. Ora in vacanza si va in
Grecia ed è tornata di moda addirittura l’Italia.
Allora cos’è la fiducia? Vediamo di capirlo leggendo
attentamente quanto segue:
“[….] la condizione fondamentale dell'esistenza è la
fiducia. Quando una farfalla lascia il suo bozzolo, eccola venirne fuori con le
sue ali e le sue antenne, il suo tronco e tutta la sua corporeità, e crede che
in questo mondo ci sarà abbastanza aria e venti per sostenerla e fiori dai
quali sarà in grado di succhiare il nettare. La congruenza strutturale tra la
farfalla e il suo mondo è un'espressione di fiducia implicita. Quando un seme
diventa umido e inizia a germinare, fa affidamento sulla presenza di tutti i
nutrienti necessari che consentiranno la sua ulteriore crescita. E anche quando
nasce un bambino, è pienamente sicuro che avrà una madre e un padre che si
prenderanno cura del suo benessere” (Humberto Romecin Maturana, DI ESSERE
QUANDO SI FA).
La stampa, la politica e tutti i commentatori a qualsiasi
titolo, compresi quelli dei Social Network e dei Blog partecipano in modo
permanente alla creazione di diversi universi sociali ed è da questa costruzione
partecipativa che voglio attirare l'attenzione sul fatto che questi contesti
offrono una vasta gamma di possibilità per promuovere fiducia attraverso la
comunicazione, la cooperazione e la collaborazione tra tutti questi soggetti
che commentano instaurando un rapporto con l'ambiente che li circonda.
Ma come si attua quanto ho affermato?
“Dato un ambiente di responsabilità etica, derivato dalla
riflessione e dal rispetto per l'individuo, gli spazi sono creati in modo da
fare cose il cui esito non dipende dall'obbedienza, né dalla rigidità della sua
realizzazione, ma dalla co-ispirazione partecipativa in un progetto comune
[Maturana, 1996].
Quello che dovrebbe emergere in Italia di questi tempi
dovrebbe essere l'aiuto, la condivisione, la collaborazione e la cooperazione
espressi come norma permanente. Si possono propiziare questi comportamenti lavorando
insieme in progetti che di fatto fanno emergere un'interdipendenza positiva,
che cambia la competitività, la supera, costruendo buone relazioni, consentendo
l'accesso a nuove spazi di sviluppo cognitivo individuale e di gruppo.
Questo rinnovato clima di collaborazione ripristinerebbe la
fiducia e si tornerebbe ad avere tanti investitori interessati all’Italia, ai
progetti da realizzare nel nostro bellissimo Paese.
Spero di essere riuscito a dare un piccolo contributo, spero
che tutti ci mettiamo a riflettere.
Antonio Bruno Ferro
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