Prima di ogni cosa
Prima di ogni cosa
E’ davvero singolare quello che accade nel nostro paese, ci
sono cittadini europei che rispetto alle proposte di miglioramento delle
condizioni di vita degli europei che abitano l’Italia si sperticano in milioni
di richiami al rispetto delle regole dell’Unione Europea e non spendono nemmeno
una parola per l’uguaglianza tra i cittadini di questa Terra unita sotto un
nome: Europa.
Uguaglianza di donne, uomini, bambine e bambini che abitano
questo continente perché, dopo tutte le Guerre messe in cantiere e portate a
compimento con milioni di europei morti, si dovrebbe pensare che siamo in fortissimo
ritardo nella formazione dell’unica Comunità possibile, l’unica Società, composta
da tutte le persone che abitano sulla faccia della Terra.
Ma almeno si inizi in Europa! I padri e le madri fondatrici
e i loro eredi di oggi che sbandierano ai quattro venti Erasmus, trattati, moneta
unica e libere elezioni del Parlamento Europeo non fanno nulla, nulla di nulla
per l’unità.
C’è tanto parlare a vanvera di Spread superiore 300, di PIL
e di crescita infinita con grafici in erezione continua, sui giornali, in
radio, in Tv e per le strade ma di persone non si parla, si sbandierano solo
privilegi che si ha paura di perdere.
E le donne, le bambine, gli uomini e i bambini che ruolo
hanno in tutto questo? Nessuno se lo chiede, tutti a arrampicarsi sulle parole
delle lettere della crescita, dei consumi, del danaro, del DIO DANARO.
Ma che c’è di umano in tutto questo? Nulla di nulla.
Escludere l’idolo di oggi, quello che hanno costruito le
donne e gli uomini che votano nei sondaggi, UN DIO DEI SONDAGGI SU UN
PIEDISTALLO di creta: IL GOVERNO, che tutto il resto di chi non ne fa parte
vuole abbattere, a ogni costo, costi quel che costi.
Che c’è di umano nell’esclusione, nell’impoverimento di
risorse umane sbattute fuori senza rispetto, senza dignità, accusati di ogni
crimine possibile e immaginabile da sbattere in commenti lanciati come pietre
taglienti sui Social Network.
A nulla serve che anche loro, quelli che oggi sono in sella
e che ieri erano a terra, nella polvere, quando erano esclusi, derisi, ignorati
hanno fatto così, che in quell’angolo stretto hanno detto parole dure,
violente, offensive.
Chi rompe questa catena miserabile fatta di miserie umane,
anzi di miserie NON UMANE?
Un Mondo migliore è fatto da tutte le donne, bambine, uomini
e bambini del pianeta. Un mondo in cui non c’è bisogno di scrivere i diritti
umani perché è naturale che l’altro è legittimo nello spazio di convenenza con
me, con te, con noi, con tutti.
Prima di ogni cosa ci sono le persone. Prima di ogni cosa c’è
ognuna delle persone. Prima di ogni cosa.
Antonio Bruno Ferro
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