Ezechiele Leandro: la guerra è inutile
ZACHELE ZACHELE...ZACHELEEEE... CONTINUAVA a chiamare la
signora piccolina piccolina con tanti capelli bianchi. Le urla si sentivano
dalla fine della strada di via Terragno. Lì noi ragazzi..avevamo fatto un campo
di calcio a circa 300 metri dalla casa ad angolo con via Cerundolo dove appunto
la casa ad angolo era di Leandro. Lui veniva verso di noi..si poggiava su di un
piede sulla sua vecchia bicicletta e seduto fermo,immobile restava a guardare le
nostre partite. Ma per dire la verità il vero motivo non era quello di
assistere alle reti che Robertjno Rizzo o Franco Scardino o Fabio Ciccarese
inventavano meravigliosamente, no !!, Il motivo vero era che lui aspettava il
suo figliolo angelo per riportarlo a
casa. Il suo cruccio era quello di seguirlo e sapere dove andava e cosa faceva.
Erano i soli momenti e ke non c'è sole uscite che Angelo faceva..lui stava
sempre solo e come sappiamo tutti era affetto di una malattia che all'epoca a
tutti appariva ..strana. Angelo era un ragazzo down . Leandro muoveva tante
passi qiuanto quelli di Angelo ..poi dopo per riportarlo a casa..faceva TANTA
fatica perché il ragazzo si impuntava per rimanere a vederci giocare.A volte
anche in mezzo al campo..e chi lo smuoveva più!!?!.. ZACHELE ZACHELE
...CONTINUAVA la signora.mamma di Angelo e quindi moglie di Leandro. Io corsi
da lei a rassicurarla che stavano per tornare...e quando Leandro e Angelo erano
di ritorno quasi vicino alla casa..qualcuno gli gridò : ZACHELIIII....ZACHELIII ....a modo di burla...io diventai rosso e
chinai il capo..vergognandomi per quei
ragazzi che scemavano il MAESTRO. Lui
capì È peggio con voce calma e cupa mi disse : tie sai perce' fannu
cussi'..?!!!.. Perché... A casa loro manca sci spiega l'educazione... Tie a
pijatu te lu nonna Giuvanni (loro erano amici ..anche di guerra)...quiddhru ETE
cristianu veru!!..Mentre cosi' diceva..dal portone derl mio villino si stava
affacciando il mio nonno perché era pronto per mangiarne..è lui gli urlò : Giovanni..lassamelu
nauru picca...osce oiu cu ni moscio comu se prepara na tela...!!.e mio nonno
salutandolo da lontano fece cenno con la testa..va bene !!...Anche in questa
d'occasione di OFFESE e insulti..non si arrabbiò più di tanto...Leandro si mise a colorare ma anche a borbottare
..qualcosa di incomprensibile... Forse era qualche frase che aveva imparato
nella guerra on Africa. Ma aveva anche imparato che le guerre non servivano a a
niente. Era inutile farle....specie con i ragazzini...quelli un pò monelli.
Vanni LETIZIA.
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